Ipoteca di Equitalia – ma non ho mai superato le otto rate non pagate

Si decade dal beneficio della dilazione in caso di mancato pagamento di otto rate anche non consecutive.












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Cerco risposte ad una mia situazione deficitaria molto pesante: in particolare il 12/11/2014 ho ricevuto da parte di Equitalia l’iscrizione di ipoteca (già trascritta il 03/11/2014) su prima casa adibita ad abitazione principale, con la giustificazione “preso atto del mancato pagamento dei debiti a suo carico relative a cartelle di pagamento specificate nel prospetto allegato (All. A)”.

Faccio presente, perché è molto importante per la parte finale della mia domanda, che l’allegato (All. A) richiama un debito complessivo di Euro 149.190,60.

Il debito originario riepilogato da Equitalia il 17/04/2013 era di Euro 136,037.69 e alla stessa data è stata accolta la richiesta di rateizzazione in 72 rate mensili, per un importo complessivo finale di Euro 193.397,47 di cui circa 63 mila euro in 6 anni per spese varie, aggio, interessi ecc.

All’atto della rateizzazione ho pagato la prima rata iniziale allo sportello e mi hanno dato i primi 6 bollettini fino al 31/12/2013, tutti regolarmente pagati, dicendomi che gli altri bollettini mi sarebbero arrivati a casa per continuare a pagare.

Per il primo semestre del 2014, invece, i bollettini non mi sono arrivati, probabilmente può essere stato a causa di qualche raccomandata che non ho ritirato in tempo perchè spesso fuori per lunghi periodi per motivi di lavoro. Le prime 6 rate del 2014, quindi, non sono state pagate.

Successivamente verso il mese di giugno 2014 mi sono stati inviati i bollettini per il secondo semestre 2014 e sono stati pagati come segue:
il 3 Luglio 2014 alla scadenza regolare quello di Luglio 2014 (quindi si sarebbe interrotto il mancato pagamento continuativo di 8 bollettini)
il 2 Ottobre 2014 in ritardo quelli dei mesi di Agosto e Settembre 2014, mentre era la scadenza regolare quello di Ottobre 2014.
il 13 Novembre 2014 in ritardo quello del mese di Novembre 2014.

In sostanza in nessun caso, sia pur con il ritardo, ho superato le 8 rate consecutive non pagate previste dal Decreto Legge 69/2013 in base al quale l’ipoteca può essere fatta solo dopo il mancato pagamento di almeno otto rate consecutive.

In aggiunta all’ipoteca, in data 20/11/2014 mi è stato notificato il fermo amministrativo della macchina, richiamando il mancato pagamento di un debito come riportato in allegato (all. A) pari a Euro 106.283,34. Il debito notificato in questo caso è inferiore a quello dell’Allegato A dell’ipoteca, non essendo riportata la prima cartella notificata il 31/12/2007 relativa a tributi del 2004 per un importo di Euro 43.183,49.

Sulla base della suddetta situazione, le mie domande sono le seguenti:
Posso chiedere ad Equitalia la verifica del perchè è stata avviata la procedura di ipoteca anche se non c’erano i requisiti, visto che non c’è l’ipotesi del mancato pagamento di almeno 8 rate consecutive? Oppure per far valere l’errore posso solo fare ricorso in Commissione Tributaria entro 60 giorni?

Posso negoziare con Equitalia di ristabilire la validità del piano di rateizzazione, annullando l’ipoteca considerando che, comunque, trattandosi della prima casa adibita ad abitazione principale la dichiarata procedura di pignoramento che scatterebbe dopo i 6 mesi dall’ipoteca non potrebbe essere fatta?

Potrei supporre che la cartella di Euro 43.183,49 non più contemplata nella lista (Allegato A) del fermo amministrativo non sia stato un errore, ma si sia prescritta?

Grazie in anticipo per una possibile risposta alle mie domande, al fine di capire come sia meglio iniziare a muovermi senza il rischio di appesantire con spese legali la mia purtroppo grave situazione deficitaria.

Si decade dal beneficio della dilazione in caso di mancato pagamento di otto rate anche non consecutive.

Il decreto legge 69/2013, cd. “Decreto del fare” non prevede affatto, come requisito per l’iscrizione di ipoteca sull’immobile di proprietà del debitore, il mancato pagamento di almeno otto rate del piano di rateazione. Quest’ultima condizione regola esclusivamente la decadenza del piano di rateazione, ovvero la possibilità per il debitore di dover corrispondere in un’unica soluzione il residuo relativo all’importo iscritto a ruolo.

Equitalia non può iscrivere ipoteca, né attivare qualsiasi altra procedura cautelare ed esecutiva finché si è in regola con i pagamenti. Ma, basta saltare una sola rata del piano di rateazione, oppure pagarla in ritardo, per consentire l’avvio delle misure cautelari finalizzate a garantire la successiva riscossione del credito, come appunto l’iscrizione di ipoteca.

Nè è proponibile, in sede di contenzioso giudiziale, la giustificazione relativa al mancato recapito, da parte di Equitalia, dei bollettini relativi al pagamento delle rate come promesso allo sportello. Una volta accettato il piano di rateazione vale la presunzione che, dopo il primo bollettino non pervenuto, il debitore debba comunque attivarsi, in tempo, per il pagamento della rata.

La circostanza che l’immobile ipotecato costituisca la prima casa del debitore e sia adibita a sua abitazione principale, quindi non espropriabile, non rende inutile l’iscrizione ipotecaria. L’ipoteca assicura che, qualora il debitore decidesse di vendere la sua prima casa, i creditori per i quali riscuote Equitalia verrebbero in primis soddisfatti per i crediti vantati. Per la sua legittima iscrizione la legge prevede solo che il debito debba essere non inferiore a 20 mila euro.

Non sussistono elementi sufficienti per valutare l’eventuale intervenuta prescrizione della cartella esattoriale inclusa nell’elenco fornitole ad aprile 2013 e successivamente scomparsa fra quelle il cui mancato pagamento ha determinato la disposizione di fermo amministrativo.

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21 Novembre 2014 · Carla Benvenuto

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