Prestito con Compass € 6500, pagati 6 bollettini da € 250: poi la ditta per cui lavoravo è andata in crisi – sono stata tre mesi senza stipendio, 6 mesi in disoccupazione e ora ho un contratto a progetto che scade a marzo (devo ancora percepire tfr da ex datore di lavoro).
A dicembre ho ricevuto decreto ingiuntivo e ora l’atto di precetto.
Premetto che non ho niente a mio nome (non ho auto e vivo in un appartamento di proprietà dei miei genitori). Ho proposto un saldo e stralcio (€ 3000 in 10 rate) a cui per ora non è stata data risposta.
Gradirei un consiglio su come muovermi, in quanto non vorrei assolutamente che il mio datore di lavoro venisse a conoscenza della situazione, Potrebbe non rinnovarmi il contratto e per me sarebbe davvero un disastro.
Potrebbero accettare la mia proposta?
Una volta intrapresa la via giudiziale, dopo la notifica del precetto il creditore difficilmente accetterà un accordo transattivo a saldo stralcio per la semplice ragione che se è il debitore a chiederlo, ciò significa che egli teme il pignoramento.
Ed il modo più semplice, per il creditore, di ottenere la riscossione coattiva del dovuto è proprio il pignoramento dello stipendio.
Se lei valuta che tale azione esecutiva possa costituire pregiudizio per un eventuale rinnovo del contratto di lavoro, deve rassegnarsi a rimborsare il prestito in un’unica soluzione e con la misura degli interessi comunicata nell’atto di precetto (prima che scada il termine ingiunto per il pagamento).
22 Febbraio 2015 · Ludmilla Karadzic
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