IMU (Imposta Municipale Unica su immobile lasciato in eredità – Chi è tenuto a versarla?

Il calcolo si basa sulla considerazione che, fino alla trascrizione dell'assegnazione nei registri immobiliari, il bene fa parte della comunione ereditaria


DOMANDA

Mio padre è morto il mese 7 del 2019, gli eredi siamo io e mio fratello: abbiamo finito la successione nel mese 3 del 2020. Io ho avuto una casa per testamento, il resto è andato a lui, ma oggi ricevo oun avviso di accertamento per Imu non pagata del 2019 per la casa che ho ereditato. 3. 000 Euro. Rispondiamo entrambi visto che la successione è stata fatta nel 2020 o rispondo solo io perché ho ereditato la casa?


RISPOSTA

Un bene lasciato in eredità fa parte della comunione ereditaria, se gli eredi che accettano son più di uno, fino alla data in cui l’assegnazione del bene immobile, ad esito della divisione ereditaria notarile, viene trascritta nei Pubblici Registri Immobiliari gestiti dall’Agenzia delle Entrate (AdE).
Quindi, la debenza dell’IMU dall’ultima annualità versata dal defunto fino alla data in cui uno degli eredi viene censito come nuovo proprietario dell’immobile nei Pubblici Registri Immobiliari è dovuta solidalmente da tutti gli eredi comunisti in ragione delle quote di eredità ricevuta, secondo il principio di solidarietà fra gli eredi del debito fiscale attribuibile al de cuius.
Ricordiamo che il debito è solidale, ai sensi dell’articolo 1292 del codice civile, quando più debitori sono obbligati tutti per la medesima prestazione, in modo che ciascuno può essere costretto all’adempimento per la totalità e l’adempimento da parte di uno libera gli altri.
L’IMU complessivamente dovuta nell’intervallo di tempo intercorrente fra l’ultima annualità versata dal de cuius e l’assegnazione del bene immobile ad uno specifico erede è data dalle annualità e dalle mensilità intere (annualità/12) nonché dalle frazioni di mensilità contenute nell’intervallo (per un mese di 30 giorni è dovuta la metà dell’imposta mensile se l’assegnazione viene trascritta il 15 del mese; zero se l’assegnazione viene trascritta prima del 15; l’intera imposta mensile se l’assegnazione viene trascritta dopo il 15 del mese).
Ottenuta così l’imposta dovuta dal defunto (a cui sono obbligati solidalmente gli eredi in comunione), ciascun erede è tenuto a pagarne una quota in ragione della percentuale del valore dell’eredità ricevuta.
L’IMU dovuta, viene pertanto richiesta cumulativamente al proprietario dell’immobile, il quale dovrebbe poi esercitare rivalsa extragiudiziale o giudiziale per l’IMU riferibile al periodo compreso fra l’ultima scadenza annuale interamente versata dal de cuius e la nuova assegnazione dell’immobile trascritta nei registri immobiliari gestiti dall’Agenzia delle Entrate


16 Luglio 2024 - Giorgio Valli


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