Diritto di abitazione diritto di enfiteusi e rinuncia eredità [leggi tutto]
Mio padre in vita ci ha donato dei terreni e l'abitazione dove risiedeva insieme a mia madre: su tale abitazione si erano mantenuti il diritto di abitazione. Poichè ha contratto diversi debiti, con i miei fratelli, avevamo pensato alla rinuncia dell'eredità visto che tutti gli immobili sono già stati donati in vita, pertanto, di fatto non rinunceremmo a niente. Ma il tecnico che ci sta seguendo dice che rinunciando alla eredità rinunciamo anche alla casa di famiglia in quanto mio padre aveva questo diritto di abitazione che si configura come titolo di proprietà. Inoltre, è venuto fuori che mio padre ha un diritto di enfiteusi 1/1 su un fondo su cui ha costruito alcuni fabbricati...per questi immobili, sempre il tecnico, sostiene che non rientrerebbero nella rinuncia in quanto il diritto di enfiteusi non si configura come titolo di proprietà tant'è che sulla visura il diritto del concedente è per 1/1. ...
Immobile cointestato in successione e problemi tra gli eredi » Come effettuare lo scioglimento di una comunione ereditaria Nella fattispecie di un immobile, o di un altro bene, cointestato, dopo la successione, tra due eredi, i quali non riescano ad accordarsi sulla spartizione, in quale caso ed in che modo è possibile sciogliere una comunione ereditaria? Quando più soggetti sono chiamati a succedere in un'eredità e non trovano un accordo per la ripartizione dei beni, né il defunto ha stabilito quali beni devono essere destinati ad ognuno di loro, il Giudice, su domanda di uno qualsiasi dei coeredi, può provvedere alla ripartizione del patrimonio ereditario e quindi allo scioglimento della comunione. Questo, però, esclusivamente in alcuni casi e secondo una determinata procedura. Vediamo quale nel prosieguo dell'articolo Che cos'è e come funziona la divisione in linea generale ed in ambito giuridico Prima di spiegare il procedimento dello scioglimento della comunione ...
Un mese e mezzo fa è venuto a mancare mio padre ed io e mio fratello, abbiamo ereditato (con quote pari al 50%) diversi beni (immobili e non): tra le varie cose si configura un conto corrente intestato a mio padre. Per poter entrare in possesso della mia quota, ho informato la banca, consegnando il certificato di morte e la documentazione anagrafica inerente la successione. L'istituto di credito, però, per liquidare la mia parte, ha richiesto obbligatoriamente anche la presenza di mio fratello in banca, che deve dare il suo assenso. Il problema è che lui è fuori per lavoro e non tornerà in italia prima di tre mesi. Non mi hanno accettato neanche una delega firmata e inviata via fax. Come posso fare? E' legale tutto ciò? ...