Con l’aggravarsi dell’emergenza Coronavirus e lo stringersi delle misure di contenimento ho dovuto annullare il mio viaggio a Rio de Janeiro organizzato da diversi mesi.
La compagnia aerea di riferimento mi propone, in alternativa al rimborso, un buono da utilizzare in seguito (voucher).
Cosa mi consigliate?
Con l’emergenza Coronavirus ci sono state diverse violazioni dei diritti dei consumatori in relazione alle cancellazioni dei viaggi a causa dell’emergenza sanitaria, soprattutto per quanto riguarda le compagnie aeree europee.
I tour operator spesso emettono voucher sostitutivi invece di lasciare, come la legge prevede, la scelta aperta anche a viaggi sostitutivi o ad un rimborso.
Sappiamo che la crisi legata al Coronavirus ha colpito il settore dei trasporti e quello del turismo duramente ed è auspicabile che i consumatori adottino le decisioni riguardo la cancellazione ed il rimborso con senso di responsabilità.
Un voucher può essere accettabile in luogo di un rimborso cash, ma è ingiusto forzare il consumatore ad accettarlo e lo è ancora di più se non vi sono garanzie contro le insolvenze o non è concessa la possibilità di prorogarne la durata o riscattarlo in cash in caso di impossibilità ad utilizzarlo.
Come si potrebbe allora tutelare il consumatore?
Occorre un Fondo Europeo per l’emergenza COVID-19 nel settore dei viaggi.
Questo è quello che il BEUC, federazione delle associazioni dei consumatori a livello europeo, ha chiesto alla Commissione Europea, con una lettera indirizzata a Didier Reynders (Commissario per la Giustizia e i Consumatori), Adina Vălean (Commissiario ai Trasporti) and Thierry Breton (Commissario al Mercato Interno) il 2 Aprile”.
9 Aprile 2020 · Andrea Ricciardi
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