Separazione consensuale, assegno per il nucleo familiare e detrazioni per familiari a carico
Ho una domanda da porvi: sono separato consensualmente da 4 mesi e ho un bimbo di 3 anni. Da poco sono stato assunto come operaio ed ogni mese verso come mantenimento a mia moglie e mio figlio €800. Posso mantenere mia moglie nel mio stato di famiglia in modo da non perdere le detrazioni e parte dell'assegno per il nucleo familiare? Premetto che lei non lavora: inoltre aspetta un altro bimbo da me da 2 mesi. Un domani che nascerà il bimbo posso usufruire dell'assegno per il nucleo familiare come secondo figlio e le detrazioni. Chiedo questo perché non vorrei perdere una parte del mio stipendio già povero. ...
Scrittura privata di assegnazione della casa familiare in seguito a separazione legale
Intendo fare una scrittura privata (autenticata?) che mi assicuri la casa assegnata con figli (dopo separazione) fino alla vendita della medesima. Sono proprietaria al 50% della casa. Permetterò a mio marito di usufruire di alcuni spazi della casa per il beneficio dei figli e del legame con il padre. Siccome ho motivi di non avere fiducia nelle azioni di mio marito, vorrei garantire di non perdere l'assegnazione della casa durante un lavoro stagionale a centinaia di chilometri da casa. Oltre a questo dovremo fissare che riceverò il 70% del ricavo dalla vendita della proprietà (per equiparare che mio marito riceve la pensione e io no per 17 anni di dedizione alla famiglia eccetera). Come dovrebbe essere il testo di tale scrittura e che tipo di scrittura è la più sicura? ...
L'assegnazione della casa coniugale non può costituire una misura assistenziale per il coniuge economicamente più debole, ma postula l'affidamento dei figli minori o la convivenza con i figli maggiorenni non ancora autosufficienti. Il giudice deve determinare la misura dell'assegno in relazione alle circostanze ed ai redditi dell'obbligato, mentre l'assegnazione della casa familiare è finalizzata unicamente alla tutela della prole e non può essere disposta come se fosse una componente dell'assegno. Tuttavia, allorché venga revocata la concessione del diritto di abitazione nella casa coniugale (ad esempio, stante la mancanza di figli della coppia), è necessario valutare, una volta in tal modo modificato l'equilibrio originariamente stabilito fra le parti e venuta meno una delle poste attive in favore di un coniuge, se sia ancora congrua la misura dell'assegno di mantenimento originariamente disposto. Le considerazioni appena riportate emergono dalla lettura della sentenza 19193/15 della Corte di cassazione. ...