Anticipo tfr – come vanno documentati i giustificativi di spesa





Anticipo tfr





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La mia azienda ha introdotto nel contratto di lavoro, la possibilità di richiedere l’anticipo del TFR per acquisto dell’auto e per le spese matrimoniali.

Avendo l’esigenza di realizzare sia il matrimonio e l’acquisto dell’auto,mi sono rivolto all’ufficio amministrativo preposto a trattare la richiesta di TFR, il quale mi richiede di documentare tali richieste con una non meglio specificata documentazione.

Nel caso del matrimonio, ho pensato di documentare la richiesta con un duplicato delle pubblicazioni della promessa di matrimonio rilasciata dal mio comune e, una volta ottenuto l’anticipo e celebrato il matrimonio, con successivo certificato di matrimonio.

Per l’auto invece ho pensato di fornire come documentazione, l’attestato provvisorio della agenzia ACI comprovante il passaggio in corso, e successivamente copia del certificato di proprietà comprovante l’avvenuto acquisto.

Mi hanno fatto notare che questa documentazione che intendo presentare, non evidenzia che i soldi anticipati sul TFR (50% del TFR maturato per spese matrimoniali e il 40% del TFR maturato per l’acquisto dell’auto) siano stati spesi per intero per questi scopi e che l’azienda potrà richiedermi le fatture delle spese sostenute.

Sono obbligato per legge, a documentare queste spese all’azienda tramite fatture, limitandomi così, per esempio, ad acquistare L’auto da un privato (che chiaramente non mi rilascerà nessuna fattura) o di organizzare la cerimonia e il pranzo di nozze,le bomboniere, ecc.ecc con l’ausilio dei mie familiari (per intenderci matrimonio fai da tè!!) sostenendo con l’anticipo del TFR solo le spese VIVE?

In pratica, l’azienda si serve del Trattamento di Fine Rapporto (TFR), nominalmente spettante al lavoratore, per finanziare i processi produttivi di beni e/o servizi, pianificandone la restituzione in base all’età di pensionamento della propria forza lavoro.

Come è noto, infatti, all’atto della cessazione del rapporto di lavoro (per raggiungimento dell’età pensionabile, dimissioni o licenziamento), l’azienda corrisponde al dipendente il TFR (trattamento di fine rapporto) ovvero le somme che, negli anni, l’impresa ha trattenuto mensilmente dalle buste paga del lavoratore.

A fronte di richieste estemporanee di anticipo del TFR (prima della cessazione del rapporto di lavoro) per eventi contemplati nella contrattazione nazionale collettiva, sono gli stessi CCNL che prevedono l’anticipazione dietro preventivo di spesa e la presentazione della fattura (o scontrino fiscale) a cose fatte.

E’ vero che, come prestatori d’opera o fornitori di beni e servizi, a cui rivolgersi per impegnare l’anticipo TFR, non sono previsti soggetti privati sprovvisti di partita IVA.

STOPPISH

26 Luglio 2016 · Carla Benvenuto

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