Chiara nicolai

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Poichè suo suocero ha un proprio reddito, la dichiarazione 730 non subirà alcuna variazione in ragione della nuova situazione di convivenza. Stesse detrazioni.

Come ha già intuito, invece, nel reddito ISEE del nucleo familiare dovrà essere inserito anche la pensione di suo suocero. Anche gli assegni familiari fanno riferimento al reddito complessivo del nucleo familiare.

Tuttavia in questo ultimo caso non si considerano:

  • Le pensioni tabellari ai militari di leva vittime di infortunio;
  • le pensioni di guerra;
  • le rendite Inail;
  • le indennità di accompagnamento agli inabili civili, ai ciechi civili assoluti, ai minori invalidi non deambulanti;
  • le indennità ai ciechi parziali e ai sordi prelinguali;
  • le indennità di frequenza ai minori mutilati e agli invalidi civili;
  • gli assegni di superinvalidità sulle pensioni privilegiate dello Stato;
  • le indennità di accompagnamento ai pensionati di inabilità Inps;
  • le indennità di trasferta per la parte esclusa da Irpef;
  • i trattamenti di famiglia;
  • i trattamenti di fine rapporto o loro anticipazioni;
  • gli arretrati delle integrazioni salariali.

Dunque, Le detrazioni non cambiano. Esse si ottengono per i familiari a carico. Suo suocero non è a carico, insieme a sua suocera.

L’assegno familiare spetta per i seguenti componenti del nucleo familiare:

  • il richiedente l’assegno;
  • il coniuge non legalmente ed effettivamente separato;
  • i figli (legittimi, legittimati, adottivi, affiliati, naturali, legalmente riconosciuti o giudizialmente dichiarati, nati da precedente matrimonio dell’altro coniuge, affidati a norma di legge) e i nipoti viventi a carico di ascendente diretto di età inferiore ai 18 anni;
  • i figli maggiorenni inabili che si trovano, per difetto fisico o mentale, nella assoluta e permanente impossibilità di dedicarsi ad un proficuo lavoro;
  • i fratelli, le sorelle ed i nipoti collaterali del richiedente minori di età o maggiorenni inabili, a condizione che siano orfani di entrambi i genitori e non abbiano diritto alla pensione ai superstiti.

La domanda potrà presentarla lei o suo suocero.

Dovrà attendere che passino 36 mesi prima di poter chiedere la cancellazione del suo nominativo dall’elenco dei cattivi pagatori.

Poi, forse, potrà accedere a nuovi finanziamenti.

Suggerimento: sarebbe il caso di farsi rilasciare liberatoria dal creditore. Le servirà allegarla all’istanza di cancellazione.

25 Settembre 2011 · Chiara Nicolai

Per ottenere il provvedimento del Giudice favorevole al dipendente è necessario depositare un ricorso per decreto ingiuntivo, con allegato il cedolino paga non saldato.

Il ricorso deve essere sempre sottoscritto da un avvocato. Ma lei può ricorrere al gratuito patrocinio, ad un patto di quota lite o al compenso forfetario.

La materia e le strategie di approccio al recupero coattivo dei crediti di lavoro sono troppo diversificate per poterle esaurire in un post.

Ed allora, si può iniziare dalla lettura di questa guida.

25 Settembre 2011 · Chiara Nicolai

Le posso citare due articoli del codice civile a cui può far riferimento: l’articolo 2756 sui crediti per prestazioni e l’articolo 2797 sul diritto alla vendita del bene.

Insomma, la formula che si utilizza nelle attività di trasporto in deposito ed eventuali successive riparazioni è il seguente:

In caso di omesso pagamento o ritardato ritiro restano impregiudicate le facoltà previste dalla legge a favore del Riparatore per la realizzazione del proprio credito per le prestazioni di riparazione e conservazione. In particolare, il Cliente riconosce espressamente che il Riparatore ha diritto di ritenzione per le spese di riparazione, manutenzione e custodia del veicolo sino a quando non sia stato soddisfatto integralmente il suo credito, e con espresso diritto alla vendita del bene secondo la procedura prevista per la vendita del pegno

Articolo 2756 – Crediti per prestazioni e spese di conservazione e miglioramento. I crediti per le prestazioni e le spese relative alla conservazione o al miglioramento di beni mobili hanno privilegio sui beni stessi, purché questi si trovino ancora presso chi ha fatto le prestazioni o le spese. Il privilegio ha effetto anche in pregiudizio dei terzi che hanno diritti sulla cosa, qualora chi ha fatto le prestazioni o le spese sia stato in buona fede. Il creditore può ritenere la cosa soggetta al privilegio finché non è soddisfatto del suo credito e può anche venderla secondo le norme stabilite per la vendita del pegno.

Articolo 2797 – Vendita del pegno. Prima di procedere alla vendita il creditore, a mezzo di ufficiale giudiziario, deve intimare al debitore di pagare il debito e gli accessori, avvertendo che, in mancanza, si procedera` alla vendita. L`intimazione deve essere notificata anche al terzo che abbia costituito il pegno. Se entro cinque giorni dall`intimazione non e` proposta opposizione, o se questa e` rigettata, il creditore puo` far vendere la cosa al pubblico incanto, o, se la cosa ha un prezzo di mercato, anche a prezzo corrente, a mezzo di persona autorizzata a tali atti. Se il debitore non ha residenza o domicilio eletto nel luogo di residenza del creditore, il termine per l`opposizione e` determinato a norma dell`articolo 166 Codice di Procedura Civile. Il giudice, sull`opposizione del costituente, puo` limitare la vendita a quella tra piu` cose date in pegno, il cui valore basti a pagare il debito. Per la vendita della cosa data in pegno le parti possono convenire forme diverse.

24 Settembre 2011 · Chiara Nicolai

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