successione eredità e donazioni - nozioni generali collazione riduzione donazioni e disposizioni testamentarie lesive quota legittima


Lesione della quota riservata ai legittimari – la donazione con riserva di usufrutto deve essere calcolata come donazione in piena proprietà

21 Luglio 2016 - Piero Ciottoli


Al fine di stabilire se il patto di disposizione patrimoniale compiuto in vita dal de cuius sia lesivo della quota riservata ai legittimari, la donazione con riserva di usufrutto deve essere calcolata come donazione in piena proprietà. Infatti, ai fini della riunione fittizia, il valore dei beni donati in vita dal defunto va determinato con riferimento al momento dell'apertura della successione, per effetto della quale l'usufrutto che il donante si era riservato viene a consolidarsi con la nuda proprietà. Questo il principio di diritto enunciato dai giudici della Corte di cassazione nella sentenza 14747/16. [ ... leggi tutto » ]


Rinuncia all’eredità – si può sempre accettare successivamente

6 Luglio 2016 - Carla Benvenuto


L'atto di rinuncia all'eredità deve essere rivestito di forma solenne (dichiarazione resa davanti a notaio o al cancelliere e iscrizione nel registro delle successioni). E' escluso che la rinuncia all'eredità possa essere fatta mediante scrittura privata autenticata. La rinuncia all'eredità non fa venir meno la delazione (cioè la messa a disposizione del patrimonio del defunto) al chiamato e non è, pertanto, ostativa alla successiva accettazione, che può essere anche tacita, allorquando il comportamento del rinunciante risulti incompatibile con la volontà di non accettare l'eredità. Infatti, l'articolo 525 del codice civile dispone che fino a quando il diritto di accettare l'eredità (decorso del termine decennale, ndr) non è prescritto contro i chiamati che vi hanno rinunciato, questi possono sempre accettarla, se non è già stata acquistata da altro dei chiamati, senza pregiudizio delle ragioni acquistate da terzi sopra i beni dell'eredità. Così hanno stabilito i giudici della Corte di cassazione nella [ ... leggi tutto » ]


Rinuncia all’eredità del debitore fallito

18 Maggio 2016 - Lilla De Angelis


Com'è noto, il codice civile (articolo 524) prescrive che, se il debitore rinuncia ad una eredità con danno dei suoi creditori, questi possono farsi autorizzare ad accettare l'eredità in nome e luogo del rinunziante, al solo scopo di soddisfarsi sui beni ereditari fino alla concorrenza dei loro crediti. Il diritto dei creditori si prescrive in cinque anni dalla rinuncia. Concessa l'autorizzazione ad accettare, il rinunziante e i creditori che hanno esperito l'azione non divengono eredi poichè la rinunzia conserva i suoi effetti. I creditori hanno esclusivamente il diritto di soddisfarsi sui beni dell'eredità fino alla concorrenza del loro credito. La dichiarazione di fallimento costituisce un elemento tale da far ritenere altamente verosimile che il patrimonio del debitore, dato l'acclarato stato di insolvenza, non sia sufficiente a fare fronte a tutte le pretese creditorie e, dunque, costituisce presupposto oggettivo per l'esercizio dell'impugnazione della rinuncia all'eredita, per la cui ammissibilità non è [ ... leggi tutto » ]


Le nuove competenze del giudice di pace

1 Maggio 2016 - Stefano Iambrenghi


A seguito dell'approvazione definitiva da parte della Camera del disegno di legge recante delega al Governo per la riforma organica della magistratura onoraria e altre disposizioni sui giudici di pace, ecco una sintesi delle principali novità. Sul fronte civile, al giudice di pace saranno attribuite le cause condominiali, i procedimenti di espropriazione mobiliare presso il debitore e di espropriazione di cose in possesso di terzi (con l'obbligo però di seguire le direttive di un giudice togato) e i procedimenti meno complessi in materia di successioni e comunione. La competenza per valore viene estesa fino a 30 mila euro e per gli incidenti stradali fino a 50 mila euro. Il giudice di pace avrà poi la possibilità di decidere secondo equità tutte le cause di valore fino a 2.500 euro. Sul piano della competenza penale, saranno attribuite nuove fattispecie di reato quali minaccia (salvo vi siano aggravanti) e furto perseguibile a [ ... leggi tutto » ]


Il coerede non può donare la quota di un bene indiviso compreso nella massa ereditaria

4 Aprile 2016 - Marzia Ciunfrini


La donazione di un bene altrui, benché non espressamente vietata, deve ritenersi nulla, a meno che nell'atto si affermi espressamente che il donante sia consapevole dell'attuale non appartenenza del bene al suo patrimonio. Ne consegue che la donazione, da parte del coerede, della quota di un bene indiviso compreso in una massa ereditaria è nulla, non potendosi, prima della divisione, ritenere che il singolo bene faccia parte del patrimonio del coerede donante. Questo il principio giuridico enunciato dai giudici della Corte Suprema nella sentenza 5068/16. [ ... leggi tutto » ]