successione eredità e donazioni - nozioni generali collazione riduzione donazioni e disposizioni testamentarie lesive quota legittima


Ripartizione ai coeredi di un bene indiviso e non comodamente divisibile

7 Luglio 2014 - Ornella De Bellis


La giurisprudenza non è sempre univoca nello stabilire la natura dell'interesse dei coeredi che può determinare l'individuazione dell'assegnatario del bene indiviso. Secondo alcune decisioni, nella divisione, salvo deroga per gravi motivi che riguardano l'interesse comune dei condividenti, devono essere preferibilmente seguiti dal giudice i criteri di attribuzione dettati dal codice civile: se, attese le caratteristiche del bene, la sua divisione comporta una perdita più che proporzionale rispetto al valore economico dell'intero bene, allora questo va assegnato per intero al coerede che detiene la quota maggiore (o ai coeredi che insieme ne detengono la quota maggiore e ne richiedono congiuntamente l'assegnazione). Naturalmente, con addebito dell'eccedenza a favore dei coeredi non assegnatari. Se nessuno dei coeredi è a ciò disposto, viene avviata la vendita all'asta. Secondo l'altro contrario, ma prevalente indirizzo, il giudice ha il potere discrezionale di derogare dal criterio indicato dal codice civile, che assegna l'intero bene al condividente titolare [ ... leggi tutto » ]


Casa – diritto di abitazione e diritto d’uso

2 Luglio 2014 - Loredana Pavolini


Il divieto di cessione del diritto di abitazione o di concederlo in locazione a terzi, sancito dal codice civile, comporta che il titolare di tale diritto (habitator) può utilizzare l'immobile che ne costituisce l'oggetto soltanto abitandovi personalmente con la propria famiglia. Pertanto il titolare non può destinare la casa oggetto del diritto di abitazione a esigenze diverse da quelle abitative sue e della propria famiglia. Nell'ambito della famiglia vanno inclusi, tra l'altro, anche i figli nati dopo che è cominciato il diritto di abitazione e le persone che convivono con il titolare del diritto di abitazione per prestare a lui o alla sua famiglia i loro servizi: il codice civile ha quindi inteso fare riferimento da un lato alla possibile variazione nel tempo del numero dei componenti della famiglia dell'habitator, e dall'altro alle mutevoli esigenze di quest'ultimo e/o dei suoi familiari, sotto il profilo della possibile insorgenza del bisogno di [ ... leggi tutto » ]


Fondo patrimoniale » dopo il decesso del coniuge gli eredi rispondono dei debiti

27 Giugno 2014 - Gennaro Andele


Quando uno dei due coniugi muore, facendo così sciogliere il fondo patrimoniale precedentemente stipulato, gli eredi rispondono dei debiti del defunto con il bene inserito, da quest’ultimo, nel fondo stesso a lui prima intestato. Con il decesso di uno dei coniugi viene a mancare la destinazione dei beni nel fondo patrimoniale costituito con il matrimonio. Quindi, il bene già facente parte del fondo patrimoniale e a suo tempo quindi destinato al soddisfacimento esclusivo dei bisogni della famiglia, perde questa destinazione, rientrando, così, nella garanzia patrimoniale generica del coniuge titolare dello stesso. Il codice civile, infatti, chiarisce il principio generale secondo cui il debitore risponde dell'adempimento delle obbligazioni con tutti i suoi beni presenti e futuri. Pertanto, una volta concluso il fondo patrimoniale per la morte di uno dei coniugi, è necessario verificare se, al momento della costituzione, il coniuge disponente si era riservato o meno la proprietà sul bene inserito [ ... leggi tutto » ]


Tfr non corrisposto dal datore di lavoro e morte del dipendente » spetta agli eredi

27 Giugno 2014 - Andrea Ricciardi


Alla morte di un lavoratore dipendente, al quale non sia stato ancora corrisposto il TFR (trattamento di fine rapporto), a chi spetta l'ammontare del credito? Quando si parla di TFR è bene sapere che, in caso di decesso del dipendente, lo stesso non confluisce indistintamente nell'asse ereditario del defunto come fosse un normale credito verso una persona o un ente. La successione di questi oneri, infatti, è regolata da una particolare disciplina. La normativa prevede che il TFR non segua le normali regole in materia di accettazione dell'eredità, bensì che sia indipendente da queste ultime e quindi non appartenga al patrimonio ereditario venendo automaticamente assegnato a determinate categorie di parenti superstiti. La disciplina in materia prevede, inoltre, che siano proprio gli eredi ad accordarsi fra loro per la ripartizione del TFR liquidato dal datore di lavoro. La modalità di erogazione delle somme differisce, comunque, a seconda del momento del decesso [ ... leggi tutto » ]


Separazione personale – il coniuge superstite perde il diritto di abitazione

16 Giugno 2014 - Ludmilla Karadzic


Al coniuge superstite sono riservati il diritto di abitazione e di uso dei mobili che corredano la casa coniugale Com'è noto, al coniuge è riservata, a titolo di legittima, una quota pari alla metà del patrimonio dell'altro, salve le disposizioni dettate in caso di concorso con i figli, le quali prevedono in favore del coniuge la riserva della quota di un terzo, in caso di un solo figlio, e di un quarto in caso di più figli. In ogni caso al coniuge superstite sono riservati il diritto di abitazione sulla casa adibita a residenza familiare e di uso sui mobili che la corredano, se di proprietà del defunto o comuni. il diritto reale di abitazione, riservato per legge al coniuge superstite, ha ad oggetto la casa coniugale, ossia l'immobile che in concreto era adibito a residenza familiare. Poiché, dunque, l'oggetto del diritto di abitazione mortis causa coincide con la casa [ ... leggi tutto » ]