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Debiti tributari ed accettazione dell’eredità

26 Febbraio 2016 - Giorgio Valli


In tema di obbligazioni tributarie, grava sull'Amministrazione finanziaria creditrice del de cuius l'onere di provare l'accettazione dell'eredità da parte del chiamato, per potere da lui esigere l'adempimento dell'obbligazione del defunto. Tale onere non può essere assolto con la produzione della sola denuncia di successione, mentre è idoneamente adempiuto con la produzione degli atti dello stato civile, dai quali è dato coerentemente desumere quel rapporto di parentela con il de cuius che legittima alla successione, o di qualsiasi altro documento dal quale possa, con pari certezza, desumersi la sussistenza di detta qualità. Costituisce, invece, onere degli eredi produrre l'eventuale atto di rinuncia all'eredità, a fronte del quale incomberà, poi, sull'Amministrazione finanziaria l'onere di provarne la mancata inserzione nel registro delle successioni ai fini dell'opponibilità di tale atto ai terzi. Sono quelle appena esposte le indicazioni dei giudici di legittimità, in tema di eredità dei debiti tributari, fornite con la sentenza 3611/16 [ ... leggi tutto » ]


Azione di riduzione per lesione della quota di legittima dell’eredità – eredità disponibile, eredità relitta e donatum

26 Gennaio 2016 - Lilla De Angelis


Eredità ed azione di riduzione - quota di legittima (non disponibile o di riserva) e quota disponibile A tutela dell'interesse generale alla solidarietà familiare, l'ordinamento giuridico prevede che i più stretti congiunti del de cuius hanno il diritto di ottenere, anche contro la volontà del defunto e in contrasto con gli atti di disposizioni dallo stesso posti in essere, una quota di valore del patrimonio ereditario e dei beni donati in vita dal defunto stesso (diritto di legittima o di riserva). La legge configura così una successione necessaria, in forza della quale le disposizione del defunto lesive della quota di legittima, pur non essendo invalide, sono tuttavia soggette a riduzione, sono cioè suscettibili, su domanda del legittimario leso (azione di riduzione) di essere private della loro efficacia giuridica nella misura necessaria e sufficiente a reintegrare il diritto del legittimario. In tal senso, l'azione di riduzione si distingue dalle azioni dirette [ ... leggi tutto » ]


La successione necessaria – eredità relitta quota disponibile al testatore e quota riservata ai legittimari

10 Dicembre 2015 - Annapaola Ferri


L'ordinamento giuridico prevede che i più stretti congiunti del de cuius hanno il diritto di ottenere, anche contro la volontà del defunto e in contrasto con gli atti di disposizioni dallo stesso posti in essere, una quota di valore del patrimonio ereditario e dei beni donati in vita dal defunto stesso (diritto di legittima o di riserva). La legge configura così una "successione necessaria", in forza della quale le disposizione del defunto lesive della "quota di legittima", pur non essendo invalide (nulle o annullabili), sono tuttavia soggette a riduzione, sono cioè suscettibili - su domanda del legittimario leso (azione di riduzione) - di essere private della loro efficacia giuridica nella misura necessaria e sufficiente a reintegrare il diritto del legittimario. In tal senso, l'azione di riduzione si configura propriamente come un'azione con la quale il legittimario, leso nel suo diritto di legittima dalle disposizioni testamentarie o dagli atti di donazione [ ... leggi tutto » ]


Presentare la dichiarazione dei redditi per conto del defunto comporta accettazione tacita dell’eredità

24 Novembre 2015 - Marzia Ciunfrini


Il diritto di accettare l'eredità si prescrive in dieci anni e il termine decorre dal giorno dell'apertura della successione. Tuttavia, i chiamati che hanno rinunciato all'eredità possono sempre accettarla, anche tacitamente, se non è già stata acquistata da altri chiamati e senza pregiudizio per i diritti acquisiti da terzi sui beni dell'eredità. Si ha accettazione tacita dell'eredità quando il chiamato all'eredità compie un atto che presuppone necessariamente la sua volontà di accettare e che non avrebbe il diritto di fare se non nella qualità di erede. Questi i principi richiamati dai giudici della Corte di cassazione nella sentenza 6070/12. Pertanto, secondo l'insegnamento della Corte Suprema, la rinuncia all'eredità non è ostativa ad una successiva accettazione, che può essere anche tacita, allorquando il comportamento del rinunciante sia incompatibile con la volontà di non accettare la vocazione ereditaria. Si tratta di una precisazione di non poco conto, che può comportare conseguenze anche [ ... leggi tutto » ]


I diritti del coniuge superstite ed il calcolo della massa ereditaria

18 Novembre 2015 - Giorgio Martini


Al coniuge superstite, anche quando concorra con altri chiamati, sono sempre riservati i diritti di abitazione sulla casa adibita a residenza familiare e di uso sui mobili che la corredano, se di proprietà del defunto o comuni. Infatti, la ricerca di un nuovo alloggio per il coniuge superstite potrebbe essere fonte di un grave danno psicologico e morale per la stabilità delle abitudini di vita della persona. Il diritto di abitazione sulla casa adibita a residenza familiare e di uso sui mobili che la corredano vale per il coniuge superstite sia nella successione testamentaria che in quella legittima. Il valore capitale di tali diritti attribuiti al coniuge viene detratto dalla massa ereditaria, che poi viene divisa tra tutti i coeredi secondo le norme sulla successione legittima non tenendo conto, quindi, di tale attribuzione. In pratica, al coniuge superstite viene riservata una specifica tutela consentendogli la continuazione della sua permanenza nella [ ... leggi tutto » ]