Sentenze ed ordinanze della Corte di Cassazione


Anche gli avvisi bonari a volte si impugnano

16 Maggio 2012 - Giorgio Valli


Contenzioso tributario - Contro quali atti può essere proposto ricorso L'articolo 19 del Decreto Legislativo del 31 dicembre 1992 numero 546, recante disposizioni sul processo tributario stabilisce che Il ricorso può essere proposto avverso: l'avviso di accertamento del tributo; l'avviso di liquidazione del tributo; il provvedimento che irroga le sanzioni; il ruolo e la cartella di pagamento; l'avviso di mora  (e intimazione di pagamento numero d.r.); gli atti relativi alle operazioni catastali indicate nell'articolo 2, comma 3; il rifiuto espresso o tacito della restituzione di tributi, sanzioni pecuniarie ed interessi o altri accessori non dovuti; il diniego o la revoca di agevolazioni o il rigetto di domande di definizione agevolata di rapporti tributari; (e bis) l'iscrizione di ipoteca sugli immobili di cui all'articolo 77 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, numero 602, e successive modificazioni; (lettera inserita dall'articolo 35 decreto legge 04.07.2006, numero 223, così come modificato [ ... leggi tutto » ]


Decorrenza assegno di mantenimento e divorzile – irripetibilità delle somme versate

13 Maggio 2012 - Antonella Pedone


L'assegno di mantenimento nella separazione fra coniugi Nella separazione tra coniugi l'assegno di mantenimento decorre di regola dalla data della domanda, salvo diversa determinazione del giudice. L'assegno di mantenimento riconosciuto in sede di separazione personale (così come la sua successiva revisione) decorre dalla data della domanda (Cassazione, sentenza numero 25010/07). Ciò in forza del principio per il quale un diritto non può restare pregiudicato dal tempo necessario per farlo valere in giudizio nonchè per analogia con la regola stabilita dall'articolo 445 del Codice civile, in materia di alimenti, secondo cui "Gli alimenti sono dovuti dal giorno della domanda giudiziale o dal giorno della costituzione in mora dell'obbligato, quando questa costituzione sia entro sei mesi seguita dalla domanda giudiziale". Questa regola vale nel caso in cui il giudice della separazione non abbia stabilito espressamente una decorrenza diversa ovvero se abbia stabilito soltanto la corresponsione del mantenimento entro una certa data di [ ... leggi tutto » ]


Superamento del periodo di comporto e impugnazione del licenziamento

13 Maggio 2012 - Antonella Pedone


Il recesso del datore di lavoro per superamento del periodo di comporto costituisce ipotesi peculiare di cessazione del rapporto di lavoro Il recesso del datore di lavoro per superamento, da parte del lavoratore, del periodo di comporto ("secco" o "frazionato") costituisce una ipotesi del tutto peculiare di cessazione del rapporto di lavoro: non è dovuta nè ad un fatto dell'azienda, nè, propriamente, ad un fatto o colpa propri del lavoratore, ma piuttosto all'impossibilità di quest'ultimo di assicurare con sufficiente continuità la propria prestazione. Essa è regolata in una norma speciale, ossia l'articolo 2110, comma 2, del Codice civile, secondo cui: In caso di infortunio, di malattia, di gravidanza o di puerperio, se la legge [o le norme corporative] non stabiliscono forme equivalenti di previdenza o di assistenza, è dovuta al prestatore di lavoro la retribuzione o un'indennità nella misura e per il tempo determinati dalle leggi speciali [dalle norme corporative], [ ... leggi tutto » ]


Avviso di mora non preceduto dalla regolare notifica dell’atto impositivo – bisogna impugnarli entrambi

7 Maggio 2012 - Giorgio Valli


In tema di riscossione delle imposte, l'avviso di mora assolve due funzioni: la prima, equivalente a quella del precetto ed avente carattere necessario, consiste nell'accertare il mancato pagamento del debito tributario e nell'intimare al contribuente l'effettuazione del versamento dovuto entro un termine ristretto, con l'avvertenza che in mancanza si procederà ad esecuzione forzata. la seconda funzione è eventuale, ha natura sostanziale, e consiste nel portare a conoscenza del contribuente per la prima volta la pretesa erariale, ove l'avviso di mora non sia stato preceduto dalla regolare notifica dell'avviso di accertamento o di liquidazione o della cartella esattoriale. Pertanto il contribuente il quale lamenti che la notifica dell'avviso di mora non sia stata preceduta dalla regolare notifica degli atti di imposizione, ha l'onere di impugnare congiuntamente sia l'avviso di mora, sia gli atti da questo presupposti e non notificatigli. In difetto, egli decade non solo dal potere di impugnare i suddetti [ ... leggi tutto » ]


Ipoteca equitalia illegittima sotto gli 8 mila euro – una sentenza tombale

26 Aprile 2012 - Anonimo


Nuovo e, forse, definitivo colpo alla vessatoria pratica di Equitalia di iscrivere ipoteca per importi bagatellari è arrivato dalla Corte di Cassazione con la recentissima sentenza numero 5771/2012. Come noto, l'articolo 77, DPR 602/1973, quello che autorizza esplicitamente Equitalia a iscrivere ipoteca sui beni immobili dei contribuenti per crediti “pubblici” (fiscali e non solo), è stato per lungo tempo oggetto di molte contese, in quanto il precedente articolo 76 autorizza l'espropriazione e, quindi, la vendita forzosa dei medesimi beni immobili soltanto se il credito azionato è superiore a € 8.000,00. Ci si chiedeva, infatti, se fosse possibile iscrivere ipoteca nei casi in cui concretamente non si sarebbe potuto procedere esecutivamente sullo stesso immobile. Il contrasto pareva risolto nel 2010, quando la Corte di Cassazione a Sezioni Unite con la sentenza numero 4077 aveva esplicitamente affermato che “rappresentando un atto preordinato e strumentale all'espropriazione immobiliare, anche l'ipoteca soggiace al limite per [ ... leggi tutto » ]