sentenze e ordinanze della Corte di cassazione in tema di tutela dei consumatori


L’accettazione del trattamento di fine rapporto non implica il mutuo consenso al licenziamento

10 Novembre 2016 - Tullio Solinas


La mera inerzia del lavoratore non è di per sé sufficiente a far ritenere una risoluzione del rapporto per mutuo consenso: affinché possa configurarsi una tale risoluzione è invece necessario che sia accertata, sulla base di ulteriori e significative circostanze, una chiara e certa volontà comune di porre fine ad ogni rapporto lavorativo. Peraltro, grava sul datore di lavoro, che eccepisca la risoluzione per mutuo consenso, l'onere di provare le circostanze da cui ricavare la volontà chiara e certa delle parti di far cessare definitivamente il rapporto di lavoro. Per aversi tacito mutuo consenso inteso a risolvere o, comunque, a non proseguire il rapporto di lavoro non basta il mero decorso del tempo fra il licenziamento (o la scadenza d'un termine illegittimamente apposto) e la relativa impugnazione giudiziale, ma è necessario il concorso di ulteriori e significative circostanze della cui allegazione e prova è gravato il datore di lavoro (ovvero [ ... leggi tutto » ]


Illecito tributario – cumulo giuridico, cumulo materiale e principio del favor rei

10 Novembre 2016 - Giorgio Valli


Nell'illecito tributario la legge prevede, in linea generale, l'applicazione di una sanzione amministrativa unica e ridotta (il cosiddetto cumulo giuridico) in luogo di quella derivante dalla somma delle sanzioni amministrative relative ai singoli illeciti (il cosiddetto cumulo materiale). In particolare, la normativa vigente afferma che è punito con la sanzione amministrativa che dovrebbe infliggersi per la violazione tributaria più grave, aumentata da un quarto al doppio chi, con una sola azione od omissione, viola diverse disposizioni, anche relative a tributi diversi; e che soggiace alla stessa sanzione amministrativa chi, anche in tempi diversi, commette più violazioni che, nella loro progressione, pregiudicano o tendono a pregiudicare la determinazione dell'imponibile ovvero la liquidazione anche periodica del tributo. La norma vigente ha riformulato la disciplina generale dell'istituto della continuazione nell'illecito tributario, confermando ed ampliando il principio del cumulo giuridico delle sanzioni amministrative, reso obbligatorio e non più facoltativo ed ha considerato specificamente l'ipotesi [ ... leggi tutto » ]


Responsabilità civile auto – se il danneggiato accetta un indennizzo ridotto ciò non implica un suo concorso di colpa nel sinistro

30 Settembre 2016 - Giuseppe Pennuto


Il declassamento dell'assicurato nella scala delle classi di merito, in virtù della formula tariffaria bonus-malus­, esige l'accertamento che l'assicurato abbia causato o concausato per propria colpa un sinistro stradale, accertamento che va compiuto senza limitarsi a valutare se l'assicurato abbia, in conseguenza di quel sinistro, accettato dai responsabili un risarcimento parziale od integrale. In pratica, non si può concludere che il concorso di colpa nel sinistro possa dedursi semplicemente dalla circostanza che l'automobilista abbia accettato dal proprio assicuratore un indennizzo ridotto. E, conseguentemente, non è possibile declassare l'assicurato nella scala delle classi di merito in virtù di un presunto contributo causale al sinistro. Questo il principio di diritto enunciato dai giudici della Corte di cassazione nell'ordinanza 19058/2016. [ ... leggi tutto » ]


Credito al consumo e inadempimento del venditore – il consumatore ha diritto alla risoluzione del contratto di credito anche se non c’è rapporto di esclusiva fra creditore e fornitore del bene

29 Settembre 2016 - Giovanni Napoletano


La Corte di Giustizia, con la sentenza del 23 aprile 2009 (emessa nella causa C-509/07) ha stabilito che l'esistenza di una clausola di esclusiva tra fornitore del bene e finanziatore, non è presupposto necessario del diritto del consumatore di procedere contro il creditore in caso di inadempimento delle obbligazioni da parte del fornitore, al fine di ottenere la risoluzione del contratto di credito e la conseguente restituzione delle somme corrisposte al finanziatore. Peraltro, la giurisprudenza di legittimità, partendo dalla direttiva comunitaria e dalla interpretazione della stessa da parte della Corte di giustizia ha individuato, nella successiva evoluzione legislativa attualmente in vigore, un collegamento negoziale di fonte legale tra i contratti di credito al consumo finalizzati all'acquisto di determinati beni o servizi ed i contratti di acquisto dei medesimi, collegamento negoziale che prescinde dalla sussistenza di una esclusiva del finanziatore per la concessione di credito ai clienti dei fornitori. Così si [ ... leggi tutto » ]


Resta a carico dell’utente l’iva applicata alle spese di spedizione della bolletta telefonica anche se la società che eroga i servizi di tlc gode di esenzione

8 Settembre 2016 - Giovanni Napoletano


In tema di rapporto fra utente e società fornitrice dei servizi di telefonia ed accesso ad internet, il costo sopportato da quest'ultima per la spedizione all'utente della fattura a mezzo del servizio postale essendo finalizzato all'esecuzione della prestazione, fa parte della base imponibile. Infatti, ai fini del rapporto con l'utente nessuna norma prevede una sorta di trascinamento dell'esenzione di cui gode eventualmente la società che eroga i servizi di fonia ed internet al rapporto con l'utente, per conto del quale la società stessa fa ricorso al sevizio postale. Pertanto, la compagnia telefonica non è tenuta alla restituzione, in favore dell'utente, degli importi da questi corrisposti a titolo di IVA sulle spese di spedizione postali delle bollette telefoniche. Così hanno stabilito i giudici della Corte di cassazione nell'ordinanza 17655/16. [ ... leggi tutto » ]