sentenze e ordinanze della Corte di cassazione in tema di risarcimento danni
Sinistro stradale e risarcimento danni da relazione » si della cassazione
Risarcimento danni alla vita di relazione per chi riporta grave handicap dopo sinistro stradale Ha diritto al risarcimento danni da vita di relazione chi riporta nel sinistro stradale una grave invalidità: lo ha sancito la Corte di Cassazione con la pronuncia 19963/13. I giudici di piazza Cavour hanno stabilito che: [ ... leggi tutto » ]
Spese legali sostenute dall’assicurato – rimborsabili solo se finalizzate a resistere all’azione del danneggiato
In tema di assicurazione per la responsabilità civile, l'obbligazione principale (che può definirsi tale in quanto corrispondente all'essenza del contratto) concerne la rifusione, da parte dell'assicuratore, di tutto quanto l'assicurato debba pagare al terzo danneggiato. L'obbligazione accessoria trova il suo necessario presupposto, nella obbligazione principale, ma ha un oggetto diverso [ ... leggi tutto » ]
Stop alla dogana senza visto? » agenzia di viaggi tenuta al risarcimento danni
L'agenzia di viaggi rischia di pagare il risarcimento danni se, al momento del viaggio di nozze esotico, la moglie extracomunitaria del cittadino italiano è bloccata alla dogana del Paese straniero per la mancanza del visto d'ingresso. Infatti, la compagnia è responsabile se a uno dei due coniugi viene negato l'ingresso [ ... leggi tutto » ]
Strada pericolosa? » se l’automobilista è imprudente non ha diritto al risarcimento danni
L'automobilista imprudente non ha il diritto al risarcimento danni. Il proprietario di una strada non è responsabile, ai sensi dell'articolo 2051 del codice civile, degli infortuni occorsi ai fruitori di quest’ultima. Ciò, quando sia provata l'elisione del nesso causale tra la cosa e l'evento, quale può aversi, in un contesto [ ... leggi tutto » ]
Telefonate continue ed insistenti indirizzate al debitore inadempiente e provenienti da una società di recupero crediti? e’ sufficiente presentare una querela per molestie se si desidera davvero porre fine alla persecuzione
Chiunque, in un luogo pubblico o aperto al pubblico, ovvero col mezzo del telefono, per petulanza o per altro biasimevole motivo, reca a taluno molestia o disturbo è punito con l'arresto fino a sei mesi o con l'ammenda fino a cinquecentosedici euro (articolo 660 del codice penale). La norma punisce [ ... leggi tutto » ]