sentenze e ordinanze della Corte di cassazione in tema di lavoro e pensione


Il lavoratore che denuncia per reati o illeciti amministrativi il proprio datore di lavoro non è passibile di licenziamento per giusta causa o per giustificato motivo soggettivo

22 Marzo 2017 - Tullio Solinas


L'obbligo di fedeltà previsto dal codice civile (articolo 2105) secondo il quale il lavoratore non deve divulgare notizie attinenti all'organizzazione e ai metodi di produzione dell'impresa, non può essere esteso fino ad imporre al lavoratore stesso di astenersi dalla denuncia di fatti illeciti che egli ritenga essere stati consumati all'interno dell'azienda. In tal caso, infatti, si correrebbe il rischio di scivolare verso, non voluti, ma impliciti riconoscimenti di una sorta di dovere di omertà (ben diverso da quello di fedeltà) che, ovviamente, non può trovare la benché minima cittadinanza nel nostro ordinamento giuridico. Lo Stato di diritto attribuisce valore civico e sociale all'iniziativa del privato che solleciti l'intervento dell'autorità giudiziaria di fronte alla violazione della legge penale, e, sebbene ritiene doverosa detta iniziativa solo nei casi in cui vengono in rilievo delitti di particolare gravità, guarda con favore la collaborazione prestata dal cittadino, in quanto finalizzata alla realizzazione dell'interesse pubblico [ ... leggi tutto » ]


Pensione ordinaria di invalidità e pensione di invalidità civile – differenze

21 Marzo 2017 - Tullio Solinas


La pensione ordinaria di inabilità, prevista dell'articolo 2 della legge 222/1984, costituisce una prestazione di natura previdenziale, è collegata alla esistenza di un rapporto previdenziale, presuppone lo svolgimento di una pregressa attività lavorativa, ha come punto di riferimento la capacità lavorativa specifica dell'assicurato, è correlata alla impossibilità dello svolgimento in maniera non usurante della suddetta attività lavorativa o di altra confacente alle specifiche attitudini dei soggetto; e pertanto, coerentemente al ruolo suppletivo del sistema previdenziale, la presenza di una residua capacità lavorativa non è ostativa al riconoscimento della pensione ordinaria di inabilità allorché non sia comunque in grado di garantire una retribuzione sufficiente ad assicurare quei livello di dignità umana che la nostra Costituzione individua come soglia minima. La pensione di inabilità civile (articolo 12 legge 118/1971) costituisce, invece, una prestazione di natura assistenziale, non è collegata alla esistenza di un alcun rapporto previdenziale, non presuppone lo svolgimento di una [ ... leggi tutto » ]


Pensione di invalidità – per ottenerla va preso a riferimento il reddito irpef al netto degli oneri deducibili o quello lordo?

7 Marzo 2017 - Tullio Solinas


Il reddito cui occorre fare riferimento per la pensione d'invalidità civile è quello imponibile, costituito dal reddito complessivo del contribuente al netto degli oneri deducibili e detraibili (indicati dall'articolo 10 della legge 917/1986 - Testo Unico delle Imposte sul Reddito o TUIR) quali, tra gli altri, le spese mediche, gli assegni periodici corrisposti al coniuge legalmente separato, i contributi assistenziali e previdenziali, ovvero il reddito lordo, comprensivo di tali oneri? Al quesito hanno risposto i giudici della Corte di cassazione con la sentenza 5450/2017, propendendo per la prima ipotesi. Infatti, secondo i giudici estensori della sentenza, è la funzione cui assolve il sistema assistenziale, di sostegno a fronte di una situazione di bisogno, che impone, ove non sia previsto diversamente, di fare riferimento al reddito di cui il soggetto che richiede la prestazione abbia effettiva disponibilità. Peraltro, quando il legislatore ha inteso includere nel computo per l'accesso ad una prestazione [ ... leggi tutto » ]


Reversibilità della pensione di invalidità al figlio maggiorenne – solo se riconosciuto inabile al lavoro

2 Gennaio 2017 - Tullio Solinas


In caso di morte del titolare di pensione di invalidità, la pensione di reversibilità spetta al coniuge e ai figli minorenni, mentre ai figli superstiti maggiorenni spetta soltanto se essi siano riconosciuti inabili al lavoro e a carico del genitore al momento del decesso di quest'ultimo. L'inabilità al lavoro rappresenta, pertanto, un presupposto del diritto alla pensione di reversibilità del figlio maggiorenne e, quindi, un elemento costitutivo dell'azione diretta ad ottenerne il riconoscimento, con la conseguenza che la sussistenza di esso deve essere accertata anche d'ufficio dal giudice (tanto che a nulla rileva che l'istituto previdenziale non abbia tempestivamente eccepito la carenza del suddetto presupposto). Così hanno sancito i giudici della Corte di cassazione nella sentenza 26181/2016. [ ... leggi tutto » ]


Oltre il job acts – si può licenziare un lavoratore anche (e solo) per incrementare i profitti aziendali

31 Dicembre 2016 - Tullio Solinas


Per giurisprudenza prevalente, fino a circa un mese fa, la legittimità del licenziamento per giustificato motivo oggettivo si basava sull'ipotesi del riassetto organizzativo dell'azienda attuato non semplicemente per un incremento di profitto, bensì per far fronte a sfavorevoli situazioni, non meramente contingenti, influenti in modo decisivo sulla normale attività produttiva, ovvero per sostenere notevoli spese di carattere straordinario. Eventualmente riscontrata la mancanza di prova da parte del datore di lavoro in merito alla necessità di fare fronte a tali esigenze, il giudice riteneva il recesso motivato soltanto dalla riduzione dei costi e, quindi, dal mero incremento del profitto, considerando ingiustificato il licenziamento. In particolare (si veda la sentenza della Corte di cassazione 4146/1991) il giustificato motivo oggettivo di licenziamento può anche consistere nella esigenza sopravvenuta di una riorganizzazione del lavoro attraverso la sostituzione del lavoro del dipendente licenziato con quello personale, non retribuito, dello stesso imprenditore, e nella semplificazione del [ ... leggi tutto » ]