sentenze e ordinanze della Corte di cassazione in tema di lavoro e pensione


L’eventuale stato di difficoltà finanziaria dell’azienda non libera il sostituto d’imposta dalle responsabilità penali connesse all’omesso versamento delle ritenute previdenziali ed assistenziali

16 Settembre 2015 - Lilla De Angelis


Il sostituto di imposta deve adempiere all'obbligo retributivo e a quello contributivo: in caso di difficoltà finanziarie, il soggetto interessato è tenuto a ripartire le risorse esistenti all'atto dell'erogazione degli emolumenti in modo da potere assolvere al debito verso l'erario e l'istituto previdenziale, anche se ciò comporti la impossibilità di pagare i compensi nel loro intero ammontare. Il principio richiamato vale sia se a fallire sia soltanto la società, che anche l'imprenditore; nella prima ipotesi, peraltro, ove non dichiarato fallito personalmente colui che era il rappresentante legale della società, lo stesso è tenuto al pagamento delle ritenute con le personali risorse finanziarie: non sono, insomma, le vicende fallimentari della società tenuta al versamento o dell'amministratore a costituire, di per sé stesse, cause di esclusione del dolo del delitto di omissione contributiva, o addirittura di esclusione della punibilità. Così si è espressa la Suprema Corte con la sentenza 36907/15 emessa dalla [ ... leggi tutto » ]


Recupero crediti di lavoro per differenze retributive – legittimo pretendere gli importi delle ritenute versate dall’azienda prima del pignoramento

16 Settembre 2015 - Giorgio Martini


In tema di recupero dei crediti di lavoro per differenze retributive, è legittimo il pignoramento attivato dal lavoratore per ottenere l'importo delle ritenute già versate all'erario prima della notifica dell'atto. Per giurisprudenza consolidata, infatti, l'accertamento e la liquidazione del credito spettante al lavoratore per differenze retributive devono essere effettuati al lordo sia delle ritenute fiscali, sia di quella parte delle ritenute previdenziali gravanti sui lavoratore. In particolare, al datore di lavoro è consentito procedere alle ritenute previdenziali a carico del lavoratore solo nel caso di tempestivo pagamento del relativo contributo. Per quanto concerne, invece, le ritenute fiscali, esse non possono essere detratte dal debito per differenze retributive, giacché la determinazione di esse attiene non al rapporto civilistico tra datore e lavoratore, ma a quello tributario tra contribuente ed erario, e dovranno essere pagate dal lavoratore soltanto dopo che questi abbia effettivamente percepito il pagamento delle differenze retributive dovutegli. Questo l'orientamento [ ... leggi tutto » ]


Gli scatti di anzianità assegnati al lavoratore devono tener conto di un eventuale periodo di formazione

16 Settembre 2015 - Roberto Petrella


Se è vero che gli scatti di anzianità costituiscono un istituto giuridico di fonte esclusivamente contrattuale, l'equiparazione posta dalla legge tra periodo di formazione e quello di lavoro ordinario vieta alla contrattazione collettiva di introdurre un trattamento discriminatorio in danno dei lavoratori che abbiano avuto un pregresso periodo di formazione. In pratica, non è possibile per la contrattazione collettiva, sterilizzare il periodo di formazione e lavoro prevedendo che tale periodo non debba essere preso in considerazione per l'assegnazione degli scatti di anzianità: il legislatore considera che la formazione al lavoro sia, per legge, equiparabile al lavoro prestato. Pertanto, la disposizione normativa vigente - secondo cui in caso di trasformazione del rapporto di formazione e lavoro in rapporto a tempo indeterminato ovvero nel caso di assunzione a tempo indeterminato, con chiamata nominativa, entro dodici mesi dalla cessazione del rapporto di formazione e lavoro - impone che il periodo di formazione e [ ... leggi tutto » ]


Legittimo il licenziamento per giusta causa del lavoratore che nel periodo di assenza per malattia pratica la pesca subacquea

15 Settembre 2015 - Tullio Solinas


Il licenziamento può ritenersi giustificato quando un'attività svolta dal lavoratore nel periodo di assenza per malattia possa pregiudicare o ritardare la guarigione o il rientro in servizio, con violazione dei doveri generali di correttezza e buona fede e degli specifici obblighi contrattuali di diligenza e fedeltà. Nè può essere invocata a difesa la circostanza per cui tali attività non abbiano provocato alcun pregiudizio o ritardo se il lavoratore riprende alla scadenza della prognosi le proprie mansioni in azienda. Infatti, lo svolgimento di attività extralavorativa in periodo di assenza dal lavoro per malattia, costituisce illecito di pericolo e non di danno. Questo sussiste, percio,’ non soltanto quando quell'attività abbia effettivamente provocato un'impossibilità temporanea di ripresa del lavoro, ma anche quando la ripresa sia stata posta in pericolo, ossia quando il lavoratore si sia comportato in modo imprudente. Così hanno deciso i giudici della Corte di cassazione nella sentenza 16465/15, trattando il [ ... leggi tutto » ]


Trattamento di fine rapporto e trattamento di fine servizio (o indennità di buonuscita) – differenze

14 Settembre 2015 - Tullio Solinas


L'indennità di buonuscita (trattamento di fine servizio o TFS) è l'importo che spetta ai dipendenti civili e militari dello Stato assunti a tempo indeterminato entro il 31 dicembre 2000, alla cessazione, per qualunque causa, del rapporto di lavoro con l'Amministrazione di appartenenza. Il trattamento di fine rapporto (TFR), invece, è l'importo corrisposto ai dipendenti privati e a quelli pubblici assunti con contratto a tempo indeterminato dopo il 31 dicembre 2000. La base contributiva, cui l'indennità di buonuscita deve essere commisurata, non può includere emolumenti diversi da quelli espressamente menzionati dal DPR 1032/1973 (articolo 38), la cui elencazione ha carattere tassativo, restando, pertanto, esclusa ogni possibilità di interpretare le locuzioni "stipendio", "paga" o "retribuzione" nel senso generico di retribuzione onnicomprensiva, riferibile a tutto quanto ricevuto dal lavoratore in modo fisso e continuativo e con vincolo di corrispettività con la prestazione lavorativa. Più in particolare, il DPR 1032/1973, nell'individuare all'articolo 38 la [ ... leggi tutto » ]