lavoro e pensioni


Iscrizione nell’elenco dei disabili » scopriamo come effettuare la richiesta

2 Novembre 2013 - Carla Benvenuto


Iscrizione nell'Elenco dei disabili » Scopriamo come effettuare la richiesta L'articolo 1 della legge 68/99 definisce le categorie a cui si applicano le norme sul collocamento dei disabili. Obiettivo dell'articolo è, appunto, informare il lettore sui requisiti, tempi e costi per effettuare la richiesta di collocamento nell'elenco disabili. Iscrizione nell'Elenco dei disabili » Chi può effettuare la richiesta Le persone disabili in età lavorativa, che abbiano compiuto i 15 anni e che non abbiano raggiunto l'età pensionabile, e disoccupate possono iscriversi alle liste speciali purché appartenenti ad una delle seguenti categorie: Invalidi civili con un riconoscimento di invalidità superiore al 45%. Invalidi del lavoro con un riconoscimento di invalidità INAIL superiore al 33%. Non vedenti (persone colpite da cecità assoluta o che hanno un residuo visivo non superiore ad un decimo ad entrambi gli occhi). Sordomute (persone colpite da sordità alla nascita o prima dell'apprendimento della lingua parlata). Invalidi di [ ... leggi tutto » ]


Servizio civile retribuito nelle regioni italiane e all’estero – i bandi di concorso

5 Ottobre 2013 - Carla Benvenuto


Sono stati indetti indetto i bandi per la selezione di volontari, da avviare al servizio nell'anno 2013 in progetti ubicati nelle regioni italiane e all'estero. La durata del servizio è di dodici mesi. Ai volontari in servizio civile spetta un assegno mensile di 433,80 euro. Requisiti e condizioni di ammissione Ad eccezione degli appartenenti ai corpi militari o alle forze di polizia, possono partecipare alla selezione i cittadini italiani, senza distinzione di sesso che, alla data di presentazione della domanda, abbiano compiuto il diciottesimo e non superato il ventottesimo anno di età, in possesso dei seguenti requisiti: essere cittadini italiani; non aver riportato condanna anche non definitiva alla pena della reclusione superiore ad un anno per delitto non colposo ovvero ad una pena della reclusione anche di entità inferiore per un delitto contro la persona o concernente detenzione, uso, porto, trasporto, importazione o esportazione illecita di armi o materie esplodenti [ ... leggi tutto » ]


Attività lavorativa in malattia e licenziamento per giusta causa

14 Febbraio 2013 - Antonella Pedone


Lo svolgimento di attività lavorativa nel periodo di malattia giustifica il licenziamento se fa presumere l'inesistenza della malattia stessa o se pregiudica o ritarda la guarigione La giurisprudenza ritiene che il lavoratore in malattia non ha l'obbligo assoluto di astenersi da qualsivoglia attività lavorativa. Egli può svolgere attività lavorativa nel periodo di malattia purchè ciò non sia incompatibile con lo stato di malattia stesso e non ritardi o pregiudichi la guarigione. La Cassazione ha anche precisato che il lavoratore ha comunque un obbligo di correttezza e di collaborazione che gli impone di metere a disposizione del datore di lavoro le sue energie lavorative, per cui deve astenersi da quelle condotte che possa ostacolare tale messa a disposizione. L'assenza per malattia può quindi giustificare il rrecesso del datore di lavoro in relazione alla violazione dei doveri generali di correttezza e buona fede e degli specifici obblighi contrattuali di diligenza e fedeltà [ ... leggi tutto » ]


Giudizio penale e licenziamento per giusta causa

14 Febbraio 2013 - Antonella Pedone


Il reato del lavoratore è giusta causa di licenziamento solo se compromette il rapporto fiduciario con il datore Nel caso in cui il lavoratore sia stato rinviato a giudizio per gravi reati non commessi nello svolgimento del rapporto di lavoro, ma ritenuti dal datore di lavoro potenzialmente idonei ad incidere sul rapporto fiduciario, il giudice del lavoro non deve limitarsi a considerare il dato oggettivo del rinvio a giudizio e ritenerlo sufficiente ad integrare la giusta causa di licenziamento. Il giudice del lavoro dovrà invece verificare in concreto se la commissione di tali reati abbia compromesso il rapporto fiduciario e l'immagine dell'azienda, tenendo conto del contesto lavorativo, della natura e qualità del rapporto, dei motivi e dell'elemento soggettivo (Cassazione, sentenza del 10 settembre 2003, numero 13294). Va anche evidenziato che il giudizio civile, finalizzato ad accertare la giusta causa di licenziamento, prescinde dall'esito del giudizio penale. Questo vuol dire che [ ... leggi tutto » ]


Superamento del periodo di comporto e impugnazione del licenziamento

13 Maggio 2012 - Antonella Pedone


Il recesso del datore di lavoro per superamento del periodo di comporto costituisce ipotesi peculiare di cessazione del rapporto di lavoro Il recesso del datore di lavoro per superamento, da parte del lavoratore, del periodo di comporto ("secco" o "frazionato") costituisce una ipotesi del tutto peculiare di cessazione del rapporto di lavoro: non è dovuta nè ad un fatto dell'azienda, nè, propriamente, ad un fatto o colpa propri del lavoratore, ma piuttosto all'impossibilità di quest'ultimo di assicurare con sufficiente continuità la propria prestazione. Essa è regolata in una norma speciale, ossia l'articolo 2110, comma 2, del Codice civile, secondo cui: In caso di infortunio, di malattia, di gravidanza o di puerperio, se la legge [o le norme corporative] non stabiliscono forme equivalenti di previdenza o di assistenza, è dovuta al prestatore di lavoro la retribuzione o un'indennità nella misura e per il tempo determinati dalle leggi speciali [dalle norme corporative], [ ... leggi tutto » ]