impresa e fisco


Anche la costituzione di un trust può essere sanzionabile se finalizzata esclusivamente ad evadere irpef ed iva

6 Maggio 2015 - Giorgio Martini


La legge sanziona, come è noto, chiunque, al fine di sottrarsi al pagamento di imposte sui redditi o sul valore aggiunto, ovvero di interessi o sanzioni amministrative relativi a dette imposte, per un ammontare complessivo superiore a 50 mila euro, aliena simulatamente o compie altri atti fraudolenti sui propri o su altrui beni, idonei a rendere in tutto o in parte inefficace la procedura di riscossione coattiva. Ai fini della configurabilità del reato, si richiede esclusivamente che l'atto simulato di alienazione o gli altri atti fraudolenti sui beni siano idonei ad impedire il soddisfacimento totale o parziale dei credito tributario, non essendo necessaria la sussistenza di una procedura di riscossione in atto. L'oggetto giuridico dei reato può configurarsi anche qualora, dopo il compimento degli atti fraudolenti, avvenga comunque il pagamento dell'imposta e dei relativi oneri accessori. Si tratta di un reato rispetto al quale la condotta penalmente rilevante può essere [ ... leggi tutto » ]


Cancellazione della società dal registro delle imprese – effetti sui debiti tributari

6 Maggio 2015 - Giorgio Valli


La cancellazione del registro delle imprese delle società di persone ne comporta l'estinzione, con il conseguente venir meno della loro capacità e soggettività. Alla cancellazione della società di persone dal registro delle imprese segue un fenomeno di tipo successorio, in virtù dei quale: l'obbligazione della società non si estingue, ma si trasferisce ai soci, i quali ne rispondono, nei limiti di quanto riscosso a seguito della liquidazione o illimitatamente, a seconda che fossero limitatamente o illimitatamente responsabili per i debiti sociali; i diritti e i beni non compresi nel bilancio di liquidazione della società estinta si trasferiscono ai soci, in regime di contitolarità o comunione indivisa. Tuttavia, l'effetto estintivo della società (di persone o di capitali), qualora derivi da una cancellazione dal registro delle imprese disposta su richiesta, va differito per cinque anni, decorrenti dalla richiesta di cancellazione. Il differimento è limitato al settore tributario e contributivo. In altre parole, [ ... leggi tutto » ]


Imposte sui redditi e sul valore aggiunto – quando gli atti dispositivi sui beni del debitore sono da considerarsi fraudolenti

17 Aprile 2015 - Giorgio Valli


La legge sanziona, come è noto, chiunque, al fine di sottrarsi al pagamento di imposte sui redditi o sul valore aggiunto, ovvero di interessi o sanzioni amministrative relativi a dette imposte, aliena simulatamente o compie altri atti fraudolenti sui propri o su altrui beni, idonei a rendere, in tutto o in parte, inefficace la procedura di riscossione coattiva. Per la sanzione, si richiede esclusivamente che gli atti riguardanti i beni del debitore siano idonei ad impedire il soddisfacimento totale o parziale dei credito tributario, non essendo necessaria la sussistenza di una procedura di riscossione in atto. E' sufficiente il dolo, rappresentato dal fine di sottrarsi al pagamento del proprio debito tributario e dall'aver posto in essere e una condotta fraudolenta atta a vanificare l'esito dell'esecuzione tributaria coattiva. E' dunque sanzionabile qualsiasi atto o fatto fraudolento intenzionalmente volto a ridurre la capacità patrimoniale del contribuente stesso e a vanificare in tutto [ ... leggi tutto » ]


Sottrarre beni al fisco è reato anche senza esecuzione

2 Novembre 2012 - Giorgio Valli


La Suprema Corte ha confermato la punibilità penale per sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte (articolo11, decreto legislativo74/2000) anche in un caso in cui il contribuente si era liberato dei propri beni prima che fosse iniziata nei suoi confronti una procedura di esecuzione coattiva tributaria. Infatti, trattandosi di reato di pericolo, è sufficiente la notifica di cartelle esattoriali esecutive, che nel caso in esame era avvenuta prima della stipula del rogito per un importo superiore alla soglia di punibilità prevista dalla norma (C.Cass. sentenza numero 28567 de 17 luglio 2012). [ ... leggi tutto » ]


Il credito d’imposta tempestivamente dichiarato è soggetto alla sola prescrizione decennale

16 Settembre 2012 - Giorgio Valli


Quando la prescrizione del credito di imposta è decennale La prescrizione è decennale quando il credito d'imposta è correttamente evidenziato in una dichiarazione ma viene poi riportato in quelle successive Capita spesso che per le ragioni più disparate un credito d'imposta venga correttamente evidenziato in una dichiarazione ma sia poi riportato in quelle successive. In tali occasioni, non è raro che gli Uffici contestino la violazione delle norme sull'esercizio del diritto di credito d'imposta e notifichino al contribuente avvisi di accertamento ovvero neghino il diritto al rimborso. Un caso simile è quello esaminato dalla sentenza della Corte di Cassazione numero 15229/2012 in senso nettamente favorevole al contribuente. Al di là delle peculiarità del caso concreto (si trattava, infatti, di un ente pubblico che aveva evidenziato il credito in una dichiarazione rettifica depositata successivamente l'inutile decorso del termine previsto per la presentazione della dichiarazione dell'anno successivo), i principi espressi dai giudici [ ... leggi tutto » ]