consigli ed avvisi utili


Compenso per prestazione professionale regolata da tariffa – il foro competente è quello del debitore

2 Settembre 2014 - Antonio Scognamiglio


Il compenso per prestazioni professionali, che non sia convenzionalmente stabilito, è un debito pecuniario, non liquido ed esigibile, da determinare secondo la tariffa professionale. Soltanto il debito originato da una prestazione professionale con corrispettivo di un compenso già fissato al momento della pattuizione, può essere configurato come obbligazione pecuniaria liquida ed esigibile. La circostanza eventuale per cui il compenso per la prestazione professionale erogata sia regolato nel minimo e nel massimo da apposite tariffe, non comporta che il credito debba considerarsi liquido ed esigibile. In pratica, il debitore non può essere considerato in mora se prima il compenso non è stato compiutamente definito. Fino ad allora, il debitore non è in grado di sapere con certezza se la prestazione è dovuta, il relativo ammontare ed i termini di pagamento. Da quanto premesso, consegue che, in caso di inadempimento, l'azione contro il debitore deve essere proposta nel foro del domicilio del [ ... leggi tutto » ]


Contenzioso con ctp o ctr » la difesa del contribuente

12 Giugno 2014 - Andrea Ricciardi


In questo articolo forniremo consigli utili qualora si abbiano in corso delle cause tributarie: vi forniremo, pertanto, l'elenco dei professionisti che possono stare in giudizio innanzi alle CTP (Commissione Tributaria Provinciale) e CTR (Commissione Tributaria Regionale) per la difesa del contribuente. I soggetti abilitati all'assistenza dinanzi alle commissioni tributarie sono gli avvocati, i dottori commercialisti, i ragionieri, i periti commerciali e i consulenti del lavoro purché non dipendenti dall'amministrazione pubblica. Ricordiamo che per la difesa è necessario che gli stessi siano iscritti nei relativi albi professionali. I professionisti potranno assistere il contribuente per qualsiasi tipo di contenzioso fiscale. L'elenco previsto dalla legge comprende poi altre figure professionali che però possono prestare la propria assistenza innanzi alle commissioni tributarie, e quindi anche per la precedente fase di reclamo, solo in determinati ambiti espressamente stabiliti, attinenti alle loro specifiche competenze. Così, ad esempio, si tratta degli ingegneri, degli architetti, dei geometri, dei [ ... leggi tutto » ]


Giudice di pace » considerazioni sulle cause sotto i 1100 euro senza avvocato

19 Aprile 2014 - Andrea Ricciardi


Giudice di pace » Considerazioni sulle cause sotto i 1100 euro senza avvocato Giudice di pace: come noto, c'è la possibilità di presentarsi in giudizio senza avvocati per cause con valore fino a 1.100 euro. Ma al consumatore/debitore conviene questa pratica? Cerchiamo di chiarirlo nel prosieguo dell'articolo. Come noto, è di 1.100 euro il limite di valore entro il quale si può stare in giudizio senza l'assistenza legale di fronte al giudice di pace. La competenza dei giudice di pace, infatti, è stabilita dall'articolo 7 del Codice di procedura civile. In base a questa norma il giudice di pace è competente per le cause relative a beni mobili di valore non superiore a 5.000 euro, quando dalla legge non sono attribuite alla competenza di altro giudice. Sono comprese per le cause di risarcimento del danno prodotto dalla circolazione di veicoli e di natanti, purché il valore della controversia non superi [ ... leggi tutto » ]


Evitare lo sfratto? » ecco due espedienti: il termine di grazia e la morosità incolpevole

31 Gennaio 2014 - Stefano Iambrenghi


Evitare lo sfratto? » Ecco due espedienti: Il termine di grazia e la morosità incolpevole Avete preso una casa in affitto e, a causa di momentanea indisponibilità economica, non riuscite a pagare il contributo mensile al padrone dell'immobile? Ecco alcuni espedienti per poter evitare, o almeno ritardare, lo sfratto. Come sappiamo, lo sfratto per morosità è il provvedimento attraverso il quale il Giudice impone al conduttore (inquilino) di rilasciare e riconsegnare l'appartamento, in seguito al mancato pagamento del canone di affitto. Ritardare lo sfratto con il termine di grazia L'inquilino che non abbia pagato i canoni di locazione ha diritto di adempiere al proprio debito anche dopo che il padrone di casa gli abbia intentato l'azione giudiziale, ovvero la cosiddetta intimazione di sfratto per morosità. Il conduttore, infatti, può sempre versare i canoni scaduti, e quelli correnti, anche in udienza, senza che il locatore possa opporsi. All'udienza fissata per la [ ... leggi tutto » ]


Sfratto » se il proprietario non occupa l’immobile dopo sei mesi dal rilascio l’ex affittuario ha diritto al risarcimento danni

8 Gennaio 2014 - Andrea Ricciardi


Deve esserci il risarcimento dei danni per il conduttore (ex affittuario) che ha subito lo sfratto, qualora il locatore (proprietario) non provi che, passati sei mesi, non abbia ancora occupato l'immobile per una giusta causa. Infatti, al locatore, spetta dimostrare l'esistenza a suo favore di una giusta causa, meritevole di tutela, che abbia impedito o ritardato l'utilizzo della res locata in modo conforme al motivo assunto per il rilascio dal titolo giudiziale, cui è stata data esecuzione. Ne consegue che deve essere condannato al risarcimento del danno nei confronti del conduttore il locatore che non dimostra la giusta causa per la quale suo figlio non è andato ad abitare nell'immobile rilasciato. Questo, in sintesi, il giudizio sancito dalla Corte di Cassazione con pronuncia 28469/13. Commenti sulla sentenza Il locatore non occupa l'immobile entro 6 mesi dallo sfratto? Il conduttore ha diritto al risarcimento. I lavori di ristrutturazione sono lunghi, d'accordo. [ ... leggi tutto » ]