consigli e tutela del debitore – sovraindebitamento garanzie e fideiussioni – responsabilità patrimoniale » mini guide


Contratto autonomo di garanzia e fideiussione – differenze

3 Agosto 2015 - Lilla De Angelis


In cosa si distingue un contratto autonomo di garanzia dalla fideiussione? Il carattere distintivo del contratto autonomo di garanzia è costituito dall'assenza dell'elemento dell'accessorietà; nel contratto autonomo di garanzia il garante non ha facoltà di opporre al creditore le eccezioni spettanti al debitore principale, in deroga alla regola essenziale posta per la fideiussione; inoltre, nel contratto autonomo di garanzia è precluso al debitore di chiedere che il garante opponga al creditore garantito le eccezioni nascenti dal rapporto principale. In pratica, nel contratto autonomo di garanzia, il garante si impegna a pagare, in favore del creditore ed a sua semplice richiesta, una somma, rinunciando a far valere qualsiasi eccezione relativa alla esistenza e validità del rapporto fondamentale tra creditore garantito e debitore principale, cui il garante resta sostanzialmente estraneo. Pertanto, la previsione contrattuale dell'obbligo del garante di pagare “a semplice richiesta” o “a prima richiesta” del creditore si riferisce ad una [ ... leggi tutto » ]


La riscossione dei canoni di locazione integra accettazione tacita dell’eredità

7 Luglio 2015 - Marzia Ciunfrini


L'accettazione tacita di eredità, che si ha quando il chiamato all'eredità compie un atto che presuppone la sua volontà di accettare e che non avrebbe diritto di compiere se non nella qualità di erede, può essere desunta anche dal comportamento del chiamato, che abbia posto in essere una serie di atti incompatibili con la volontà di rinunciare o che siano concludenti e significativi della volontà di accettare. In particolare, la riscossione dei canoni di locazione di un bene ereditario, è un atto dispositivo e non meramente conservativo, che integra accettazione tacita dell'eredità. Questo il pensiero dei giudici della Corte di cassazione, messo nero su bianco nella sentenza 11823/15. [ ... leggi tutto » ]


Cessione d’azienda e di ramo d’azienda – dei debiti risponde l’acquirente o l’alienante?

1 Luglio 2015 - Roberto Petrella


La regola generale prevede che nel trasferimento dell'azienda i creditori aziendali possono contare sulla responsabilità sia dell'alienante che dell'acquirente, entrambi obbligati in solido. La previsione della solidarietà dell'acquirente dell'azienda nella obbligazione relativa al pagamento dei debiti dell'azienda ceduta è posta a tutela dei creditori, e non dell'alienante: sicché, essa non determina alcun trasferimento della posizione debitoria sostanziale, nel senso che il debitore effettivo rimane pur sempre colui cui è imputabile il fatto costitutivo del debito, e cioè il cedente, nei cui confronti può rivalersi in via di regresso l'acquirente che abbia pagato, quale coobbligato in solido, un debito pregresso dell'azienda. Per la liberazione del debitore alienante è necessario uno specifico consenso dei creditori che riguardi il trasferimento dei singoli debiti e non il generico consenso al trasferimento dell'azienda. In pratica, la giurisprudenza e la prevalente dottrina riconoscono che la responsabilità patrimoniale dell'acquirente non può essere derogata da un accordo tra [ ... leggi tutto » ]


Composizione della crisi da sovraindebitamento (legge 3/2012 salva suicidi) per debiti di natura tributaria

12 Maggio 2015 - Giorgio Valli


Composizione delle crisi da sovraindebitamento per debiti di natura tributaria - soggetti coinvolti e requisiti necessari La legge numero 3/2012, afferente le disposizioni in materia di composizione delle crisi da sovraindebitamento, ha introdotto una specifica normativa applicabile alle situazioni di crisi non assoggettabili alle procedure fallimentari; laddove per sovraindebitamento debba intendersi una situazione di perdurante squilibrio tra le obbligazioni assunte e il patrimonio prontamente liquidabile per farvi fronte, che determina la rilevante difficoltà di adempiere le proprie obbligazioni. In particolare, la legge ha previsto tre possibili procedimenti per i soggetti esclusi dall'ambito di applicazione della legge fallimentare, consistenti nell'accordo di composizione della crisi, nel piano del consumatore e nella procedura alternativa di liquidazione dei beni. Più in dettaglio, possiamo affermare che sono interessati alla composizione della crisi da sovraindebitamento gli imprenditori che esercitano un'attività commerciale, sia in forma individuale sia in forma societaria, i quali dimostrino il possesso congiunto dei [ ... leggi tutto » ]


Prestiti facili a chi non può rimborsarli? l’induzione al sovraindebitamento è un danno risarcibile

28 Novembre 2014 - Carla Benvenuto


Prima della conclusione del contratto di credito, la banca (o la finanziaria o Poste Italiane) ha l'obbligo di valutare il merito creditizio di chi richiede il prestito sulla base di informazioni adeguate, fornite dal consumatore stesso e, ove necessario, ottenute consultando una banca dati pertinente. La valutazione del merito creditizio del richiedente non va riportata esclusivamente all'esigenza di tutelare il mercato del credito, evitando che il denaro ottenuto dalle banche mediante la raccolta del risparmio sia vincolato in impieghi troppo rischiosi e che il mancato rimborso da parte dei soggetti beneficiati possa aggravare irragionevolmente il rischio assunto da eventuali terzi garanti. La valutazione del merito creditizio va inquadrata anche nella necessità di comprendere se il contratto di credito proposto sia adatto alle esigenze e alla situazione finanziaria di chi richiede il prestito e, dunque, in un'ottica non soltanto prudenziale, ma anche di tutela di colui che ha formulato la richiesta [ ... leggi tutto » ]