sentenze e ordinanze della Corte di cassazione in tema di tutela dei consumatori


Se la riparazione del danno costa più del valore commerciale del veicolo prima del sinistro

19 Maggio 2014 - Loredana Pavolini


La domanda di risarcimento del danno subito da un veicolo a seguito di incidente stradale, quando abbia ad oggetto la somma necessaria per effettuare la riparazione dei danni, deve considerarsi come richiesta di risarcimento in forma specifica, con conseguente potere del giudice di non accoglierla e di condannare il danneggiante al risarcimento per equivalente, ovvero al pagamento di un somma pari alla differenza di valore del bene prima e dopo la lesione, allorquando il costo delle riparazioni superi notevolmente il valore di mercato del veicolo. Così Corte di Cassazione nell'ordinanza numero 9367 del 28 aprile 2014. [ ... leggi tutto » ]


Come calcolare correttamente il valore commerciale del proprio autoveicolo

13 Maggio 2014 - Tullio Solinas


Come calcolare correttamente il valore commerciale del proprio autoveicolo Come calcolare esattamente il valore commerciale del proprio veicolo? Facciamo chiarezza all'interno dell'articolo. Per valore commerciale del veicolo si intende il valore stabilito da riviste specializzate di settore o, in mancanza, dal valore di mercato. E' bene distinguere comunque il calcolo del valore commerciale del veicolo nei due mondi che configurano l'universo delle assicurazioni, ovvero la garanzia diretta (ctv) e la responsabilità civile. Analizziamoli attentamente uno per volta. Valore commerciale del veicolo e garanzia diretta Naturalmente, essendo molteplice il mercato dei contratti di garanzia diretta, per affrontare un discorso generico è necessario riferirsi sempre alla tecnica assicurativa di base. Innanzitutto, quindi, bisogna analizzare la normativa vigente. L'articolo 1908 del codice civile, in questo senso, chiarisce che nell'accertare il danno non si può attribuire alle cose perite o danneggiate un valore superiore a quello che avevano al tempo del sinistro. Proseguendo, specifica [ ... leggi tutto » ]


Assegno con firma falsa? » l’istituto di credito deve risarcire cliente

23 Aprile 2014 - Giovanni Napoletano


Assegno con firma falsa? » L'istituto di credito deve risarcire cliente La banca deve risarcire il proprio cliente nel caso in cui abbia pagato a vista un assegno, ad un truffatore, con la firma del correntista perfettamente contraffatta. Ai fini della valutazione della responsabilità della banca nel mancato riconoscimento di un assegno falso, infatti, è compito del giudice chiamato in causa indagare l'oggettiva difficoltà nel rilevamento secondo la diligenza dell'«accorto banchiere», attraverso una valutazione delle competenze che non possono essere «cristallizzate nel tempo» ma, al contrario, devono basarsi sulla «condotta esigibile, in quel dato momento storico e in quel particolare contesto», prescindendo dal possesso di particolari apparecchiature specialistiche. Questo, riassunto in breve, l'orientamento espresso dalla Corte di Cassazione con sentenza 6513/14. La banca è tenuta a risarcire il correntista se ha pagato un assegno con la firma del proprio cliente falsificata La banca è tenuta al risarcimento danni anche se [ ... leggi tutto » ]


Chiusura conto corrente » termine prescrizionale per la ripetizione degli interessi

7 Aprile 2014 - Tullio Solinas


Chiusura conto corrente » termine prescrizionale per la ripetizione degli interessi Chiusura di un conto corrente: in tema di ripetizione dell'indebito, il termine prescrizionale è decennale. L'azione di ripetizione di indebito, proposta dal cliente di una banca, il quale lamenti la nullità della clausola di capitalizzazione trimestrale degli interessi anatocistici maturati con riguardo ad un contratto di apertura di credito bancario regolato in conto corrente, infatti, è soggetta all'ordinaria prescrizione decennale, che decorre, nell'ipotesi i cui i versamenti abbiano avuto solo funzione ripristinatoria della provvista, non dalla data di annotazione in conto di ogni singola posta d'interessi illegittimamente addebitati, ma dalla data di estinzione del saldo di chiusura del conto, in cui gli interessi non dovuti sono stati registrati. Questo, in sintesi, l'orientamento espresso dalla Cassazione con sentenza 6857/14. Il termine prescrizionale per la ripetizione degli interessi dopo la chiusura di un conto corrente La Suprema Corte con la sentenza [ ... leggi tutto » ]


Raccomandata con avviso di ricevimento – valida anche se consegnata a persona non identificata

25 Marzo 2014 - Giovanni Napoletano


Spetta al destinatario della raccomandata, trasmessa a mezzo del servizio postale, la prova della carenza di ogni sua responsabilità nella consegna del contenuto della raccomandata stessa, una volta che, presumendosi la regolarità del servizio postale, essa sia giunta all'indirizzo di colui cui era destinata. Non spetta al mittente individuare l'effettivo sottoscrittore della ricevuta, quando la comunicazione raccomandata sia giunta all'indirizzo del destinatario. Pertanto, poiché, in caso di raccomandata, le sole indicazioni che devono risultare dall'avviso di ricevimento ai fini della validità della comunicazione sono quelle prescritte dal regolamento postale, quando l'atto sia consegnato a persona non identificata o diversa dal destinatario, non è ravvisabile alcuna nullità se l'avviso, debitamente consegnato nel domicilio del destinatario, sia sottoscritto da persona ivi rinvenuta, ma della quale non risulti la qualità o la relazione col destinatario dell'atto, salva la facoltà di quest’ultimo di dimostrare, ma solamente proponendo querela di falso, l'assoluta estraneità della persona, [ ... leggi tutto » ]