sentenze e ordinanze della Corte di cassazione in tema di risarcimento danni


Se equitalia insiste nell’azione giudiziale per una indebita riscossione può essere condannata a risarcire i danni

30 Dicembre 2015 - Paolo Rastelli


Se risulta che la parte soccombente ha agito o resistito in giudizio con mala fede o colpa grave, il giudice, su istanza dell'altra parte, la condanna, oltre che alle spese, al risarcimento dei danni, che liquida, anche d'ufficio, nella sentenza. Il giudice che accerta l'inesistenza del diritto per cui è stato eseguito un provvedimento cautelare, o trascritta domanda giudiziale, o iscritta ipoteca giudiziale, oppure iniziata o compiuta l'esecuzione forzata, su istanza della parte danneggiata condanna al risarcimento dei danni il creditore procedente, che ha agito senza la normale prudenza. In ogni caso, quando pronuncia sulle spese, il giudice, anche d'ufficio, può altresì condannare la parte soccombente al pagamento, a favore della controparte, di una somma equitativamente determinata. Il comportamento sanzionato dall'articolo 96 del codice di procedura civile, appena sopra riportato, si caratterizza per la colpa grave della parte che agisce o resiste in giudizio con la consapevolezza dell'infondatezza della propria [ ... leggi tutto » ]


Immissioni di fumo nell’unità abitativa e isolamento acustico non idoneo – responsabilità del costruttore

28 Dicembre 2015 - Annapaola Ferri


Sussiste una responsabilità del costruttore se l'immobile, nel corso di dieci anni dal compimento, rovina in tutto od in parte per un suo difetto di realizzazione ovvero presenti evidente pericolo di rovina o gravi difetti. Il diritto dell'acquirente al risarcimento danni si prescrive in un anno dalla denunzia. Secondo la costante giurisprudenza, tali gravi difetti sono anche le carenze costruttive dell'edificio, inteso, altresì, come singola unità abitativa, che ne pregiudichino o menomino in modo grave il normale godimento, la funzionalità o l'abitabilità, pur se incidenti su elementi secondari ed accessori dell'opera stessa. In particolare, la presenza nell'unità abitativa di intollerabili immissioni di fumo, così come la mancanza di idoneo isolamento acustico, costituiscono vizi che pregiudicano in modo grave il normale godimento, la funzionalità e l'abitabilità dell'unità immobiliare. E' quanto hanno stabilito i giudici della Suprema Corte nella sentenza 24763/15. [ ... leggi tutto » ]


La banca è sempre responsabile dell’illecito compiuto in danno del cliente da un suo promotore finanziario

28 Dicembre 2015 - Giovanni Napoletano


La banca risponde di un illecito compiuto in danno di terzi dal suo promotore che lo abbia commesso in tale veste, con conseguente responsabilità della banca stessa, per effetto della correlazione, al risarcimento del cliente truffato. La circostanza che il cliente abbia consegnato al promotore finanziario somme di denaro con modalità difformi da quelle con cui quest’ultimo sarebbe legittimato a riceverle (assegni bancari o circolari intrasferibili, ordini di bonifico o documenti similari, strumenti finanziari nominativi o all'ordine, intestati o girati al promotore finanziario) non vale, in caso di indebita appropriazione di dette somme da parte del promotore stesso, ad interrompere il nesso di causalità esistente tra lo svolgimento dell'attività del promotore finanziario e la consumazione dell'illecito, e non interrompe la corresponsabilità solidale della banca al risarcimento del cliente truffato. Questo il principio enunciato dai giudici della Suprema Corte nella sentenza 25442/15. [ ... leggi tutto » ]


Il fornitore di acqua luce e gas non può procedere al distacco se nel frattempo il cliente moroso ha saldato il debito

24 Dicembre 2015 - Giovanni Napoletano


Il contratto di utenza di energia elettrica è inquadrabile nello schema del contratto di fornitura e pertanto la clausola contrattuale che prevede la facoltà del fornitore di sospendere l'erogazione di energia elettrica nel caso di ritardato pagamento, anche di una sola bolletta, rappresenta una specificazione contrattuale e costituisce quindi una reazione all'inadempimento dell'utente. Ne consegue che la sospensione della fornitura è legittima solo finché permane l'inadempimento dell'utente e che detta sospensione, se attuata quando ormai l'utente ha pagato il suo debito, costituisce inadempimento contrattuale e obbliga perciò il fornitore al risarcimento del danno, a meno che non sia fornita la prova che tale inadempimento è stato determinato da causa non imputabile al fornitore, ovvero, nella specie, dalla ignoranza incolpevole dell'avvenuto pagamento. La mancata conoscenza del pagamento da parte dello specifico ufficio addetto alla sospensione e riattivazione del servizio, essendo un fatto interno alla società fornitrice del servizio di erogazione di [ ... leggi tutto » ]


Quando un condomino è danneggiato dalle opere di consolidamento dell’edificio condominiale

22 Dicembre 2015 - Roberto Petrella


L'onere necessario alla produzione di un'utilità collettiva nell'interesse di tutti i condomini deve essere proporzionalmente distribuito tra di essi e non deve finire per gravare esclusivamente sul singolo condomino, la cui proprietà esclusiva sia risultata menomata a seguito e per effetto della realizzazione delle opere dirette a consolidare l'edificio condominiale pericolante. Infatti, in una situazione di coesistenza di due diritti - quello del condominio ad eseguire le opere, imposte dalla pubblica amministrazione, di consolidamento delle strutture portanti della proprietà comune, da una parte; e quello del singolo condomino a non vedersi menomato nel godimento del proprio diritto di proprietà esclusiva sulla unità immobiliare posta nello stesso edificio condominiale, dall'altra - l'obbligo di indennizzare il condomino danneggiato dall'esecuzione dell'opera costituisce la soluzione adottata dall'ordinamento giuridico per contemperare e comporre i due interessi in contrasto, nessuno dei quali appare interamente sacrificabile all'altro. Dalla coesistenza dei due diritti e dalla necessità di tutelarli [ ... leggi tutto » ]