sentenze e ordinanze della Corte di cassazione in tema di lavoro e pensione


Il lavoratore non può rinunciare al tfr prima di averne maturato il diritto alla liquidazione

17 Novembre 2015 - Tullio Solinas


Atteso che il diritto alla liquidazione del trattamento di fine rapporto del lavoratore ancora in servizio è un diritto futuro, la rinuncia effettuata dal lavoratore è radicalmente nulla ai sensi degli artt. 1418, secondo comma, e 1325 cod. civ., per mancanza dell'oggetto, non essendo ancora il diritto entrato nel patrimonio del lavoratore e non essendo sufficiente l'accantonamento delle somme già effettuato. La considerazione che non era ancora maturato il diritto alla liquidazione del TFR, essendo il lavoratore ancora in servizio al momento dell'atto di disposizione, è determinante ai fini della soluzione della delibata questione, giacché per lo scrutinio di legittimità e validità della rinuncia, non basta l'accantonamento delle somme già effettuato. Ciò in quanto il diritto non è ancora entrato nel patrimonio del soggetto e quindi l'eventuale rinuncia prima della cessazione del rapporto di lavoro è nulla per mancanza dell'oggetto. Così hanno deciso i giudici della Corte di cassazione con [ ... leggi tutto » ]


Niente pensione di invalidità se il beneficiario, pur possedendone i requisiti, percepisce redditi da lavoro

5 Novembre 2015 - Stefano Iambrenghi


La situazione di assoluta e permanente impossibilità lavorativa in cui il soggetto versi per infermità e il requisito contributivo costituiscono gli unici requisiti necessari per il riconoscimento del diritto alla pensione di inabilità, ma che il godimento di redditi di lavoro si pone come condizione ostativa per l'erogabilità della prestazione. In materia di pensione di inabilità, infatti, l'assenza di compensi per lavoro autonomo o subordinato, la cancellazione dagli elenchi anagrafici degli operai agricoli, dagli elenchi nominativi dei lavoratori autonomi e dagli albi professionali, la rinuncia ai trattamenti a carico dell'assicurazione obbligatoria contro la disoccupazione e ad ogni altro trattamento sostitutivo o integrativo della retribuzione non integrano requisiti costitutivi del diritto alla pensione (ulteriori rispetto al requisito sanitario e a quello contributivo), ma ne rappresentano semplici condizioni giuridiche, incidenti sulla decorrenza della prestazione. Ne consegue che in caso di accertamento sia della sussistenza dei requisiti per l'insorgenza del diritto sia della [ ... leggi tutto » ]


Utilizzo personale della navigazione in internet e della posta elettronica aziendale durante l’orario di lavoro – illegittimo il licenziamento del dipendente se la sua condotta non ha arrecato danno all’attività produttiva

3 Novembre 2015 - Piero Ciottoli


L'uso improprio di strumenti di lavoro aziendali e nella specie del personal computer in dotazione, delle reti informatiche aziendali e della casella di posta elettronica, non giustificano il licenziamento disciplinare, qualora non emerga che l'utilizzo personale della posta elettronica e della navigazione in internet abbiano determinato una significativa sottrazione di tempo all'attività di lavoro, oppure che la condotta del dipendente abbia realizzato il blocco del lavoro, con grave danno per l'attività produttiva. Nel caso esaminato dai giudici della Corte di cassazione (sentenza 22353/15) le risultanze della consulenza tecnica d'ufficio avevano rilevato l'utilizzo personale della posta elettronica e della navigazione in Internet, in entrambi i casi ritenendole tuttavia di difficile quantificazione temporale; era stata poi accertata la presenza, nel computer di cui era stata dotata la postazione di lavoro assegnata al dipendente, di files di natura multimediale non legati all'attività lavorativa e l'installazione di alcuni programmi coperti da copyright, di cui [ ... leggi tutto » ]


Nullo il secondo patto di prova dopo la scadenza del contratto a termine se il datore di lavoro non documenta l’esigenza di dover rivalutare il lavoratore

1 Novembre 2015 - Tullio Solinas


Nel lavoro subordinato, il patto di prova tutela l'interesse di entrambe le parti del rapporto a sperimentarne la convenienza, dovendosi ritenere l'illegittimità dei fatto ove la suddetta verifica sia già intervenuta, con esito positivo, per le specifiche mansioni in virtù di prestazione resa dallo stesso lavoratore, per un congruo lasso di tempo, a favore dei medesimo datore di lavoro. Ne consegue che la ripetizione del patto di prova in due successivi contratti di lavoro tra le stesse parti è ammissibile solo se essa permette all'imprenditore di verificare non solo le qualità professionali, ma anche il comportamento e la personalità del lavoratore in relazione all'adempimento della prestazione, elementi suscettibili di modificarsi nel tempo per l'intervento di molteplici fattori, attinenti alle abitudini di vita o a problemi di salute. In particolare, va dichiarato nullo il secondo patto di prova, apposto al contratto a tempo indeterminato stipulato appena quindici giorni dopo la scadenza [ ... leggi tutto » ]


Legittimo il demansionamento del lavoratore se l’alternativa è il licenziamento per giustificato motivo oggettivo

29 Ottobre 2015 - Ornella De Bellis


E' valido il patto di demansionamento che, ai soli fini di evitare un licenziamento, attribuisca al lavoratore mansioni, e conseguente retribuzione, inferiori a quelle per le quali era stato assunto o che aveva successivamente acquisito, prevalendo in tal caso l'interesse del lavoratore a mantenere il posto di lavoro. Tale patto è valido non solo ove sia promosso dalla richiesta del lavoratore, il quale deve manifestare il suo consenso non affetto da vizi della volontà, ma anche allorquando l'iniziativa sia stata presa dal datore di lavoro, purché vi sia il consenso del lavoratore e sussistano le condizioni che avrebbero legittimato il licenziamento in mancanza dell'accordo. Pertanto, è legittimo demansionare il lavoratore ove ciò costituisca l'unica alternativa praticabile ad un licenziamento per giustificato motivo oggettivo e ciò anche al di là dell'esistenza di apposite clausole di fungibilità funzionale. Quello appena riportato è il principio giuridico enunciato dai giudici della Corte di cassazione [ ... leggi tutto » ]