sentenze e ordinanze della Corte di cassazione in tema di lavoro e pensione


Dipendente pubblico timbra anche il cartellino del collega assente – per entrambi il reato è quello di truffa

25 Dicembre 2015 - Patrizio Oliva


La falsa attestazione del pubblico dipendente, circa la presenza in ufficio riportata sui cartellini marcatempo o nei fogli di presenza, è condotta fraudolenta, idonea oggettivamente ad indurre in errore l'amministrazione di appartenenza circa la presenza su luogo di lavoro, ed è dunque suscettibile di integrare il reato di truffa aggravata, ove il pubblico dipendente si allontani senza far risultare, mediante timbratura del cartellino o della scheda magnetica, i periodi di assenza, sempre che siano da considerare economicamente apprezzabili. L'indebito utilizzo dei badges configura, dunque, quegli artifici e raggiri che compongono l'elemento materiale del reato di truffa aggravata ai danni dell'Ente pubblico e che, se reiterati, producono un danno patrimoniale apprezzabile per l'Amministrazione chiamata a retribuire una frazione della prestazione giornaliera che in effetti non è stata effettuata, con ulteriore danno patrimoniale e d'immagine conseguente alla mancata presenza del dipendente nel presidio lavorativo, che resta così sguarnito della corrispondente unità di [ ... leggi tutto » ]


Il datore di lavoro ha l’onere di provare l’insussistenza di qualsiasi demansionamento denunciato dal proprio dipendente

24 Dicembre 2015 - Tullio Solinas


Quando il lavoratore denuncia demansionamento o dequalifcazione, ha l'onere di allegare gli elementi di fatto significativi circa l'inesatto adempimento dell'obbligo di adibizione a mansioni corrispondenti alla categoria e qualifica di appartenenza o a mansioni equivalenti alle ultime effettivamente svolte. Al datore di lavoro incombe invece l'onere di dimostrare l'esatto adempimento del suo obbligo, attraverso la prova della mancanza in concreto di qualsiasi dequalificazione o demansionamento, ovvero attraverso la prova che l'una o l'altro siano state giustificate dal legittimo esercizio dei poteri imprenditoriali o disciplinari, comunque da una impossibilità della prestazione derivante da causa a lui non imputabile. Così si è espressa, a proposito di demansionamento ai danni del dipendente ed onere della prova a carico del datore di lavoro, la Corte Suprem nella sentenza 25780/15. [ ... leggi tutto » ]


Il giudice deve limitarsi a verificare la legittimità della sanzione comminata dal datore di lavoro al proprio dipendente ma non può modificarne l’entità

23 Dicembre 2015 - Tullio Solinas


La graduazione della sanzione in relazione alla gravità dell'illecito disciplinare è espressione di una discrezionalità che rientra nel più ampio potere organizzativo quale aspetto del diritto di iniziativa economica privata che la Costituzione riconosce all'imprenditore. I criteri di scelta adottati dall'imprenditore nell'esercizio del potere disciplinare non sono sindacabili nel merito dal giudice adito, che deve limitarsi a verificare, oltre all'esistenza dell'addebito, il rispetto delle disposizioni legislative e contrattuali in materia e, in particolare, del principio inderogabile secondo il quale le sanzioni disciplinari devono essere proporzionate alla gravità dell'infrazione. La violazione delle disposizioni legislative e contrattuali in materia di lavoro, nonché del principio della proporzionalità rispetto alla gravità dell'illecito disciplinare, comporta l'illegittimità della sanzione comminata, senza che al giudice adito sia dato il potere di sostituirsi all'imprenditore nell'applicare altra meno grave sanzione ritenuta proporzionata all'infrazione accertata, fatto salvo il caso in cui l'imprenditore abbia superato il massimo previsto dalla legge e [ ... leggi tutto » ]


Lavoro subordinato e associazione in partecipazione con apporto di prestazione lavorativa

16 Dicembre 2015 - Tullio Solinas


In tema di contratto di associazione in partecipazione con apporto di prestazione lavorativa da parte dell'associato, l'elemento differenziale rispetto al contratto di lavoro subordinato con retribuzione collegata agli utili d'impresa risiede nei contesto in cui si inserisce l'apporto della prestazione da parte dell'associato, dovendosi verificare l'autenticità del rapporto di associazione, che ha come elemento essenziale, connotante la causa, la partecipazione dell'associato al rischio di impresa e alla distribuzione non solo degli utili, ma anche delle perdite. Pertanto, laddove è resa una prestazione lavorativa inserita stabilmente nel contesto dell'organizzazione aziendale, senza partecipazione al rischio d'impresa e senza ingerenza o controllo dell'associato nella gestione dell'impresa stessa, si ricade nel rapporto di lavoro subordinato. Questo il concetto chiarito dai giudici della Corte di cassazione nella sentenza 25158/15. [ ... leggi tutto » ]


Licenziamento per giustificato motivo oggettivo – legittimo se le mansioni attribuite al lavoratore non possono più essere svolte per sopravvenute esigenze

10 Dicembre 2015 - Tullio Solinas


I fatti giustificativi, che fondano il potere imprenditoriale di intimare al lavoratore il licenziamento per ragioni inerenti all'attività produttiva, all'organizzazione del lavoro e al regolare funzionamento di essa, sono stati variamente intesi dalla giurisprudenza di legittimità. Comune a tutti gli orientamenti è l'affermazione secondo cui il motivo addotto dall'imprenditore deve essere oggettivamente verificabile ossia non pretestuoso, con onere della prova a carico dell'imprenditore stesso. Ferma la non sindacabilità delle decisioni imprenditoriali nel merito l'esercizio del potere organizzativo è tuttavia illegittimo per sviamento quando il motivo addotto non risulti provato. Nella maggior parte delle pronunce, la Corte di cassazione ha posto a base del potere di licenziare la necessità di ristrutturazione aziendale e la conseguente soppressione del posto spettante al lavoratore poi licenziato. E' frequente la negazione della necessità di ristrutturare l'azienda e quindi l'affermazione dell'illegittimità del licenziamento finalizzato, non ad evitare perdite economiche bensì a conseguire un maggior profitto. Il [ ... leggi tutto » ]