sentenze e ordinanze della Corte di cassazione in tema di fisco tributi e contributi


Rigetto dell’autotutela per avviso di accertamento divenuto definitivo » come effettuare il ricorso contro il provvedimento

10 Novembre 2014 - Andrea Ricciardi


Come effettuare il ricorso contro il provvedimento di rigetto dell'autotutela. Il contribuente che richiede all'Amministrazione finanziaria di ritirare, in via di autotutela, un avviso di accertamento divenuto definitivo, non può limitarsi a dedurre eventuali vizi dell'atto medesimo, la cui deduzione deve ritenersi definitivamente preclusa, ma deve prospettare l'esistenza di un interesse di rilevanza generale dell'Amministrazione alla rimozione dell'atto. Da quanto si apprende dalla pronuncia in epigrafe, chi presenta impugnazione, contro il rigetto del ricorso presentato in autotutela, deve evidenziare un interesse pubblico all'annullamento dell'atto e provare che, in mancanza di accoglimento, ne deriverebbe un danno all'amministrazione e, quindi, alla cittadinanza. Al contrario, il contribuente non si può limitare a contestare la sola fondatezza della propria originaria richiesta di autotutela. Dunque, nel caso di impugnazione di un atto tributario, il contribuente che richiede all'amministrazione finanziaria di ritirare, in via di autotutela, un avviso di accertamento divenuto definitivo deve prospettare l'esistenza di [ ... leggi tutto » ]


Dichiarazione redditi » possibile opporsi al silenzio-rifiuto del rimborso anche prima dei quattro anni

7 Novembre 2014 - Paolo Rastelli


Dichiarazione redditi: rimborso d'imposta con meno limiti. Il contribuente può adire il giudice tributario ai fini del rimborso del credito d'imposta riportato in dichiarazione redditi anche prima dello spirare del termine previsto dall'articolo 43 del D.P.R. n. 600/73, che fissa i termini per il potere accertativo. Questo, in sintesi, l'orientamento espresso dalla Corte di Cassazione con sentenza 23506/2014. Da quanto si apprende dalla suddetta pronuncia, l'opposizione al silenzio-rifiuto dell'Amministrazione Finanziaria è possibile prima di 4 anni. A parere degli Ermellini, infatti, il termine previsto, dall'articolo 43 del D.p.r. 600/1973, non incide sul diritto del contribuente ad agire avverso il silenzio serbato dall'amministrazione sulla richiesta di rimborso formulata in sede di dichiarazione dei redditi. D'altro canto, la giurisprudenza di legittimità, secondo un consolidato orientamento, ha già affermato che il limite temporale stabilito per il controllo formale o cartolare delle dichiarazioni e la liquidazione delle somme dovute, non incide sull'ordinario termine di [ ... leggi tutto » ]


Agevolazioni fiscali prima casa » per la qualificazione delle abitazioni di lusso cantina soffitta e superficie esterna del condominio non vanno conteggiati

5 Novembre 2014 - Gennaro Andele


In materia di agevolazioni, per il bonus prima casa, non vanno considerate la cantina, la soffitta e la superficie esterna del condominio per decidere se un'abitazione va considerata di lusso o meno. Non si può qualificare di lusso l'abitazione, se ai fini del calcolo della superficie utile complessiva si è tenuto conto di cantine e soffitte, nonché della superficie esterna di pertinenza del condominio. Questo, in breve, l'orientamento espresso dalla Corte di Cassazione con sentenza 23507/14. Da ciò che si evince dalla suddetta pronuncia, nel calcolo della superficie di un immobile, ai fini delle agevolazioni fiscali per la prima casa, per la qualificazione degli immobili di lusso, non vanno considerate cantine e soffitte. Dunque, in tale fattispecie, a chi ne fa espressa richiesta, devono essere concesse le agevolazioni fiscali. A parere dei giudici del Palazzaccio non vanno conteggiati, ai fini del calcolo della superficie dell'abitazione, le cantine e le soffitte, [ ... leggi tutto » ]


Accertamento fiscale con studi di settore » valido anche se il professionista ha clienti cattivi pagatori

4 Novembre 2014 - Andrea Ricciardi


Professionista con clienti cattivi pagatori? Non è una giustificazione per evitare l'accertamento fiscale attraverso gli studi di settore. Per difendersi dall'accertamento fiscale fondato sui parametri, la strada è una sola: la prova contraria e decisiva. A tal fine, non si può ammettere, come giustificazione dello scostamento, la scarsa puntualità di pagamento dei clienti o col fatto che, i medesimi, non sempre corrispondono onorari conformi alle tabelle professionali. Tali circostanze, lungi dall'essere notorie, non superano la presunzione di maggiori ricavi e, soprattutto, non costituiscono nozioni di fatto che rientrano nella comune esperienza- Questo, riassunto brevemente, l'orientamento espresso dalla Corte di Cassazione con sentenza 22950/14. Da quanto si deduce dalla suddetta pronuncia, è ugualmente valido l'accertamento fiscale, condotto attraverso gli studi di settore, nei confronti del professionista che ha clienti poco puntuali nei pagamenti, o che cercano sempre sconti rispetto a quanto, di regola, avviene nell'ambito del settore di riferimento. Secondo quanto [ ... leggi tutto » ]


No agli accertamenti fiscali per gli studenti-lavoratori » ecco quando non vanno applicati gli studi di settore

30 Ottobre 2014 - Andrea Ricciardi


Niente accertamenti fiscali per lo studente-lavoratore. In caso di accertamento basato sui parametri o sugli studi di settore, il contribuente può fare leva sul concomitante impegno universitario che ha sottratto tempo all'attività di lavoro autonomo. Questo, in sintesi, l'orientamento espresso dalla Corte di Cassazione con sentenza 22949/14. Per chiarire la diatriba, cominciamo dicendo che, in base agli studi di settore, il fisco presume degli standard minimi di reddito da parte di determinate categorie di contribuenti. Ad esempio, per i professionisti, dichiarare un reddito inferiore allo standard, ovvero non essere congrui fa scattare il campanellino di allarme all'Agenzia delle Entrate, la quale procede, poi, con l'accertamento fiscale. A riguardo, c'è da sapere che, negli ultimi tempi, l'amministrazione finanziaria ha effettuato accertamenti fiscali anche nei confronti degli universitari che eseguivano un lavoretto per potersi mantenere gli studi, attraverso gli accennati studi di settore. Certo, di regola, chi vuole evitare accertamenti fiscali e, [ ... leggi tutto » ]