sentenze e ordinanze della Corte di cassazione in tema di fisco tributi e contributi


Canone rai – l’oscuramento della tv di stato non salva dall’obbligo di pagare il tributo

16 Febbraio 2016 - Piero Ciottoli


La richiesta di oscuramento dei canali Rai non fa venir meno l'obbligo di pagamento del canone radiotelevisivo. La disciplina del canone radiotelevisivo costituisce una prestazione tributaria fondata sulla legge e non commisurata alla possibilità effettiva di usufruire del servizio: pertanto, la richiesta di oscuramento dei canali Rai non rientra nel novero dei fatti estintivi dell'obbligo di pagamento del canone previsti dalla legge. Così si sono espressi i giudici della Corte di cassazione nell'ordinanza 1922/16, discutendo il ricorso dell'Agenzia delle entrate al principio stabilito dalla Commissione Tributaria Regionale del Lazio (sentenza 597/13) secondo il quale andava annullata la cartella di pagamento del canone Rai al contribuente che aveva in precedenza denunciato l'oscuramento dei canali della TV di Stato. Dunque, il canone è dovuto per il solo fatto di utilizzare il televisore, a prescindere da quali canali. Tecnicamente forse è anche possibile oscurare i canali Rai, ma ciò non libera dal pagamento [ ... leggi tutto » ]


Assegnazione casa coniugale – si tratta di un atipico diritto personale di godimento e non di un diritto reale

12 Febbraio 2016 - Carla Benvenuto


In tema di imposte comunali sugli immobili (ICI, IMU, TASI) il coniuge affidatario dei figli al quale sia assegnata la casa di abitazione posta nell'immobile di proprietà (anche in parte) dell'altro coniuge non è soggetto passivo dell'imposta per la quota dell'immobile stesso sulla quale non vanti il diritto di proprietà ovvero un qualche diritto reale di godimento (diritto di abitazione, usufrutto, comodato). Con il provvedimento giudiziale di assegnazione della casa coniugale in sede di separazione personale o di divorzio, infatti, viene riconosciuto al coniuge un atipico diritto personale di godimento e non un diritto reale, sicché in capo al coniuge assegnatario non è ravvisabile la titolarità di un diritto di proprietà o di uno di quei diritti reali di godimento, specificamente previsti dalla norma, costituenti l'unico elemento di identificazione del soggetto tenuto al pagamento dell'imposta sull'immobile. Questo il concetto chiarito dai giudici della Corte di cassazione nella sentenza 2675/16. [ ... leggi tutto » ]


Prescrizione dei contributi previdenziali ed assistenziali

4 Febbraio 2016 - Annapaola Ferri


Per i contributi relativi a periodi precedenti l'entrata in vigore della legge 335/1995 (17 agosto 1995) il termine di prescrizione resta decennale nel caso di atti interruttivi compiuti dall'INPS anteriormente al 31 dicembre 1995, i quali valgono a sottrarre a prescrizione i contributi maturati nel decennio precedente l'atto interruttivo e a far decorrere, dalla data di questo, un nuovo termine decennale di prescrizione. In pratica, per i contributi relativi a periodi precedenti la data di entrata in vigore della legge 335/1995, il previgente termine decennale di prescrizione permane soltanto ove l'Istituto previdenziale abbia compiuto atti interruttivi ovvero iniziato procedure nel rispetto della normativa preesistente entro la data del 31 dicembre 1995. Il periodo prescrizionale è fissato dal primo gennaio 1996 in 5 anni. Quello appena riportato è il principio, in tema di prescrizione dei contributi previdenziali ed assistenziali, ancora una volta ribadito dai giudici della Corte di cassazione con la [ ... leggi tutto » ]


Agevolazioni fiscali prima casa – in regime di comunione dei beni, per fruire del beneficio, è sufficiente che uno solo dei due coniugi trasferisca la residenza nel comune in cui è ubicato l’immobile acquistato

1 Febbraio 2016 - Roberto Petrella


In tema di agevolazioni fiscali per l'acquisto della prima casa, l'acquirente si obbliga a trasferire la propria residenza entro diciotto mesi dal rogito notarile nel Comune in cui l'immobile è ubicato. Tuttavia, come hanno ribadito i giudici della Corte di cassazione (sentenza 1494/16) il requisito della residenza, nel caso di coniugi in regime di comunione dei beni, va riferito alla famiglia, per cui ove l'immobile venga adibito a residenza, non rileva la diversa residenza di chi ha acquistato: in particolare occorre osservare che i coniugi non sono tenuti ad una comune residenza anagrafica, ma reciprocamente alla coabitazione. Quindi una interpretazione della legge tributaria conforme ai principi del diritto di famiglia induce a considerare che la coabitazione con il coniuge costituisce un elemento adeguato a soddisfare il requisito della residenza a fini tributari, in quanto ciò che conta non è tanto la residenza dei singoli coniugi quanto quella della famiglia: il [ ... leggi tutto » ]


Insinuazione al passivo per crediti erariali – non è necessaria la preventiva notifica della cartella esattoriale al curatore

24 Gennaio 2016 - Ludmilla Karadzic


I crediti iscritti a ruolo ed azionati da società concessionarie per la riscossione seguono, nel caso di avvenuta dichiarazione di fallimento del debitore, l'iter procedurale prescritto dalla legge per gli altri crediti concorsuali, legittimandosi la domanda di ammissione al passivo, se del caso con riserva (ove vi siano contestazioni), sulla base del solo ruolo, senza che occorra la previa notifica della cartella esattoriale al curatore. In difetto di notifica della cartella esattoriale non resta precluso al curatore fallimentare di contestare la sussistenza del credito dinanzi al giudice tributario, così che il credito possa essere ammesso con riserva. L'organo del fallimento, infatti, è pienamente edotto della pretesa erariale con la comunicazione del ruolo contenuta nella domanda di ammissione e che ha da quel momento la possibilità di opporsi a detta pretesa impugnando il ruolo dinanzi alle competenti Commissioni Tributarie, senza alcuna necessità che gli venga previamente intimato il pagamento. Quello appena [ ... leggi tutto » ]