avviso di accertamento fiscale - avviso di accertamento bonario (comunicazione di irregolarità) e comunicazioni per la tax compliance


Illegittimo l’accertamento fiscale relativo ad una annualità in presenza di ricavi e compensi congrui rispetto agli studi di settore più aggiornati

22 Novembre 2015 - Giorgio Valli


Com'è noto, la procedura di accertamento tributario standardizzato mediante l'applicazione dei parametri o degli studi di settore costituisce un sistema di presunzioni semplici, la cui gravità, precisione e concordanza non è ex lege determinata dallo scostamento del reddito dichiarato rispetto agli standards in sé considerati, meri strumenti di ricostruzione per elaborazione statistica della normale redditività, ma nasce solo in esito al contraddittorio da attivare obbligatoriamente, pena la nullità dell'accertamento, con il contribuente. In tale sede, quest'ultimo ha l'onere di provare, senza limitazione alcuna di mezzi e di contenuto, la sussistenza di condizioni che giustificano l'esclusione dell'impresa dall'area dei soggetti cui possono essere applicati gli standards o la specifica realtà dell'attività economica nel periodo di tempo in esame, mentre la motivazione dell'atto di accertamento non può esaurirsi nel rilievo dello scostamento, ma deve essere integrata con la dimostrazione dell'applicabilità in concreto dello standard prescelto e con le ragioni per le quali [ ... leggi tutto » ]


Per la notifica dell’avviso di accertamento deve essere osservato il termine di sessanta giorni decorrente dalla data del processo verbale di chiusura delle operazioni di verifica fiscale

20 Novembre 2015 - Giorgio Valli


In tema di diritti e garanzie del contribuente sottoposto a verifiche fiscali, l'inosservanza del termine dilatorio di sessanta giorni per l'emanazione dell'avviso di recupero di credito d'imposta (termine decorrente dal rilascio al contribuente, nei cui confronti sia stato effettuato un accesso, un'ispezione o una verifica nei locali destinati all'esercizio dell'attività, della copia del processo verbale di chiusura di dette operazioni) determina di per sé, salvo che ricorrano specifiche ragioni di urgenza, l'illegittimità dell'atto impositivo emesso prima del tempo. Il termine dilatorio di sessanta giorni è infatti posto a garanzia del pieno dispiegarsi del contraddittorio procedimentale, il quale costituisce primaria espressione dei principi di buona fede e collaborazione tra amministrazione e contribuente ed è diretto al migliore e più efficace esercizio della potestà impositiva. Il vizio invalidante non consiste nella mera omessa enunciazione nell'atto dei motivi di urgenza che ne hanno determinato l'emissione anticipata, bensì nell'effettiva assenza di detto requisito (esonerativo [ ... leggi tutto » ]


Studi di settore – l’avviso di accertamento non può esaurirsi nel rilievo dello scostamento ma deve motivare l’applicabilità dei parametri standards

18 Novembre 2015 - Giorgio Valli


La procedura di accertamento tributario standardizzato mediante l'applicazione dei parametri o degli studi di settore costituisce un sistema di presunzioni semplici, la cui gravità, precisione e concordanza non è determinata dallo scostamento del reddito dichiarato rispetto agli "standards" in sè considerati (che costituiscono meri strumenti di ricostruzione per elaborazione statistica della normale redditività) ma nasce solo in esito al contraddittorio da attivare obbligatoriamente, pena la nullità dell'accertamento, con il contribuente. In tale sede, quest'ultimo ha l'onere di provare, senza limitazione alcuna di mezzi e di contenuto, la sussistenza di condizioni che giustificano l'esclusione dell'impresa dall'area dei soggetti cui possono essere applicati gli "standards" o la specifica realtà dell'attività economica nel periodo di tempo in esame, mentre la motivazione dell'atto di accertamento non può esaurirsi nel rilievo dello scostamento, ma deve essere integrata con la dimostrazione dell'applicabilità in concreto dello "standard" prescelto e con le ragioni per le quali sono state [ ... leggi tutto » ]


Gli avvisi di accertamento fiscali possono essere sottoscritti anche da soggetti che non rivestono la qualifica di dirigente

10 Novembre 2015 - Giorgio Valli


Il presupposto che ai fini della valida sottoscrizione di un atto impositivo, sarebbe necessario in chi ha sottoscritto l'atto (ovvero ha conferito la delega) il possesso di una qualifica dirigenziale, non è giustificato dal dato normativo, e dunque non è corretto. Infatti, la norma vigente (dpr 600/73, articolo 42) si limita a prevedere che gli avvisi, con cui sono portati a conoscenza dei contribuenti gli accertamenti in rettifica e gli accertamenti d'ufficio, sono sottoscritti dal capo dell'ufficio o da altro impiegato della carriera direttiva da lui delegato, senza richiedere che il capo dell'ufficio abbia a rivestire anche una qualifica dirigenziale. La norma individua cioè nel capo dell'ufficio, per il solo fatto di essere stato nominato tale, l'agente capace di manifestare la volontà dell'amministrazione finanziaria negli atti a rilevanza esterna. In tal modo identifica quale debba essere la professionalità per legge idonea a emettere atti suscettibili di produrre i previsti effetti [ ... leggi tutto » ]


Legittimi ed efficaci gli avvisi di accertamento sottoscritti dai funzionari dell’agenzia delle entrate cui è stato conferito l’incarico dirigenziale senza concorso pubblico

10 Novembre 2015 - Annapaola Ferri


La Corte di cassazione mette la parola fine alla vicenda degli avvisi di accertamento fiscali sottoscritti dai funzionari dell'Agenzia delle entrate, cui era stato conferito un incarico dirigenziale senza concorso pubblico. I contribuenti che hanno fatto ricorso, chiedendo l'annullamento delle cartelle esattoriali originate da quegli avvisi di accertamento, dovranno pagare adesso anche gli onorari degli azzeccagarbugli da cui sono stati indotti ad intraprendere un contenzioso giudiziale dall'esito quantomai scontato. Un epilogo analogo a quello che vide confermare la validità delle cartelle esattoriali mute emesse prima del giugno 2008 (le cartelle esattoriali prive della firma del responsabile del procedimento). Già con la precedente sentenza 18448/15 i giudici della Corte di cassazione avevano spiegato che nel processo tributario, caratterizzato dalla impugnazione dell'avviso di accertamento per vizi formali o sostanziali, l'indagine sul rapporto sostanziale non può che essere limitata ai soli motivi di contestazione dei presupposti di fatto e di diritto della pretesa [ ... leggi tutto » ]