avviso di accertamento fiscale - avviso di accertamento bonario (comunicazione di irregolarità) e comunicazioni per la tax compliance


La maggiore capacità contributiva per donazione indiretta va comunque documentata al fisco

26 Giugno 2014 - Ornella De Bellis


Può accadere che l'Agenzia delle entrate accerti una maggiore capacità contributiva, vale a dire redditi netti superiori a quelli dichiarati, dopo l'acquisto di un immobile ed alla luce delle spese necessarie alla manutenzione dello stesso. E potrebbe succedere che, conclusosi con esito negativo l'accertamento con adesione, il contribuente proponga ricorso avverso l'avviso di accertamento, dichiarando che il denaro necessario per l'acquisto del bene, nonché per far fronte alle spese, è il frutto di una donazione in suo favore da parte del genitore. In un simile scenario, la prova delle liberalità che hanno consentito in tutto o in parte l'incremento patrimoniale deve essere, comunque, documentale. Si richiede, in pratica, la prova necessaria a collegare la donazione, effettuata dai congiunti, all'incremento patrimoniale accertato dall'Agenzia delle entrate. La tracciabilità del pagamento risponde ad una esigenza che non può essere disattesa neppure nei rapporti tra parenti o affini. La disponibilità finanziaria necessaria per far [ ... leggi tutto » ]


Obbligo di avviso di accertamento al socio per riscuotere i debiti tributari della società

13 Giugno 2014 - Ludmilla Karadzic


Il debito della società verso l'Amministrazione finanziaria può, naturalmente, riversarsi su coloro che hanno amministrato la società (o ne sono stati soci). Occorre però un atto che giustifichi questo passaggio. E questo atto non può che essere un avviso di accertamento indirizzato al socio o all'amministratore della società, cioè un motivato provvedimento impositivo in cui si evidenzino le ragioni di questo passaggio. La mera iscrizione a ruolo del credito vantato dall'Agenzia delle entrate è sufficiente quando è tenuto al rimborso il contribuente originario (o i suoi eredi diretti), non quando l'obbligazione si trasferisce su altri soggetti in quanto probabili percettori mediati delle somme, o amministratori responsabili delle stesse. Questo l'orientamento assunto dai giudici di piazza Cavour con l'ordinanza numero 12792/14. [ ... leggi tutto » ]


Avviso bonario » perchè non c’è la dilazione a 120 rate?

6 Giugno 2014 - Gennaro Andele


Come chiarito in diversi interventi sul nostro blog, l'avviso bonario è una comunicazione dell'Agenzia delle Entrate, con la quale si informa il contribuente del controllo effettuato sulla sua dichiarazione dei redditi, evidenziando eventuali imposte e contributi che non risultano pagati. Se non si paga l'avviso bonario, il debito viene iscritto a ruolo e passato ad Equitalia per la riscossione con cartella esattoriale. In questo articolo ci chiediamo, a nostro avviso giustamente, perché per dilazionare in 120 rate si deve aspettare la cartella esattoriale con tutti gli aggravi (interessi, aggio, notifica) che questa comporta. Non si potrebbe rateizzare in 120 rate, se ne ricorrono le condizioni, anche l'avviso bonario prima che sia iscritto a ruolo e trasformato in cartella esattoriale? La dilazione fino a 120 rate curiosamente non riguarda gli avvisi bonari ma solo i debiti iscritti a ruolo, cioè le cartelle di pagamento. Una scelta legislativa incomprensibile criticata da più [ ... leggi tutto » ]


Accertamento tributario nullo se non motiva applicabilità degli studi di settore

14 Maggio 2014 - Giorgio Valli


La procedura di accertamento tributario mediante l'applicazione dei parametri o degli studi di settore costituisce un sistema di presunzioni semplici, la cui gravità, precisione e concordanza non è “ex lege” determinata dallo scostamento del reddito dichiarato rispetto agli “standards” in sé considerati – meri strumenti di ricostruzione per elaborazione statistica della normale redditività – ma nasce solo in esito al contraddittorio da attivare obbligatoriamente, pena la nullità dell'accertamento, con il contribuente. In sede di contraddittorio, il contribuente ha l'onere di provare la sussistenza di condizioni che giustificano l'esclusione della propria impresa dall'area dei soggetti cui possono essere applicati gli “standards” o la specifica realtà dell'attività economica nel periodo di tempo in esame. D'alta parte, però, la motivazione dell'atto di accertamento non può esaurirsi nel rilievo dello scostamento, ma deve essere integrata con la dimostrazione dell'applicabilità in concreto dello “standard” prescelto e con le ragioni per le quali sono state disattese [ ... leggi tutto » ]


Ritardi con il fisco » corresponsione degli interessi

5 Maggio 2014 - Andrea Ricciardi


Il Fisco, purtroppo, usa due pesi e due misure quando si tratta di corresponsione degli interessi: quando il contribuente è in ritardo con i pagamento il tasso d'interesse è doppio, infatti, rispetto a quello in caso di rimborsi. Il Fisco ha la mano pesante quando il debitore è in ritardo con i pagamenti, pretendendo sanzioni e interessi elevati, mentre, invece, sembra avere la mano leggera quando deve rimborsare il contribuente. Comunque per il Fisco non è prevista nessuna sanzione e gli interessi sono più bassi rispetto a quelli dovuti dai contribuenti per tardivi pagamenti. Inoltre, oltre alle differenti misure degli interessi, chiedere i rimborsi può causare diversi problemi. Ciò, perché, prima di rimborsare, il Fisco prima vuole vederci chiaro ed effettuare controlli. Così, in alcuni casi, il contribuente che ha chiesto il rimborso si è, addirittura, pentito di averlo fatto, perché, oltre ad avere avuto un diniego parziale o totale [ ... leggi tutto » ]