Rassegna degli articoli pubblicati a cura di Giorgio Valli

Accertamento da tovagliometro

Giorgio Valli - 8 Novembre 2010

La Corte di Cassazione ha confermato un accertamento basato sul cosiddetto tovagliometro. “Nella prova per presunzioni, la relazione tra il fatto noto e quello ignoto non deve avere carattere di necessità, essendo sufficiente che l'esistenza del fatto da dimostrare derivi come conseguenza del fatto noto alla stregua di canoni di ragionevole probabilità. Pertanto, in tema di accertamento presuntivo del reddito d'impresa, ai sensi del DPR 29 settembre 1973, numero 600, articolo 39, comma 1, lettera d), è legittimo l'accertamento che ricostruisca i ricavi di un'impresa di ristorazione sulla base del consumo unitario dei tovaglioli utilizzati, costituendo dato assolutamente normale quello secondo cui, per ciascun pasto, ogni cliente adoperi un solo tovagliolo e rappresentando, (quindi, il numero di questi un fatto noto capace, anche di per sè solo, di lasciare ragionevolmente e verosimilmente presumere il numero dei pasti effettivamente consumati (pur dovendosi, del pari, ragionevolmente, sottrarre dal totale i tovaglioli normalmente [ ... leggi tutto » ]

Compensazione dei crediti tributari in presenza di debiti della pa accertati giudizialmente

Giorgio Valli - 8 Novembre 2010

Nel giudizio di ottemperanza con cui un cittadino richiede nei confronti della pubblica amministrazione il pagamento di un credito accertato giudizialmente l'amministrazione medesima non può eccepire l'esistenza di un proprio credito e, quindi, invocare la compensazione. È, infatti, stato confermato il principio espresso con la sentenza della stessa Suprema Corte numero 30058/2008 secondo cui "La facoltà concessa all'amministrazione finanziaria di sospendere il pagamento di un proprio debito nei confronti del contribuente a garanzia di eventuali crediti vantati a diverso titolo nei confronti di quest’ultimo […] può essere esercitata nel corso del giudizio di cognizione avente ad oggetto l'accertamento della pretesa restitutoria vantata dal contribuente, ma non nel giudizio di ottemperanza alla sentenza favorevole a quest’ultimo. […] è inibito a quel giudice prendere in esame l'applicabilità della compensazione civilistica" (C.Cass. sent. numero 18205 del 5 agosto 2010). [ ... leggi tutto » ]

Accertamento induttivo irpef fondato soltanto sui dati degli anni precedenti

Giorgio Valli - 8 Novembre 2010

Confermata la giurisprudenza (C.Cass. 6589/2008) secondo cui “in tema di accertamento induttivo irpef, l'adozione del criterio induttivo di cui al DPR 29 settembre 1973, numero 600, articolo 39, comma 2, impone all'Ufficio l'utilizzazione di dati e notizie inerenti al medesimo periodo d'imposta al quale l'accertamento si riferisce: non è pertanto censurabile l'affermazione del giudice tributario, il quale abbia annullato l'accertamento, escludendo la possibilità di desumere il reddito relativo ad un'annualità d'imposta da quello conseguito in anni precedenti, in quanto incombe all'Ufficio l'onere di fornire elementi in senso contrario, risultando insufficiente a tal fine la mera affermazione secondo cui l'accertamento è sorretto da “criteri ragionevoli” (C.Cass. sent. numero 16227 del 9 luglio 2010). [ ... leggi tutto » ]

Per gli interessi da omesso versamento di tributi serve l'avviso di accertamento

Giorgio Valli - 8 Novembre 2010

Nel caso di cartella di pagamento per omesso versamento di tributi, è nulla la pretesa degli interessi maturati senza la previa notifica di un avviso di accertamento. Infatti, “il DPR numero 600 del 1973, articolo 36 bis, va interpretato nel senso che i casi nello stesso indicati, in relazione ai quali è consentito all'Ufficio tributario l'iscrizione a ruolo di tributi, senza la preventiva notifica dell'avviso di accertamento, devono ritenersi tassativi e non suscettibili di ampliamento, in quanto comportanti una compressione dei diritti di difesa del cittadino e che tra e ipotesi previste nelle lettere da a) a e) dell'articolo in esame non sono certamente ricompresi gli interessi e le sopratasse” (C. Cass. sent. numero 17613, del 28 luglio 2010). [ ... leggi tutto » ]

Tarsu e rifiuto del servizio da parte del contribuente

Giorgio Valli - 8 Novembre 2010

La Corte di Cassazione ribadendo la natura tributaria della TARSU ha affermato che è irrilevante la dichiarazione con cui il contribuente rinuncia ad avvalersi del pubblico servizio di raccolta e smaltimento rifiuti. Infatti “i comuni esercitano in regime di privativa la raccolta e la gestione dei rifiuti solidi urbani e di quelli assimilati e per la prestazione del relativo servizio grava sui cittadini l'obbligo del pagamento del tributo, indipendentemente dal fatto che essi utilizzino il servizio medesimo, perchè ne abbiano la possibilità. Ne consegue che, con riferimento ad annualità di imposta precedenti al 2003, non da diritto ad alcuna esenzione o riduzione del tributo la dichiarazione del contribuente di non volersi avvalere del servizio pubblico per lo smaltimento di rifiuti speciali, assimilabili a quelli urbani” (C.Cass. Sent. numero 17381 del 23 luglio 2010). [ ... leggi tutto » ]