Pignoramento presso terzi e cambio di residenza

Come evitare il pignoramento cambiando residenza?

Mio marito ha un debito con una finanziaria; lui non lavora e non ha beni di sorta, se non una macchina che vale meno di 1000 euro. Siamo in comunione dei beni ma è lui solo l'intestatario del finanziamento.

Risiediamo da 5 anni presso i miei genitori e non a titolo di ospiti temporanei: mio marito può a questo punto cambiare in qualche modo residenza così da non coinvolgere i miei nell'eventuele recupero del credito,evitando il pignoramento?

Se avessi bisogno di un aiuto legale a chi potrei rivolgermi a costo zero o quasi?

Per poter opporre il cambio di residenza in fase di un eventuale pignoramento presso la casa del debitore, è necessario che la variazione anagrafica sia anteriore alla data del decreto ingiuntivo ottenuto dal creditore

Suo marito può cambiare residenza quando crede.

Non c'è obbligo di residenza comune con il coniuge.

Per poter opporre il cambio di residenza in fase di un eventuale pignoramento presso la casa del debitore, è necessario che la variazione anagrafica sia anteriore alla data del decreto ingiuntivo ottenuto dal creditore.

4 Ottobre 2012 · Ludmilla Karadzic




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2 risposte a “Pignoramento presso terzi e cambio di residenza”

  1. Anonimo ha detto:

    A seguito di una causa persa per una ingiunzione di pagamento iniziata nel 2008, vinta in primo grado e poi persa nel 2017 dopo che il committente ha fatto ricorso in appello, quando all’epoca avevo una ditta di dipinture edili e il proprietario dell’immobile a cui avevo eseguito un lavoro non mi aveva pagato dopo aver accettato il preventivo. Mi ritrovai nel 2018 con un decreto ingiuntivo dove mi sono stati asportati i beni mobili nella casa di residenza con mia moglie e i figli.
    Nel 2019 trovandomi poi di fronte ad una separazione ho chiuso la ditta individuale e sono andato a lavorare all’estero da febbraio a dicembre del 2019 e procedendo poi a iscrivere una nuova residenza AIRE in quanto la ex moglie ha venduto casa.

    Nel rientro in Italia e a causa della pandemia Covid non ho potuto continuare il mio lavoro all’estero e costretto a rimanere in italia ho trovato lavoro anche per adempiere ai miei doveri di padre in quanto ho tre figli di cui uno maggiorenne da poco. Mi ritrovo al giorno d’oggi a non aver cambiato residenza a casa dei miei genitori per non creare problemi a loro in quanto anziani.

    Vorrei fare un cambio di residenza nella loro abitazione ma la mia situazione economica attualmente non me lo permette e non vorrei mai che la precedente ingiunzione di pignoramento vada ad intaccare l’immobile e i mobili già esistenti all’interno dell’abitazione dei miei genitori. Attualmente lavoro ma ho la necessità di riportare la mia residenza in italia soprattutto per avere un’assistenza sanitaria stabile e un punto di riferimento stabile. Come posso fare per avere tutto ciò senza intaccare la proprietà dei miei genitori che vivono solo con la pensione di mio padre?

    • La cosa da fare è stipulare con i genitori un contratto di comodato – per la concessione di un vano ammobiliato ed uso condiviso dei servizi (cucina e bagno esistenti nell’unità abitativa) – da registrare (quindi pagando la relativa imposta di registrazione) presso Agenzia delle Entrate.

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