sentenze e ordinanze della Corte di cassazione in tema di recupero crediti decreto ingiuntivo precetto e legge 3/2012 sulla composizione delle crisi da sovraindebitamento


Decreto ingiuntivo ottenuto per un debito dell’intero condominio ed azione esecutiva contro il singolo condomino

24 Febbraio 2018 - Roberto Petrella


Innanzitutto va premesso che, secondo giurisprudenza consolidata, l'obbligazione condominiale grava pro quota sui singoli condomini, e non in solido per l'intero debito sugli stessi: ovvero la responsabilità del singolo condomino per un debito condominiale è limitato alla sua sola quota in millesimi di proprietà. Va poi aggiunto che il titolo formatosi contro il condominio è valido, ai fini dell'azione esecutiva, contro i singoli condomini: si ritiene, infatti, inammissibile l'azione di condanna contro il singolo condomino, laddove il creditore già disponga di un titolo esecutivo nei confronti del condominio. Per procedere ad esecuzione forzata nei confronti del singolo condomino in base al titolo esecutivo formatosi contro il condominio occorre preventivamente notificare personalmente il decreto ingiuntivo ed il precetto al singolo condomino. Pertanto, va certamente escluso che il creditore del condominio, che abbia ottenuto un titolo esecutivo nei confronti di quest'ultimo, e che intenda agire nei confronti dei singoli condomini per recuperare [ ... leggi tutto » ]


Opposizione tardiva a decreto ingiuntivo – in caso di notifica viziata del provvedimento, il debitore ha 40 giorni di tempo decorrenti dalla data in cui dimostra di aver avuto conoscenza effettiva del decreto ingiuntivo

18 Febbraio 2018 - Giorgio Martini


Ai fini della legittimità dell'opposizione tardiva a decreto ingiuntivo, non è sufficiente l'accertamento dell'irregolarità della notifica del provvedimento, ma occorre anche la prova (il cui onere incombe sul debitore) che a causa del vizio di notifica egli, nella qualità di ingiunto, non abbia avuto tempestiva conoscenza del decreto ingiuntivo e non sia stato in grado di proporre una tempestiva opposizione. Tale prova deve considerarsi raggiunta ogni qualvolta sia da ritenere che l'atto non sia pervenuto tempestivamente nella sfera di conoscibilità del destinatario. Ove il creditore procedente intenda contestare la tempestività dell'opposizione tardiva in relazione alla irregolarità della notifica al debitore, su di lui ricade l'onere di provare il fatto relativo all'eventuale conoscenza anteriore del decreto ingiuntivo da parte del debitore che rende inammissibile l'opposizione. Se, da un lato, è vero che la nullità della notifica del provvedimento non determina la proponibilità dell'opposizione sine die, dall'altro è pur vero che il [ ... leggi tutto » ]


Per configurare il reato di molestia basta anche una sola telefonata dell’addetto al recupero crediti già avvertito che la sua condotta non è gradita

11 Febbraio 2018 - Ludmilla Karadzic


Se per petulanza, ai fini della configurabilità del reato di molestie di cui all'articolo 660 del codice penale, si intende un atteggiamento di insistenza eccessiva e perciò fastidiosa, di arrogante invadenza e di intromissione continua e inopportuna nell'altrui sfera privata, non può, tuttavia, escludersi che l'effettuazione di due sole telefonate mute possa costituire espressione di petulanza nel senso anzidetto. Infatti, ai fini della sussistenza del reato di molestia deve considerarsi petulante l'atteggiamento di chi insiste nell'interferire nella altrui sfera di libertà anche dopo essersi accorto che la sua condotta non è gradita. Ne consegue che il reato di molestia o disturbo alle persone, secondo consolidato insegnamento giurisprudenziale, non ha natura di reato necessariamente abituale, sicché può essere realizzato anche con una sola azione, purché particolarmente sintomatica dei requisiti della fattispecie tipizzata. L'atto per essere molesto deve non soltanto risultare sgradito a chi lo riceve, ma deve essere anche ispirato da [ ... leggi tutto » ]


Opposizione a decreto ingiuntivo – disconoscere la copia degli estratti conto prodotti dalla società di recupero crediti e chiedere l’esibizione degli originali

27 Novembre 2017 - Annapaola Ferri


Talvolta le società cessionarie dei crediti che banche e finanziarie vantavano nei confronti del debitore inadempiente, si avventurano nella richiesta di un decreto ingiuntivo, producendo agli atti una copia degli estratti conto cronologici forniti dal creditore originario, attestanti la presunta evoluzione temporale della posizione debitoria, con il dettaglio delle rate dovute e non versate, comprensive degli interessi corrispettivi e di quelli moratori e giustificando, così, l'ammontare complessivo dell'importo preteso. Sarebbe opportuno, per il debitore, contestare la conformità all'originale della copia dell'estratto conto depositata in atti dal creditore procedente, disconoscendo il documento in modo formale in sede di opposizione al decreto ingiuntivo e pretendendo l'esibizione dell'originale o, quanto meno, di una copia autenticata. Va considerato, infatti, che il più delle volte, parliamo di documenti consegnati da cedente a cessionario parecchi anni addietro, spesso inseme a tanti altri (i crediti vengono alienati in blocco) e che potrebbero anche non riflettere correttamente la [ ... leggi tutto » ]


Accordo con i creditori ex legge 3/2012 (salva suicidi) – il creditore ipotecario che può essere soddisfatto integralmente non può votare l’accoglimento della proposta del debitore

20 Novembre 2017 - Carla Benvenuto


La proposta di composizione della crisi da sovraindebitamento tramite accordo con i creditori che rappresentano almeno il 60% dell'esposizione passiva, presentata dal debitore, può prevedere che i crediti muniti di privilegio, pegno o ipoteca siano soddisfatti in misura non integrale, solo allorché ne sia assicurato il pagamento in misura non inferiore a quella realizzabile, in ragione della collocazione preferenziale sul ricavato in caso di liquidazione, avuto riguardo al valore di mercato attribuibile ai beni o ai diritti sui quali insiste la causa di prelazione, come attestato dagli organismi di composizione della crisi ai sensi dell'articolo 7 della legge 3/2012. Solo in questa ipotesi tassativa è consentito il soddisfacimento non integrale dei privilegiati e ciò deve risultare espressamente dalla proposta con la relativa attestazione dell'organismo, per la composizione della crisi da sovraindebitamento, circa l'incapienza del bene oggetto di garanzia. Inoltre, il creditore ipotecario che può essere soddisfatto integralmente, non rientra fra [ ... leggi tutto » ]