CRIF - Centrale Rischi di Intermediazione Finanziaria


Carte di credito – iscrizione alla cai e revoca dell’utilizzo

19 Settembre 2010 - Chiara Nicolai


L'iscrizione nella CAI per revoca dall'utilizzo di carta di pagamento dura due anni. Diversamente dagli assegni (dove il soggetto iscritto non può più utilizzare assegni per il periodo di 6 mesi), l'iscrizione relativa alle carte di pagamento ha valore soltanto informativo: ciascun emittente può quindi autonomamente decidere se rilasciare o meno una carta a un soggetto iscritto nella CAI. Non è possibile richiedere la cancellazione dalla CAI. Per quanto riguarda la concessione del mutuo, non esistono regole codificate. Ciascun istituto si dota di procedure proprie nella fase istruttoria. Alcuni prevedono la consultazione degli archivi CAI e RIP (protesti). Altri si limitano a verificare eventuali segnalazioni alla CRIF (Centrale Rischi di Intermediazione Finanziaria). Segnalazioni che possono originare anche da utilizzo scorretto delle carte di credito. Pertanto la invito anche a verificare la sua posizione CRIF qui, seguendo le istruzioni riportate nel sito. La discussione continua in questo forum. Per porre una [ ... leggi tutto » ]


Essere assenti dall'archivio crif potrebbe costituire un problema

19 Settembre 2010 - Chiara Nicolai


Che nulla risulti al CRIF non sempre è un fatto positivo. Si deve preparare a fornire qualche garanzia. Gli intermediari si aspettano sempre di trovare qualcosa in EURISC. Magari un paio di debiti saldati puntualmente. Se non trovano nulla e se lei non è un giovanotto, la cosa potrebbe insospettirli. Dunque, si prepari a fornire motivazioni convincenti del perchè non ha mai avuto bisogno di accedere al credito … La discussione continua in questo forum. Per porre una domanda su debiti e sovraindebitamento, accedi al forum. [ ... leggi tutto » ]


Come conseguire una laurea con 110 e lode per esercitare la professione di debitore

18 Settembre 2010 - Chiara Nicolai


Visto che lei è uno studente universitario, dunque abituato a leggere ed a trarre conclusioni deduttive autonome, la invito a documentarsi in questa sezione. Per porre una domanda su debiti e sovraindebitamento, accedi al forum. [ ... leggi tutto » ]


Vademecum del debitore – gestire in autonomia i rapporti con finanziarie e società di recupero crediti

18 Settembre 2010 - Chiara Nicolai


Innanzitutto il debitore deve accertarsi che il soggetto a cui effettua i pagamenti sia legittimato alla riscossione Innanzitutto il debitore deve accertarsi che il soggetto a cui effettua i pagamenti sia legittimato alla riscossione del debito. Occorre dunque che le venga trasmessa copia conforme della documentazione attestante la cessione dei diritti dal creditore originario al soggetto giuridico con cui sta perfezionando il concordato. La comunicazione di cessione o affidamento in gestione del credito Il debitore ha diritto ad essere informato dell'avvenuto trasferimento del credito (in gestione o cessione) per comprendere a quale soggetto deve corrisponderlo. Con la formula “pro solvendo” viene dato mandato alla società di recupero crediti di operare per conto della cedente con provvigioni sul recuperato. In caso di cessione con opzione “pro soluto”, invece, la società di recupero crediti cessionaria subentra in ogni diritto al creditore originario in relazione al credito ceduto, inclusi privilegi, garanzie reali e [ ... leggi tutto » ]


Cattivi debitori ed avvio di una attività

18 Settembre 2010 - Chiara Nicolai


Essere debitori iscritti all'elenco dei cattivi pagatori (CRIF) o fra i protestati (RIP) non pregiudica di per sé l'avvio di una attività. Un cattivo pagatore non riesce ad ottenere fidi in banca e/o finanziamenti. Un protestato non riesce nemmeno ad aprire un conto. Quindi la possibilità di condurre un'attività nelle condizioni da lei descritte è teorica ma con poche o nulle possibilità pratiche. Per quel che riguarda la società di recupero crediti che elemosina 1/3 dell'esposizione debitoria (peraltro non dovuta essendo coperta da assicurazione per eventi conseguenti al fallimento del datore di lavoro) testimonia il fatto che stanno provando a raschiare il fondo del barile. Gettano la pastura nell'attesa e nella speranza che qualche ingenuo pesciolino abbocchi. Non risponda più alle loro richieste e/o sollecitazioni. Se hanno le carte in regola, se sono legittimati a chiedere l'escussione del debito, se la pretesa è giuridicamente fondata si faranno vivi con notifica [ ... leggi tutto » ]