tasse avviso di accertamento


Imposta di registro – criteri per la rettifica fiscale del valore dichiarato dell’immobile ceduto

3 Giugno 2015 - Paolo Rastelli


Come noto, l'Amministrazione finanziaria può provvedere alla rettifica del valore dell'immobile ceduto, e alla conseguente liquidazione della maggiore imposta dovuta, se ritiene che il bene alienato abbia un valore venale superiore a quello dichiarato o al corrispettivo pattuito. Sarà sufficiente, al riguardo, prendere a riferimento i trasferimenti effettuati a qualsiasi titolo e le perizie giudiziarie, anteriori di non oltre tre anni alla data dell'atto, che abbiano avuto per oggetto immobili di analoghe caratteristiche e condizioni. Per procedere alla rettifica del valore dell'immobile ceduto, l'ADE potrà anche considerare il reddito netto prodotto da immobili con caratteristiche simili, capitalizzato al tasso mediamente applicato alla detta data e nella stessa località, nonché ogni altro elemento di valutazione, anche sulla base di indicazioni eventualmente fornite dai Comuni. La giurisprudenza consolidata in riferimento al criterio comparativo, infatti, ha rilevato che la circostanza secondo cui deve aversi riguardo ai trasferimenti a qualsiasi titolo ed alle divisioni [ ... leggi tutto » ]


Avviso di accertamento per evasione imposta di registro – legittima la notifica al notaio

3 Giugno 2015 - Giorgio Valli


Per legge, il notaio che ha redatto l'atto ed ha richiesto la registrazione è obbligato (quale responsabile di imposta) in solido con la società (obbligato principale) al pagamento dell'imposta. Ne deriva che legittimamente l'Agenzia delle entrate può notificare l'avviso di liquidazione al notaio dal momento che la normativa vigente prevede, in caso di obbligazione solidale, che ciascuno può essere costretto all'adempimento per la totalità e l'adempimento da parte di uno libera gli altri. Il creditore, nella specie all'amministrazione finanziaria, ha, dunque, la facoltà di scegliere l'obbligato al quale rivolgersi, senza alcun dovere di notificare l'avviso anche alla società. Così si legge nella sentenza numero 9952/15 della Corte di cassazione. [ ... leggi tutto » ]


Accertamenti irpef – possono essere basati sui conti correnti cointestati con il coniuge o i familiari del soggetto sottoposto a verifica

14 Maggio 2015 - Giorgio Valli


In tema di accertamento dell'imposta sui redditi, la legge non prevede alcuna limitazione all'attività di indagine volta al contrasto dell'evasione fiscale e non circoscrive l'analisi ai soli conti correnti bancari e postali o ai libretti di deposito intestati esclusivamente al soggetto sottoposto a verifica. Infatti, l'accesso ai conti intestati formalmente a terzi, le verifiche finalizzate a provare per presunzioni la condotta evasiva e la riferibilità allo stesso soggetto delle somme movimentate sui conti cointestati con il coniuge del contribuente o i suoi familiari, ben possono essere giustificati da alcuni elementi sintomatici come il rapporto di stretta contiguità familiare, l'Ingiustificata capacità reddituale dei prossimi congiunti nel periodo di imposta, l'infedeltà della dichiarazione e l'attività di impresa o professionale compatibile con la produzione di utili, incombendo in ogni caso sul contribuente la prova che le somme rinvenute sui conti cointestati con i suoi familiari siano in tutto o in parte ad essi [ ... leggi tutto » ]


Accertamento e rettifica del valore di un immobile – la stima ute deve essere sottoposta alla verifica del giudice tributario

13 Maggio 2015 - Giorgio Valli


Dinanzi al giudice tributario l'Amministrazione finanziaria si pone sullo stesso piano del contribuente, sicché la relazione di stima di un immobile redatta dall'Ufficio Tecnico Erariale (UTE), prodotta dall'Amministrazione finanziaria, costituisce una semplice perizia di parte, alla quale, pertanto, può essere attribuito il valore di atto pubblico soltanto per quel che concerne la provenienza, ma non anche per quel che riguarda il contenuto. Nel processo tributario anche la perizia di parte può costituire fonte di convincimento del giudice, che può elevarla a fondamento della decisione. E tuttavia, è pur sempre necessario che il giudicante spieghi le ragioni per le quali ritenga corretta e convincente tale perizia, e per le quali la reputi idonea a superare le contestazioni e le osservazioni del contribuente. Ne consegue che, in tema di accertamenti tributari, qualora la rettifica del valore di immobili si fondi sulla stima effettuata dall'UTE, o da altro ufficio tecnico, il giudice investito [ ... leggi tutto » ]


Atti dell’agenzia delle entrate – nulli se non è dimostrata la delega

20 Gennaio 2015 - Antonella Pedone


Gli atti dell'Agenzia delle Entrate, sottoscritti da un Funzionario delegato, sono nulli se non risulta l'effettiva delega da parte del Direttore pro tempore Il potere di rappresentanza dell'Agenzia delle Entrate è attribuito al Direttore pro tempore: questi ha la facoltà di delegare il potere di rappresentanza ad altri funzionari, che pertanto potranno sottoscrivere gli atti in sua vece, quali gli avvisi di accertamento o gli atti processuali. Orbene, spesso accade che l'Agenzia delle Entrate non produce la documentazione atta a dimostrare l'effettivo conferimento della delega. In questi casi la giurisprudenza ha in più occasioni affermato la nullità o addirittura l'inesistenza dell'atto dell'Ufficio o della sua costituzione in giudizio, laddove non sia stata depositata in atti idonea documentazione da cui risulti il rilascio di specifica delega. In tal senso, si è pronunciata la Cassazione, con sentenza del 15 gennaio 2014, numero 654, secondo cui in caso di contestazione, incombe all'Agenzia delle [ ... leggi tutto » ]