tasse avviso di accertamento


Normativa sull’abuso del diritto in ambito fiscale

25 Agosto 2015 - Giorgio Valli


In cosa consiste l'abuso del diritto in ambito fiscale Configurano abuso del diritto una o più operazioni prive di sostanza economica che, pur nel rispetto formale delle norme fiscali, realizzano essenzialmente vantaggi fiscali indebiti. Tali operazioni non sono opponibili all'amministrazione finanziaria, che ne disconosce i vantaggi determinando i tributi sulla base delle norme e dei principi elusi e tenuto conto di quanto versato dal contribuente per effetto di dette operazioni. Le operazioni prive di sostanza economica che, pur nel rispetto formale delle norme fiscali, realizzano essenzialmente vantaggi fiscali indebiti, e quindi configurano abuso del diritto, sono le operazioni prive di sostanza economica i fatti, gli atti e i contratti, anche tra loro collegati, inidonei a produrre effetti significativi diversi dai vantaggi fiscali. Sono indici di mancanza di sostanza economica, in particolare, la non coerenza della qualificazione delle singole operazioni con il fondamento giuridico del loro insieme e la non conformità [ ... leggi tutto » ]


Come i giudici tributari annullano gli avvisi di accertamento firmati dai falsi dirigenti dell’agenzia delle entrate

23 Luglio 2015 - Paolo Rastelli


Il ricorrente ha prodotto in giudizio ampia documentazione atta a comprovare che colui che ha firmato l'avviso di accertamento impugnato, in qualità di Capo Area per delega del Direttore Provinciale, non era munito del potere di sottoscrivere gli atti in reggenza. Risulta agli atti che proprio in relazione alla posizione, tra gli altri, del predetto Capo Area era stata sollevata dal Consiglio di Stato la questione di legittimità costituzionale della legge che consentiva a funzionari privi della relativa qualifica, di essere destinatari di conferimento di incarico dirigenziale (e dunque di accedere allo svolgimento di mansioni proprie di un'area e qualifica afferente ad un ruolo diverso nell'ambito dell'organizzazione pubblica) anche senza positivo superamento di idoneo concorso. La Corte Costituzionale ha recentemente dichiarato l'illegittimità della disposizione che consentiva a funzionari privi della relativa qualifica, di essere destinatari di conferimento di incarico dirigenziale anche senza positivo superamento di idoneo concorso, avendo tale norma [ ... leggi tutto » ]


L’antieconomicità dell’attività esercitata può legittimare l’accertamento induttivo

10 Luglio 2015 - Giorgio Valli


Vero che l'accertamento induttivo non è consentito senza una ricostruzione sistematica dei ricavi fondata su dati precisi e concordanti da parte dell'Agenzia delle entrate. Tuttavia, è anche vero che l'accertamento induttivo del reddito può essere consentito anche in presenza di scritture contabili formalmente corrette, qualora la contabilità possa essere considerata complessivamente inattendibile, in quanto confliggente con regole fondamentali di ragionevolezza. In particolare, l'assoluta antieconomicità dell'attività esercitata dal contribuente alla luce dell'esiguità del reddito dichiarato, giustifica l'accertamento induttivo. In pratica, un comportamento assolutamente contrario ai canoni dell'economia, che il contribuente non riesce a motivare nella fase di contraddittorio, e una condotta non ispirata ai normali criteri di economicità dell'imprenditore (principio del massimo risultato e del minimo mezzo), in contrasto con le scelte del buon senso e prive di razionale motivazione, possono integrare quei requisiti di gravità, precisione e concordanza che legittimano l'accertamento induttivo. Questo il convincimento dei giudici della Corte di [ ... leggi tutto » ]


Nullo l’accertamento fiscale basato sui movimenti in conto corrente se il contribuente non ha svolto attività

1 Luglio 2015 - Giorgio Valli


Quando sussistono flussi finanziari che non trovano corrispondenza nella dichiarazione dei redditi, i dati risultanti dai conti correnti bancari possono essere utilizzati sia per dimostrare l'esistenza di un'eventuale attività occulta (impresa, arte o professione), sia per quantificare il reddito ricavato da tale attività, incombendo al contribuente l'onere di dimostrare che i movimenti bancari che non trovano giustificazione sulla base delle sue dichiarazioni non sono fiscalmente rilevanti. Tuttavia, la presunzione di esercizio di attività occulta basata sui movimenti dei conti bancari del contribuente viene superata se il contribuente dimostra che nell'anno d'imposta non ha svolto attività imprenditoriale o professionale. Sono queste le considerazioni giuridiche che emergono dalla lettura della sentenza numero 13369/15 della Corte di cassazione. [ ... leggi tutto » ]


Accertamento basato su parametri e studi di settore – il contribuente può contestarne l’applicabilità

18 Giugno 2015 - Giorgio Valli


La procedura di accertamento tributario standardizzato mediante l'applicazione dei parametri o degli studi di settore costituisce un sistema di presunzioni semplici. La gravità, precisione e concordanza di tale sistema di presunzioni non è ex lege determinata dallo scostamento del reddito dichiarato rispetto agli standards in sè considerati – meri strumenti di ricostruzione per elaborazione statistica della normale redditività – ma nasce solo in esito al contraddittorio da attivare obbligatoriamente con il contribuente, pena la nullità dell'accertamento. Il contribuente ha l'onere di provare, senza limitazione alcuna di mezzi e di contenuto, la sussistenza di condizioni che giustificano l'esclusione dell'impresa dall'area dei soggetti cui possono essere applicati gli standards o la specifica realtà dell'attività economica nel periodo di tempo in esame, mentre la motivazione dell'atto di accertamento non può esaurirsi nel rilievo dello scostamento, ma deve essere integrata con la dimostrazione dell'applicabilità in concreto dello standard prescelto e con le ragioni per [ ... leggi tutto » ]