Un caso reale di furto di identità – la storia di Paolo

Un giorno il signor Paolo M., dipendente di un’impresa, riceve un plico da una Finanziaria del Nord. Nella lettera di accompagnamento ai bollettini di conto corrente postale, la Finanziaria afferma: «siamo lieti di comunicarLe di aver accettato la sua domanda di finanziamento di 6.000 euro, che può saldare in comode rate mensili di 190 euro l’una».

Paolo, esterrefatto, controlla i dati per verificare che la lettera sia realmente indirizzata a lui. È così. Paolo, però, non ha chiesto finanziamenti a nessuno! Cosa può essere accaduto?

Chiede chiarimenti alla moglie Carla ed al figlio Rosario, pensando ad un loro coinvolgimento nella questione.

«Stai a vedere che Carla ha fatto di testa sua e ha comprato a Rosario qualcosa senza che io fossi d’accordo?» - pensa -. Carla e Rosario negano decisamente e si offendono del fatto che abbia potuto pensare una cosa simile!

È sabato, Paolo telefona alla Finanziaria ma non risponde nessuno. Trascorre un fine settimana d’inferno, pensando a cosa possa essere successo. Il lunedì successivo chiama la Finanziaria e finalmente riesce a parlare con una signora molto gentile dalla quale apprende che il finanziamento riguarda l'acquisto di una moto. La signora, di fronte allo stupore di Paolo, afferma che potrebbe trattarsi di un errore: gli faranno sapere.

Paolo non lo sa, ma è proprietario di una moto!

Trascorrono due giorni e nessuno si fa vivo. Paolo telefona e gli viene comunicato che l’Amministrazione ha eseguito i dovuti controlli e tutto è in regola: i dati anagrafici forniti per il finanziamento combaciano con i suoi.

Manda allora una raccomandata alla Finanziaria, disconoscendo la richiesta di finanziamento e chiedendo copia della presunta domanda. Preoccupato, stanco, nervoso - sono tre giorni che dorme poco e male - si reca al Commissariato della Polizia di Stato di zona e sporge la denuncia.

Si reca, poi, al Pubblico Registro Automobilistico e scopre che effettivamente è intestatario di una moto, la quale è regolarmente registrata ed immatricolata e gira tranquillamente per le strade d’Italia!

Passano altri giorni senza ricevere notizie finché, finalmente, gli perviene la copia della domanda di finanziamento.

Paolo esegue i dovuti controlli. Il suo nome e cognome combaciano con quelli della domanda di finanziamento, l’indirizzo dell'abitazione è giusto, la data ed il luogo di nascita sono esatti, il codice fiscale è esatto…ma il numero e la data di rilascio del documento no! Gli estremi della carta di identità sono errati!

Meno male. Comincia a tirare un sospiro di sollievo.

Controlla la firma, ma è chiaramente falsa e non corrisponde alla sua. Si tranquillizza e pensa: «A questo punto sicuramente si sistemerà tutto»!

Passano i giorni, le settimane…

Paolo si reca spesso al Commissariato. Lì cercano di tranquillizzarlo, «anche se» - dicono - «le indagini sono lunghe…», «i tempi della Giustizia non sono brevi…». Ma lui è giustamente impaziente! Tra l’altro ogni volta che si reca in Commissariato deve farsi dare delle ore di permesso, e di sicuro non gli fa piacere!

Tra gli amici c’è chi lo tranquillizza e chi, invece, lo ammonisce dicendo: «Non c’è da fidarsi»!
Un giorno suonano alla porta. È il postino che consegna una multa per aver guidato la “sua” moto in contromano!

Paolo fa ricorso ed allega copia della denuncia. In mano, tra l’altro, ha solamente questo, la denuncia che ha presentato, e null’altro.

Passano altri mesi e nessuno si fa vivo per tranquillizzarlo. Ma come si fa ad essere tranquilli pensando che c’è qualcuno che usa una moto intestata a te per fare chi sa che cosa? «Se questo criminale dovesse creare dei danni od investire un passante verrei coinvolto io oppure è oramai chiaro che non c’entro nulla?»- si domanda Paolo -. «E se un giorno la polizia suonasse alla porta con un mandato d’arresto per omicidio colposo?»

Sono già passati 8 mesi. L’altro giorno Paolo si è recato in Commissariato e gli hanno riferito che i furfanti sono stati individuati. La moto? Il giudice non ne ha autorizzato il sequestro e, pertanto, continua a girare per le strade italiane.

Paolo M. è ancora in attesa di un atto ufficiale che lo dichiari formalmente innocente. Ogni raccomandata che gli arriva o il suono del campanello della porta di casa lo agita.

Tutti gli dicono di stare tranquillo, ma, al suo posto, voi lo sareste?

Il caso citato è reale ed è uno dei tanti che accadono ogni giorno in qualche parte del mondo. Vediamo ora di trarne degli insegnamenti.

Paolo si è comportato bene, perché:

1. non ha mai perso la calma;

2. ha cercato di mettersi subito in contatto telefonico con la Finanziaria;

3. alla conferma verbale che il finanziamento era effettivamente destinato a lui ha immediatamente scritto una raccomandata con ricevuta di ritorno alla Finanziaria negando ogni addebito; è andato al Commissariato di zona ed ha sporto denuncia;

4. ha conservato tutta la documentazione in originale.

Dove ha sbagliato:

• non ha costantemente seguito la pratica (anche la moglie lavora; non è facile assentarsi dal lavoro, ma andava fatto);
• poteva chiedere un parere non solo agli amici - che a volte parlano senza cognizione di causa - ma anche a qualcun altro. Poteva, ad esempio, rivolgersi ad una associazione dei consumatori: avrebbe evitato di trovarsi ora con qualcuno che ancora gira per le strade con una moto intestata a lui.

Come abbiamo detto, quello di Paolo è uno dei tanti episodi di cui veniamo a conoscenza. I giornali non ne parlano molto - ci sono ogni giorno migliaia di notizie più gravi! - e dedicano all'argomento al massimo un “trafiletto” quando le Forze dell'Ordine scoprono gli autori del reato.

Negli Stati Uniti il reato di furto di identità, di cui Paolo è stato vittima, è presente da tanti anni, tutti ne hanno conoscenza, ma nonostante ciò ha fatto molte vittime. Ci sono persone che vengono trattenute se tentano di partire con un aereo per un altro Stato. Sono ricercati per reati da loro mai commessi, ma imputabili a qualcuno che è in possesso di documenti falsi con il loro nome. Alcuni di loro portano con sé una dichiarazione dell'FBI, ma ciò non è sufficiente: chi lo controlla, vuole avere assicurazioni che la dichiarazione non sia falsa e, quindi, il cittadino viene trattenuto per ore presso un Distretto di polizia.

Conoscere il reato di furto di identità, comunque, è l’unico modo per salvaguardarsi, adottando le cautele necessarie, e per evitare che qualcuno s’impossessi dei nostri dati personali per commettere frode creditizia ai nostri danni.

17 Agosto 2013 · Giovanni Napoletano


Commenti e domande

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10 risposte a “Un caso reale di furto di identità – la storia di Paolo”

  1. Italiano ha detto:

    Sono anche io vittima di un furto d’identità ma nel mio caso è stato fatto tutto a regola d’arte in quanto la carta d’identità è stata rilasciata DALLA CIRCOSCRIZIONE ad un estraneo, con i miei dati. Il risultato è che io sono sotto procedura penale e il furbacchione se ne va in giro col documento a mio nome da 3 anni … beffandosi della legge e di me.

    E le forze dell’ordine? Dormono e rubano stipendi ogni mese… grazie stato, grazie Italia!

  2. pippo ha detto:

    hanno aperto un conto corrente on-line ,presso la iw banck , usando il mio nome ,cognome , data di nascita , con una carta ditentità falsa ,e una tessera sanitaria con mio c.f., la mancanza di idonea verifica per l’attendibilità dei documenti della iw bank è servita a fare transitare soldi dal conto arancio al sopra indicato conto corrente , le indagini sono in corso , la legge è lunga i truffatori hanno vita facile . gli intermediari che siano banche , poste , finaziare ecc. interpretano le leggi ha sua convenienza è le normali procedure di riconoscimento vengono tralasciate permettendo quello che accade , il loro interesse e solo quello di avere sempre più clienti , attenti hai conti on-line ,zero spese grossi pericoli . chi subisce una truffa viene sottoposto ad uno stress giornaliero non indifferente , stress che viene fatto pesare ai familiare , agli amici ,sul posto di lavoro , per le strade , da quel momento sembra che tutto ti vada storto , che tutti sono contro di te , cerchi spiegazioni e nessuno ti da certezza , cerchi aiuto e nessuno risolve il problema ,ti dai le colpe di quello che è successo , quando tu colpe non ne hai . le colpe sono del sistema , che certamente non hai creato tu ,lo hai subito

  3. Giuseppe ha detto:

    Purtroppo i furti d’identità sono una piaga in via d’espansione, come difendersi:
    a mio parere Paolo oltre a tutto quello che ha fatto doveva recarsi dal giudice d pace e chiedere una sentenza di perdita di possesso del mezzo, ovvero un sentenza nella quale si sarebbe dovuo dichiarare il mai possesso del veicolo; tutto questo è possibile ottenerlo tramite un legale con la presentazione della domanda al’ufficio del giudice.

    E’ pur vero che di leggi che regolano la materia del furto di identità sono legermente carenti.

  4. c0cc0bill ha detto:

    scusa ma a me e’ arrivatauna lettera della windows leve awards per posta ordinaria che mi avvertiva della mia vincita e per riscuotere questi soldi dovevo inviare per via fax e non per posta ,i miei dati (nome,cognome,data di nascita,numero di casa, fax, nazionalita e se dicedevo di volere i soldi per conto corrente dovevo mettere i miei dati di e quela della banca.
    vorrei sapere se mi posso fidare o e una truffa

    C’è da chiederlo Roia?

  5. roia ha detto:

    scusa ma a me e’ arrivatauna lettera della windows leve awards per posta ordinaria che mi avvertiva della mia vincita e per riscuotere questi soldi dovevo inviare per via fax e non per posta ,i miei dati (nome,cognome,data di nascita,numero di casa, fax, nazionalita e se dicedevo di volere i soldi per conto corrente dovevo mettere i miei dati di e quela della banca.
    vorrei sapere se mi posso fidare o e una truffa

  6. Anonimo ha detto:

    cortesemente potreste dire ai consumatori con quale tipo di azione si ottiene la cancellare al pra della intestazione del veicolo? Perché sembrerebbe che né il PRA né i giudici conusltati lo sappiano.
    Grazie mille

  7. karalis ha detto:

    Vorrei sapere cortesemente, se su un contratto di mutuo,preso nel 1998 dai miei genitori,ora deceduti,e tutti i debiti sono passati sulle spalle, mie e di mio fratello,se può essere nullo il mutuo, in quanto i CF di mia madre e mio zio Fideiussori sono errati, i nomi sono esatti,cosi anche le firme,ma non i CF Grazie Giampaolo

    Giampaolo, se si tratta di un errore materiale di trascrizione dei dati, non è assolutamente possibile chiedere la nullità del contratto di mutuo.

    Diverso è il caso in cui ritieni di trovarti di fronte ad un “maldestro” furto di dati e quindi di identità. In questo caso bisognerebbe innanzitutto sporgere denuncia, contro ignoti, all’Autorità Giudiziaria.

    Ma mi sembra che tu riconosca valide le firme. Quindi …

  8. giampaolo ha detto:

    Vorrei sapere cortesemente, se su un contratto di mutuo,preso nel 1998 dai miei genitori,ora deceduti,e tutti i debiti sono passati sulle spalle, mie e di mio fratello,se può essere nullo il mutuo, in quanto i CF di mia madre e mio zio Fideiussori sono errati, i nomi sono esatti,cosi anche le firme,ma non i CF Grazie Giampaolo

  9. andrea beltrami ha detto:

    nel 2004 andai a chiedere un finanziamento da un concessionario della provincia di roma per l’acquisto di un’auto, portai tutta la documentazione , dopo un paio di giorni mi fu risposto che il finanziamento non era stato accettato.
    decisi quindi di lasciar perdere l’idea di acquistare una macchina nuova….
    nel 2006 mi arrivo’ una multa per una macchina che io non avevo mai avuto, pensando fosse un errore contestai la multa, ma mi fu detto che la macchina era intestata a me.
    contemporaneamente mi arrivarono delle telefonate da un recupero crediti, per il finanziamento da me acceso per l’acquisto dell’autovettura… cascai dalle nuvole (anzi mi casco’ il mondo addosso!!!) mi recai direttamente alla sede chiedendo di poter vedere il mio fascicolo, lo scopo era quello di poter disconoscere la firma.
    MERAVIGLIA DELLE MERAVIGLIE…… la firma era la mia….la busta paga era la mia ….l’attestato del datore di lavoro era quello mio… COME ERA POSSIBILE?’ PERCHE’ AL MIO INDIRIZZO NON ERA MAI ARRIVATO NIENTE?
    ebbene quella era tutta la documentazione che io avevo portato quando avevo chiesto il finanziamento, naturalmente per la richiesta avevo dovuto firmare tutto!!! ma sono stato tanto ingenuo, da non ritirare la documentazione quando mi era stato detto che non potevo usufruire del finanziamento!!!!
    ah dimenticavo, un piccolo particolare…..nel fascicolo l’unica cosa che non mi apparteneva era una bolletta dell’acqua con un indirizzo dove non ero stao mai domiciliato e che controllando attentamente era stata contraffatta. di conseguenza tutta la corrispondenza era stata inviata ad un indirizzo sconosciuto.
    MORALE DELLA FAVOLA…HO FATTO LA DENUNCIA AI CARABINIERI…ANCORA STO ASPETTANDO…SONO ISCRITTO ALLA BANCA DATI DEI CATTIVI PAGATORI E NON C’è VERSO DI FARMI CANCELLARE…IL CONCESSIONARIO HA CHIUSO BOTTEGA ED è IRREPERIBILE!!!!
    SONO DISGUSTATO!

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