Mio padre aveva divorziato a suo tempo da mia madre, ormai defunta: successivamente si è sposato con un'altra donna e alla sua morte, avvenuta nel dicembre 2019,m io padre ha lasciato un testamento olografo nel quale scrive che "tutti i miei beni vadano a mia moglie", intendendo la nuova moglie. In tale testamento, pur essendo io suo unico figlio legittimo e quindi unico erede legittimo, non vengo menzionato. Tale testamento è per questo motivo annullabile? Il mio avvocato mi ha detto che mio padre poteva disporre solo della quota disponibile e così devono intendersi le parole ...tutti i miei beni.. Nel caso sia annullabile, quale sarebbe invece la mia quota ereditaria e quella della nuova moglie (ancora oggi vivente)? L'unico figlio di lei(vivente), non riconosciuto da mio padre e non menzionato nel suo testamento, entra a far parte della divisione ereditaria di mio padre? Nonostante che io non sono menzionato ...
Si premette che il testatore nell'anno 1996 ha concesso ai 2 figli una liberalità in danaro (donazioni): poi, nel 2001 fu redatto testamento olografo in cui il coniuge veniva nominata erede universale in quanto i 2 figli avevano già ricevuto la loro quota di legittima. Nel 2010 nuovo testamento senza revocare il precedente in cui nomina il coniuge usufruttuario (GIà PREMORTO), un figlio e 2 nipoti (figli del figlio pretermesso) nudi proprietari escludendo totalmente l'altro figlio pretermesso in quanto oberato da debiti. Il creditore può avviare azione giudiziale per il ripristino della quota di legittima già spettante al pretermesso? Ciò riferito, come si devolverebbero le quote di eredità? Un terzo disponibile, un terzo a un figlio e l'altro terzo al creditore. Ma se questi non chiede il ripristino della legittima, questa può accrescersi all'altro figlio e/o anche ai nipoti? ...
Testamento olografo e tutela immobile dai creditori di un figlio debitore [leggi tutto]
La presente discussione si ricollega alla precedente qui posta: io e mia moglie siamo proprietari di un appartamento: abbiamo due figli di cui uno ha molti debiti dovuti alla chiusura di una azienda. Per tutelare l'appartamento dai creditori di un figlio debitore chi di noi due decede prima potrà lasciare la sua quota di proprietà (50%) al figlio non debitore e legare il diritto di abitazione al figlio debitore relativamente al 50 dell'immobile lasciato al figlio non debitore ANCHE SE IL DIRITTO DI ABITAZIONE SPETTA EX LEGE AL CONIUGE SUPERSTITE? Ovviamente il coniuge superstite è d'accordo e non impugnerebbe tale decisione. Se non è possibile, il coniuge superstite potrebbe rinunciare al suo diritto di abitazione alla morte dell'altro cosicchè solo il figlio debitore è titolare di tale diritto? Infine la quota di proprietà (50%) lasciata al figlio non debitore deve essere lasciata anche al coniuge superstite? Grazie ...