Testamento con moglie di secondo letto, figlio di primo letto e figlio non riconosciuto dal testatore


Nella successione testamentaria giocano un ruolo esiziale la quota disponibile al de cuius e la quota riservata ai legittimari





Mio padre aveva divorziato a suo tempo da mia madre, ormai defunta: successivamente si è sposato con un’altra donna e alla sua morte, avvenuta nel dicembre 2019,m io padre ha lasciato un testamento olografo nel quale scrive che “tutti i miei beni vadano a mia moglie”, intendendo la nuova moglie.
In tale testamento, pur essendo io suo unico figlio legittimo e quindi unico erede legittimo, non vengo menzionato.
Tale testamento è per questo motivo annullabile?
Il mio avvocato mi ha detto che mio padre poteva disporre solo della quota disponibile e così devono intendersi le parole …tutti i miei beni..
Nel caso sia annullabile, quale sarebbe invece la mia quota ereditaria e quella della nuova moglie (ancora oggi vivente)?
L’unico figlio di lei(vivente), non riconosciuto da mio padre e non menzionato nel suo testamento, entra a far parte della divisione ereditaria di mio padre?
Nonostante che io non sono menzionato in tale testamento, il notaio che lo ha aperto, mi ha mandato di esso alla mia residenza anagrafica copia del “Verbale di deposito, pubblicazione e conferma del Testamento Olografo”.

L’avvocato che è stato consultato ha, naturalmente, ragione piena: suo padre non poteva disporre dei propri beni come gli pareva, ma solo della quota disponibile che nella situazione descritta – coniuge superstite e due figli (il figlio non riconosciuto ha gli stessi diritti ereditari di un figlio riconosciuto, nel nostro ordinamento esistono solo i figli, non ci sono figli legittimi e figli illegittimi – ammonta ad un quarto del patrimonio lasciato dal defunto.

La quota riservata si ripartisce così: 1/4 al coniuge superstite, 1/4 al figlio di primo letto, 1/4 al figlio non riconosciuto (qualora riuscisse a dimostrare il rapporto di filiazione con il soggetto scomparso).

In definita, pertanto, la metà dell’eredità andrà al coniuge superstite (quota riservata più l’intera quota disponibile), mentre l’altra metà se la divideranno i due figli.

21 Dicembre 2022 · Michelozzo Marra


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