In questi giorni mi è capitato di ritirare una raccomandata avente destinatario mio padre (defunto). Al momento del ritiro, il dipendente delle poste mi ha fatto compilare una dichiarazione sostitutiva (o atto notorio adesso non ricordo il nome preciso) dove si dichiarava che io, in qualità di erede, ritiravo la raccomandata avente destinatario il defunto. Ritirando quindi la raccomandata si è avverata o meno un accettazione tacita? Vi informo anche che ho fatto la rinuncia all'eredità da quasi un anno. ...
Il diritto di accettare l'eredità si prescrive in dieci anni e il termine decorre dal giorno dell'apertura della successione. Tuttavia, i chiamati che hanno rinunciato all'eredità possono sempre accettarla, anche tacitamente, se non è già stata acquistata da altri chiamati e senza pregiudizio per i diritti acquisiti da terzi sui beni dell'eredità. Si ha accettazione tacita dell'eredità quando il chiamato all'eredità compie un atto che presuppone necessariamente la sua volontà di accettare e che non avrebbe il diritto di fare se non nella qualità di erede. Questi i principi richiamati dai giudici della Corte di cassazione nella sentenza 6070/12. Pertanto, secondo l'insegnamento della Corte Suprema, la rinuncia all'eredità non è ostativa ad una successiva accettazione, che può essere anche tacita, allorquando il comportamento del rinunciante sia incompatibile con la volontà di non accettare la vocazione ereditaria. Si tratta di una precisazione di non poco conto, che può comportare conseguenze anche ...