Rinuncia eredità e donazione ricevuta in vita dal genitore debitore esattoriale

Lo Stato può esercitare azione revocatoria nei confronti del legittimario rinunciante all'eredità ma beneficiario di una donazione sa parte del debitore












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Mio padre aveva debiti con finanziarie e Agenzia delle Entrate: nel 2020 mio padre mi ha donato la sua unica casa ricevuta in successione, poi nel 2022 è deceduto ed io e mia madre abbiamo rinunciato all’eredità. Posso stare tranquillo? O c’è qualcos’altro che si deve fare? Io ad esempio posso tranquillamente acquistare una casa? Non ho debiti miei personali. La rinuncia all’eredità è revocabile? Se si, allora come ci si difende dai debiti lasciati dai genitori?grazie.

Quando tutti i legittimari del defunto (genitore, coniuge e figli) rinunciano all’eredità, e non vi sono altri chiamati che possano accettare (i cosiddetti collaterali ovvero fratelli e sorelle del defunto), erede diventa lo Stato.

Lo Stato in quanto erede subentrato ai chiamati all’eredità che hanno rinunciato non può chiedere al giudice, entro dieci anni dal decesso, la riduzione delle donazioni effettuate in vita dal de cuius: infatti lo Stato non è un legittimario del defunto.

Però lo Stato, indipendentemente dalla devoluzione dell’eredità, identificandosi con l’Agenzia delle Entrate Riscossione (AdER, ex Equitalia) può chiedere al giudice, entro cinque anni dalla data dell’atto, la revoca della donazione effettuata dal genitore al figlio, ex articolo 2901 del codice civile, essendo tale donazione evidentemente finalizzata ad evitare il pagamento del debito esattoriale accumulato dal defunto.

La rinuncia all’eredità è revocabile nel termine prescrittivo decennale dal decesso del de cuius: tuttavia, ai sensi dell’articolo 525 del codice civile, fino a che il diritto di accettare l’eredità non è prescritto contro i chiamati che vi hanno rinunziato, questi possono sempre accettarla, se non è già stata acquistata da altro dei chiamati, senza pregiudizio delle ragioni acquistate da terzi sopra i beni dell’eredità.

In alcune situazioni l’Agenzia delle Entrate Riscossione (AdER, ex Equitalia) ha vessato il legittimario rinunciante notificandogli cartelle di pagamento per debiti del defunto e intraprendendo azioni esecutive nei confronti del rinunciante stesso, asserendo, come giustificazione legale, che tale pratica è corretta fino a quando, decorsi i dieci anni, la rinuncia all’eredità diventa irreversibile: in tale malaugurata ipotesi occorrerà, purtroppo, necessariamente affidarsi ad un avvocato tributarista esperto che con un’azione per abuso del diritto faccia desistere AdER dal persistere in una tale scorrettissima procedura, anche con richiesta di risarcimento del danno.

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26 Febbraio 2024 · Paolo Rastelli

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