In tema di azione revocatoria ordinaria, è consolidato il principio giurisprudenziale secondo cui, allorché l'atto di disposizione del debitore sia successivo al sorgere del credito, l'unica condizione per l'esercizio della stessa è che il debitore fosse a conoscenza del pregiudizio delle ragioni del creditore e, trattandosi di atto a titolo oneroso, che di esso fosse consapevole il terzo, la cui posizione (per quanto riguarda i presupposti soggettivi dell'azione) è sostanzialmente analoga a quella del debitore; la prova del predetto atteggiamento soggettivo può essere fornita tramite presunzioni il cui apprezzamento è devoluto al giudice di merito ed è incensurabile in sede di legittimità ove congruamente motivato. E' evidente, ad esempio, la consapevolezza del debitore nell'arrecare pregiudizio alle ragioni del creditore, nonchè quella del terzo acquirente, una società costituita lo stesso giorno della compravendita, innanzi allo stesso notaio che ha poi curato l'atto di compravendita. Così si sono espressi i giudici della ...
Dieci giorni fa fu emesso, dalla banca X, tratto sul conto del loro correntista Y un assegno circolare di 8 mila euro a beneficio di Z. Z non l'ha ancora incassato perché si trova all'estero: essendo Z un grande debitore verso l'Agenzia delle Entrate. quest'ultima potrebbe pignorarlo presso la banca trattaria? ...
Ai fini dell'azione revocatoria ordinaria, quando l'atto di disposizione sia successivo al sorgere del credito e sia a titolo oneroso, è sufficiente la consapevolezza, del debitore alienante e del terzo acquirente, della diminuzione della garanzia generica per la riduzione della consistenza patrimoniale del primo, non essendo necessaria la collusione tra gli stessi, né occorrendo la conoscenza, da parte del terzo, dello specifico credito per cui è proposta l'azione. La conoscenza, da parte del terzo, dello specifico credito per cui è proposta l'azione revocatoria è, invece, richiesta qualora quest'ultima abbia ad oggetto un atto, a titolo oneroso, anteriore al sorgere di detto credito. La prova di tale consapevolezza può essere fornita con ogni mezzo, anche per presunzioni. Così si è espressa la Corte di cassazione con la sentenza 23666/15. ...