Una volta raggiunta la capacità lavorativa, e quindi l'indipendenza economica, la successiva perdita dell'occupazione non comporta la reviviscenza dell'obbligo del genitore al mantenimento dei figli maggiorenni. Si tratta del principio di diritto enunciato, nella sentenza 6509/2017, dai giudici della Suprema Corte di cassazione, chiamata a pronunciarsi sulla legittimità di una decisione precedentemente assunta e riguardante il caso di un soggetto che aveva abbandonato il posto di lavoro a tempo indeterminato per sceglierne un altro con contratto a tempo determinato; contratto che non era stato successivamente rinnovato, determinando, così, la richiesta di percepire nuovamente l'assegno di mantenimento posto a carico del genitore. ...
Mia figlio, ormai trentacinquenne, pretende ancora la corresponsione dell'assegno di mantenimento stabilito quindici anni fa in sede di separazione legale da sua madre. Si è ormai laureato da più di otto anni, ma non ha ancora trovato lavoro o avviato un'attività autonoma. Ormai sono andato in pensione e pur volendo, non riesco più a far fronte all'obbligo decretato dal giudice. Posso chiedere al tribunale la revoca dell'assegno di mantenimento per mio figlio? ...
Dopo l'intervenuta sentenza di divorzio l'ex coniuge, che convive con un mio figlio ormai maggiorenne e fino a sei mesi fa titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato, mi chiede di corrispondere un assegno di mantenimento per il figlio, motivando la richiesta con il fatto che egli è stato recentemente licenziato dall'azienda presso la quale era impiegato. Minacciando, qualora negassi il contributo, di rivolgersi al giudice. Cosa mi conviene fare? ...