DOMANDA
Alcuni anni fa recandomi presso la sede Inps territoriale per chiedere delucidazioni in merito alla mia Naspi mi è stato comunicato di aver percepito indebitamente 2 mesi di indennità e che li avrei restituiti sulla prossima Naspi: poiché è passato abbastanza tempo, e non ho ancora ricevuto comunicazioni sulle modalità di restituzione, come posso fare per sanare l’indebito? Non risulta nemmeno presso l’Agenzia delle Entrate Riscossione (AdER, ex Equitalia).
RISPOSTA
L’indebito NASpI è soggetto al termine di decadenza e prescrizione decennale (articolo 2946 del codice civile). La prescrizione del diritto alla restituzione interviene, pertanto, con il decorso di dieci anni decorrenti dal giorno in cui è stato effettuato il pagamento della prestazione indebita.
In altre parole l’INPS ha dieci anni di tempo, decorrenti dalla data in cui sono stati percepiti gli importi non spettanti, per chiedere la restituzione dell’indebito.
Non essendo stato affidato ad AdER per la riscossione coattiva (il che avviene solo dopo la notifica, da parte di INPS, di un avviso bonario che rimane inadempiuto entro il termine di 30 giorni), l’importo non risulta censito nell’area personale del sito di Agenzia delle Entrate Riscossione (AdER, ex Equitalia).
Tuttalpiù, è possibile visualizzare lo stato della pratica di restituzione dell’indebito accedendo al sito MyINPS e consultando la sezione “Indebiti”, con le credenziali SPID. Ma l’eventuale assenza di informazioni non vuol dire che il credito vantato dall’INPS non sarà escusso in futuro: bisogna attendere pazientemente ricordando che la Pubblica Amministrazione (PA) ha la memoria di elefante e che difficilmente i crediti vantati dalla PA “vanno in cavalleria”.
8 Luglio 2024 - Tullio Solinas
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