Recupero crediti costituzione in mora fatture telecom italia

Accordo transattivo a saldo stralcio, recupero crediti, recupero crediti – abusi e molestie al debitore o ai suoi familiari












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La società Maran mi ha inviato, a mezzo posta ordinaria, una comunicazione di costituzione in mora per un importo (280 euro), vantato da Telecom Italia SpA, per fatture non pagate e mi ha concesso 7 giorni di tempo per procedere al pagamento.

Stamane sono stata contattata da una consulente che con tono aggressivo mi ha imposto il pagamento, ho fatto una proposta di saldo a stralcio che mi ha subito rifiutata asserendo che non prevedono tale modalità di pagamento in quanto è la società cedente che deve autorizzare tale estinzione, mi ha proposto un rientro rateale.

A questo punto ho chiesto che il piano di rientro mi venisse definito per iscritto ma si è rifiutata. Oltre al successivo stalking che effettueranno, se non provvedo ad effettuare i pagamenti, cosa rischio? (l’utenza è intestata a mio padre ma mi sono sempre occupata io della linea telefonica).

Come continueremo a ripetere fino allo sfinimento, quando il creditore decide di rivolgersi al giudice per obbligare il debitore al rimborso delle presunte somme vantate a credito, deve prima notificare formalmente la richiesta al debitore, almeno con una raccomandata a/r: è impensabile, infatti, presentarsi dal giudice senza un attestato che certifichi la volontà del debitore di non pagare, una volta messo (sicuramente) a conoscenza della pretesa creditoria.

Ora, se lo scopo è quello di adire la via giudiziale, una comunicazione inviata a mezzo posta ordinaria non ha alcun valore legale di notifica al debitore della pretesa, e non mette in mora nessuno. Si tratta, quindi, di una semplice comunicazione di contatto, condita con un tentativo, trito e ritrito ormai, di intimidazione.

Non è escluso che la Maran decida successivamente di procedere per vie giudiziali (cosa a cui, personalmente, io non credo, atteso il valore del contenzioso ed il fatto che non c’è stata nemmeno l’intenzione di spendere i pochi soldi necessari a fare una raccomandata a/r), ma, ad oggi, la situazione è identica a quella preesistente al momento in cui lei non aveva ancora ricevuto la gradita lettera.

Se vuole ancora divertirsi un po’ con i signori addetti alla phone collection della Maran (altro che stalking, lei dovrebbe pagare solo per il passatempo che le offrono) provi a chiedere le copie delle fatture insolute e/o la copia conforme del conferimento a Maran, da parte di Telecom, dell’incarico di recupero del credito vantano nei confronti di suo padre.

Capisco che questo è un mondo approssimativo, ormai, ma, diamine, un debitore prima di pagare ha, oppure no, il diritto di rendersi conto di cosa deve pagare (le fatture insolute); ha, oppure no, il diritto di essere sicuro di pagare l’eventuale importo, che riconosce dovuto, al creditore legittimo (Telecom, Maran o Pinco Pallino)?

Per finire, nel mondo reale del recupero crediti che presumiamo di conoscere almeno un pochino, con la situazione di crisi conclamata a cui ci hanno abbandonato i politicanti di ieri e di oggi, trovare un debitore che paghi dieci euro al mese per un debito di 280 euro, è grasso che cola. Evidentemente, la Maran opera su Marte …

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13 Settembre 2014 · Annapaola Ferri

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