Rinuncia alla quota immobiliare di proprietà del fratello defunto debitore esattoriale

Lo Stato è proprietario della quota (1/3 dell'immobile) destinata ai figli del defunto debitore e ai fratelli superstiti che hanno rinunciato all'eredità












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Vivo nell’abitazione ereditata dai miei genitori nella quale ho solo io la residenza: l’abitazione è suddivisa in 3 quote essendo tre fratelli. Il più piccolo, dalla fine di quest’estate non è più in vita e su di lui gravano pesanti debiti con AdER. I figli hanno rinunciato all’eredità. Cosa potrebbe succedere all’immobile in cui vivo adesso e a quali rischi incorro? La ringrazio per la risposta.

Lo Stato è proprietario della quota (1/3 dell’immobile) destinata ai figli del defunto debitore che hanno rinunciato all’eredità se, in assenza di ascendenti del defunto, rinunciano anche i collaterali, ovvero i fratelli superstiti del defunto (se costoro non rinunciassero, diventerebbero responsabili, in quota, per i debiti esattoriali lasciati dal fratello defunto).

Ora, in base all’articolo 1103 del codice civile, ciascun comproprietario può disporre del suo diritto e cedere ad altri il godimento della cosa, nei limiti della sua quota.

In altre parole, lo Stato potrebbe vendere all’asta la propria quota di comproprietà: evento molto difficile a verificarsi, considerando che l’immobile è occupato da uno dei comproprietari.

In alternativa, lo Stato potrebbe aver diritto a chiedere all’occupante 1/3 del valore di un ipotetico canone di locazione: evento che richiederebbe lungaggini giudiziali e peritali, (oppure potrebbe vendere a terzi l’usufrutto di un terzo dell’immobile).

Per qualsiasi ulteriore decisione sulla destinazione dell’intero immobile, lo Stato dovrebbe trovare un accordo con gli altri due comproprietari.

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30 Dicembre 2023 · Giorgio Martini

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