Offerte telefonia mobile – A cosa stare attenti per i costi nascosti?

A cosa stare attenti per i costi nascosti?


DOMANDA

Ho in mente di cambiare operatore di telefonia mobile, ma non so quale scegliere: inoltre ho paura di sbagliare e pagare di più a causa dei costi nascosti.
Potete aiutarmi nella scelta?


RISPOSTA

Nel processo di valutazione di un’offerta mobile c’è un elemento che spesso non viene considerato perché non se ne parla abbastanza, ovvero i costi nascosti: si tratta di una serie di spese aggiuntive che sono inseriti all’interno dei contratti telefonici, ma che generalmente vengono ignorati dagli utenti nel momento in cui scelgono una nuova promozione di tipo mobile.
In altri termini, il cliente di turno si ritrova un’offerta con attivi dei servizi non richiesti per i quali sosterrà dei costi extra senza neanche rendersene conto.
Ne fanno per esempio parte la segreteria telefonica, il servizio “ti ho cercato”, i costi per il rinnovo del piano tariffario, il canone mensile per l’antivirus, le penali per il recesso anticipato.
Un’inchiesta condotta da Altroconsumo è riuscita a far emergere quelli che sono i principali costi nascosti delle offerte mobile, facendo così chiarezza su quelli che sono i servizi a pagamento di solito già attivi sulle SIM mobile.
Non si tratta di costi non citati, ma di voci che vengono distribuite nel contratto sottoscritto – che in genere nessuno è abituato a leggere da cima a fondo – e di conseguenza passano del tutto inosservate.
L’inchiesta è riuscita a far emergere quali sono i costi extra che caratterizzano le offerte mobile dei principali operatori di telefonia mobile in Italia, sottolineando come i costi aggiuntivi legati a determinati servizi non vengano quasi mai menzionati in fase di sottoscrizione di una nuova offerta.
I costi nascosti delle offerte mobile: quali possono essere
Tra i costi individuati, ci sono per esempio:

quello relativo a un antivirus per smartphone che, nella pratica, non serve a granché;
quello per conoscere il proprio credito residuo, tramite un numero dedicato che prevede la tariffazione al minuto e lo scatto alla risposta, che non vengono esplicitati in alcun modo: ci si rende quindi conto di aver pagato la chiamata soltanto al termine della stessa;
eventuali costi per il recesso da una determinata promozione e quelli extrasoglia, ovvero quanto si paga nel momento in cui il traffico voce incluso nel proprio piano tariffario è terminato.

Dall’analisi emerge anche la presenza di servizi già attivi sulla SIM appena acquistata, che possono essere disattivati, ma a pagamento (quindi si paga per non avere più un servizio che non era stato richiesto).
In altri casi, è previsto un costo per la consultazione dei messaggi in segreteria telefonica.
Quello che emerge è che i costi aggiuntivi maggiori che vengono richiesti dai vari operatori telefonici sono quelli relativi al recesso anticipato e quelli dei servizi extrasoglia, che a volte si trasformano in un vero e proprio salasso per il consumatore che non si rende magari subito conto di aver terminato il traffico dati o voce a propria disposizione.
Quali sono le tutele per i clienti e cosa si può fare per individuare la presenza dei servizi non richiesti che contribuiscono a far pagare di più ogni mese sulla propria tariffa mobile? Vediamo cosa si può fare per riuscire a difendersi da questi trucchetti.
Ci sono, comunque, alcune cose che possono essere fatte direttamente dai consumatori.
Il primo step consiste nel rendersi effettivamente conto di quali siano i costi extra che sono presenti nel proprio contratto mobile.
Il secondo passaggio consiste, invece, nella verifica del proprio conto telefonico, che può essere consultato non solo dal sito web ufficiale dell’operatore, ma anche dall’app (la stessa che si utilizza per vedere quali siano i propri consumi mensili).
Il conto telefonico permetterà di scoprire (gratuitamente e in autonomia) la presenza di voci di spesa anomale, ovvero legate a servizi che non erano stati richiesti direttamente dal cliente e che, di conseguenza, erano quasi sicuramente già attivi sulla propria SIM.
In genere questi servizi possono essere disattivati contattando il servizio clienti del proprio operatore telefonico, oppure utilizzando il sito Internet, mentre le disattivazioni non avvengono quasi mai presso lo store fisico.
Ci sono casi (fortunatamente sempre più rari) nei quali spesso è lo stesso consumatore che attiva un servizio extra pagamento, magari cliccando senza rendersene conto su banner e link durante la sua navigazione da mobile.
L’utente deve comunque ricordare di avere il diritto a essere informato circa i costi, la durata e le modalità di recesso di qualsiasi servizio non richiesto, attivato per sbaglio o già presente e attivo sulla propria SIM.
In aggiunta, il consumatore ha la possibilità di contestare tali addebiti inviando un reclamo al proprio operatore telefonico e avviando così una procedura di conciliazione per ricevere un rimborso di quanto pagato indebitamente.
Un caso molto eclatante di costo nascosto è stato quello relativo alla fatturazione ogni 28 giorni, la quale ha portato alcuni operatori a ricevere il pagamento di 13 mensilità invece di 12.
Questo escamotage è stato sanzionato dalla stessa Antitrust e gli operatori telefonici che lo hanno praticato si sono ritrovati a dover rimborsare quanto sottratto ai propri clienti con questa pratica poco trasparente.
Più in generale, i consumatori dovrebbero cercare di informarsi per tempo – quindi prima di sottoscrivere una data offerta – a proposito di quelli che sono i costi nascosti e tutti i servizi inclusi nella propria promozione, indagando sui costi e sulle modalità di disattivazione.
In più, se è vero che “fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio” l’ideale sarebbe quello di non leggere soltanto le proposte commerciali nelle quali si parla di trasparenza e di assenza di costi nascosti, ma il contratto, dall’inizio alla fine, facendo magari anche domande sui punti poco comprensibili.
In alternativa, si potrebbe anche fare un elenco con i costi extra nei quali spesso si rischia di incappare e chiedere direttamente all’operatore di telefonia mobile quali spese comporti – veramente – l’offerta che si vorrebbe sottoscrivere.


15 Marzo 2021 - Andrea Ricciardi


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