Una banca per una garanzia fideiussoria rilasciata e tra le altre cose siamo anche causa per euro 57.000 avanza richiesta di pignoramento immobiliare ma la mia abitazione è gravata da ipoteca di primo grado per mutuo personale che pago regolarmente e per altri 21 anni, valore immobile di mercato intorno a 130.000 e mutuo residuo 118.000 ipoteca di 260.000 euro, possono farlo? che succede dopo? Cioè la banca non si oppone a questo avvocato che appunto richiede espropriazione immobiliare? Siamo in causa perché mutuo concesso ad una srl di cui ero socio ma come garanzia a prima richiesta c'era di mezzo un confidi e io poi sono uscito dalla società e nessuno mi ha mai avvertito che non stessero più pagando, la società non riceve azioni e il confidi sparisce (medio credito centrale) e attaccano solo me con decreto ingiuntivo e poi precetto e poi ora richiesta di espropriazione immobiliare. ...
Espropriazione della casa e diritto di abitazione
Il codice civile stabilisce che il diritto di abitazione non può essere ceduto, concesso in locazione, né ipotecato e, dunque, non può essere oggetto di sequestro o di pignoramento: in pratica, il creditore di chi detiene il diritto di abitazione non può sottoporre ad espropriazione forzata il diritto di abitazione stesso di cui è titolare il proprio debitore. Il diritto di abitazione grava sulla proprietà dell'immobile ed è opponibile ai successivi acquirenti o creditori del proprietario che abbiano trascritto il proprio titolo successivamente alla trascrizione del diritto di abitazione. Tuttavia, il creditore del proprietario di un'immobile su cui gravi un diritto di abitazione (a lui opponibile o meno) può sempre procedere coattivamente, pignorando la proprietà del bene. Se il diritto di abitazione risulta trascritto in epoca anteriore al pignoramento dell'immobile ed il creditore del proprietario procede all'espropriazione, la proprietà del bene pignorato viene trasferita come gravata dal diritto di abitazione ...
Sul diritto del debitore sottoposto ad azione esecutiva ad ottenere, l'equa riparazione prevista dalla normativa vigente (legge Pinto) a causa della durata irragionevole del processo di espropriazione a suo carico, la giurisprudenza di legittimità, inizialmente, ha ritenuto che anche il debitore sottoposto ad azione esecutiva fosse legittimato a richiedere l'indennizzo per l'irragionevole protrarsi del processo esecutivo, a motivo del patema d'animo che ogni pendenza processuale provoca. Successivamente, invece, è andato consolidandosi un diverso orientamento, secondo il quale il debitore sottoposto ad azione esecutiva, sebbene sia parte del processo esecutivo, non è necessariamente percosso dagli effetti negativi di un'esecuzione forzata di durata irragionevole. Egli, essendo proprietario dell'immobile pignorato, non ha alcun interesse al rapido svolgimento della procedura e, anzi, risulta avvantaggiato del suo protrarsi, avendo mantenuto, medio tempore, il possesso giuridico del bene. I giudici di legittimità hanno poi argomentato che, comunque, all'esito finale del processo esecutivo il debitore sottoposto ad ...