Complotto tra case automobilistiche e finanziarie per vendere autovetture a rate con interessi gonfiati – Multe sospese: e ora i rimborsi?


Tutela consumatore - pratiche commerciali scorrette





Insieme a molte altre persone sono stato truffato dalle case automobilistiche e dalle finanziarie, pagando il triplo del dovuto dopo l’acquisto di un’autovettura a rate.

Nei mesi scorsi la vicenda era venuta alla luce grazie all’intervento dell’Agcm, che aveva emanato una maxi multa.

In molti speravamo in un rimborso, ma poi non si è saputo più nulla.

A che punto è la vicenda?

Ne avevamo già discusso in questo intervento, della cospirazione, a danno dei consumatori messa in piedi tra produttori di automobili e alcune banche che elargivano finanziamenti per l’acquisto delle vetture.

In poche parole, gli accertamenti non lasciano margine di dubbio: tra il 2003 e il 2017 i principali operatori con le loro finanziarie o con le banche appartenenti ai loro gruppi automobilistici (le captive bank) hanno messo in piedi un sistema anticoncorrenziale.

I soggetti coinvolti si sono scambiati informazioni su prezzi e quantità, influenzando così il mercato e, di conseguenza, anche le offerte per i clienti finali.

Questo si è tradotto con tassi di interesse sui prestiti più alti, ricaduti direttamente sui consumatori.

Un danno economico evidente: chi ha acquistato una Fiat Punto 1200 nel 2012 stipulando un finanziamento da 48 mesi con FCA Bank, per esempio, ha pagato una quota di interessi pari a 1.894 euro.

Così, era intervenuta, dopo un’accurata istruttoria, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Antitrust o Agcm), era intervenuta sanzionando le compagnie implicate nello scandalo per oltre 600 milioni di euro.

Come spesso accade, però, molte di queste società hanno proposto ricorsi amministrativi, adesso decisi dal Tar con una serie di ordinanze identiche.

Purtroppo, infatti, i giudici hanno considerato che salva la necessità di approfondire nella successiva fase di merito tutte le complesse questioni dedotte, anche in merito all’entità della sanzione irrogata, l’invocata tutela cautelare può essere accordata limitatamente alla sospensione della sanzione pecuniaria, subordinata alla prestazione in favore dell’Autorità di una cauzione di importo pari a quello della sanzione irrogata, anche tramite idonea polizza fideiussoria.

Un mese di tempo è stato indicato come termine massimo per il deposito della cauzione, decorso il quale, in caso di mancata prestazione della cauzione stessa, gli effetti della disposta sospensione decadranno.

In poche parole, multe sospese.

Ora, la sospensione delle multe dell’Antitrust alle case automobilistiche e alle società finanziarie cancella il diritto degli utenti a ottenere il rimborso per i danni economici subiti?

In realtà, si tratta di una sospensione momentanea in attesa della decisione di merito, che al momento non influisce sulle possibili azioni risarcitorie da parte degli automobilisti coinvolti.

Se infatti, le sanzioni saranno confermate una volta eseguiti gli accertamenti del Tar, gli utenti coinvolti potranno agire attraverso per ottenere il rimborso delle maggiori somme pagate a causa di un cartello che di fatto alterava la concorrenza determinando il rialzo dei costi dei finanziamenti.

5 Aprile 2019 · Patrizio Oliva


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