Con mia grande fortuna (sarcasticamente parlando), sto quasi per concludere l’acquisto di un’autovettura: visto che la stessa, come ho controllato, genera consumi CO2 per 165g/km, dovrò pagara l’odiata ecotassa.
D’accordo, quindi, com’è che si paga?
Purtroppo per lei, come per molti altri, la più antipatica delle tasse auto è pronta a sfilare dalle tasche degli italiani altro denaro, infatti, venerdì 1° marzo 2019 scatta l’ora X:chiunque acquisti e immatricoli veicoli dal tasso di emissioni CO2 superiore a quota 160 g/km è soggetto ad un’imposta proporzionale al grado di sforamento del limite stesso.
Si parla di 1.100 euro se l’auto appartiene al primo scaglione (161-175 g/km), 1.600 euro per il secondo (176-200 g/km), 2.000 euro i modelli di terza fascia (201-250 g/km), 2.500 euro infine per le auto del quarto scaglione (oltre i 250 g/km).
Ma come si paga questa tassa?
In proposito, l’articolo 1, comma 1045, della legge 145 del 2018 stabilisce che l’imposta di cui trattasi è versata, dall’acquirente o da chi richiede l’immatricolazione del veicolo, con le modalità di cui agli articoli 17 e seguenti del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241.
Tanto premesso, per consentire il versamento della suddetta imposta tramite il modello F24 Versamenti con elementi identificativi (F24 ELIDE), è istituito il seguente codice tributo:
- “3500” denominato “ECOTASSA – imposta per l’acquisto e l’immatricolazione in Italia di veicoli di categoria M1 con emissioni eccedenti la soglia di 160 CO2 g/km – articolo 1, comma 1042, della legge n. 145 del 2018”.
In sede di compilazione del modello F24 ELIDE, il suddetto codice tributo è esposto in corrispondenza delle somme indicate nella colonna “importi a debito versati”, riportando:
- nella sezione “CONTRIBUENTE”, nei campi “codice fiscale” e “dati anagrafici”, il codice fiscale e i dati anagrafici del soggetto che effettua il versamento;
- nella sezione “ERARIO ED ALTRO”:
-
- nel campo “tipo”, la lettera “A”;
- nel campo “codice”, il codice tributo “3500”;
- nel campo “elementi identificativi”, il numero di telaio del veicolo per il quale è effettuato il pagamento dell’imposta;
- nel campo “anno di riferimento”, l’anno di immatricolazione del veicolo in Italia, espresso nel formato “AAAA”.
- nel campo “tipo”, la lettera “A”;
- nel campo “codice”, il codice tributo “3500”;
- nel campo “elementi identificativi”, il numero di telaio del veicolo per il quale è effettuato il pagamento dell’imposta;
- nel campo “anno di riferimento”, l’anno di immatricolazione del veicolo in Italia, espresso nel formato “AAAA”.
28 Febbraio 2019 · Andrea Ricciardi
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