Casa donata alla figlia dal debitore esattoriale





La casa donata dal debitore alla figlia non è pignorabile in nessun caso. Al massimo, AdER potrebbe iscrivervi ipoteca se riuscisse a revocare la donazione





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Nel 2016 mio padre mi ha donato la sua casa, mantenendo però il diritto di abitazione: nel 2022 gli sono arrivate diverse cartelle di Equitalia risalenti al 2014 pre-donazione, dal valore complessivo di circa 111 mila euro e la mia domanda è la seguente: può essere pignorata la casa che mi ha donato, nonostante l’effettiva proprietaria sono io?

Devo fare qualcosa per tutelarmi? Per quanto riguarda la cartella, c’è stato un sovraindebitamento poiché mio padre dal 2013 ha subito dei danni economici gravi alla sua attività che ha preso fuoco. E anche qui, non so se si può fare qualcosa.

L’articolo 1024 del codice civile, stabilisce che i diritti di uso e di abitazione non si possono cedere o dare in locazione: ne consegue che il diritto di abitazione non è espropriabile ed assegnabile a terzi, trattandosi di un diritto strettamente personale. Ma quello prospettato nel quesito è un falso problema.

Infatti, la casa non potrebbe essere espropriata al soggetto detentore del diritto di abitazione (indipendentemente dalla sua incedibilità), ma potrebbe essere pignorata ed espropriata esclusivamente alla nuda proprietaria (la figlia che ha ricevuto in dono l’immobile) qualora si verificassero congiuntamente le condizioni seguenti:
– la nuda proprietaria risultasse debitrice per più di 120 mila euro;
– l’immobile ricevuto in dono non fosse l’unico immobile di proprietà della nuda proprietaria e anche se fosse l’unico immobile di proprietà, ella non vi risiedesse.

Tuttavia, se non fossero passati cinque anni dalla data in cui è stata effettuata la donazione, l’Agenzia delle Entrate Riscossione (AdER, ex Equitalia,) potrebbe chiedere al giudice, ed ottenere la revoca dell’atto di donazione ex articolo 2901 del codice civile: in questo modo AdER potrebbe iscrivere, al massimo, ipoteca sulla casa donata alla nuda proprietaria, ma non potrebbe certamente espropriarla fermo restando il non verificarsi delle condizioni congiunte appena sopra illustrate.

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20 Luglio 2024 · Paolo Rastelli

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