Decadenza Beneficio del Termine – come rispondere

Accordo transattivo a saldo stralcio, decadenza dal beneficio del termine (DBT) e risoluzione del contratto di prestito, ipoteca












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Ieri ho ricevuto una raccomandata da una finanziaria che mi intima il pagamento di circa 28 mila euro, a fronte di un debito contratto nel 2011 di 35 mila euro di cui 18 mila sono stati pagati. Adesso che non lavoro più non prendo alcun sussidio e ad oggi ancora non ho un lavoro stabile per me è impossibile pagare quella cifra, ma assolutamente voglio chiudere la mia posizione. A seguito di questa raccomandata alla quale dovrei pagare entro 10 giorni dalla notifica, io vorrei rispondere con un altra raccomandata, proponendo un saldo e stralcio di 5-6 mila euro consapevole che la cifra è un po’ bassa, ma almeno vorrei iniziare una sorta di trattativa. Comunque, oltre una certa cifra non posso andare perchè devo mantenere la famiglia. Preciso che ho un immobile libero ed un auto e sono in divisione dei beni ma comunque mia moglie non lavora.

Se rispondo posso avere una chance di iniziare una trattativa? Penso che per loro sia meglio trattare che avviare tutta una procedura legale che porta tempi e costi e che poi ci vorra un pò per monetizzare la vendita del mio appartamento.

Credo sia inutile spendere il tempo necessario a scrivere ed i soldi occorrenti per la raccomandata: si tratta di una procedura, probabilmente automatizzata e nessuno, leggerà la sua missiva.

Ma, anche se alla sua comunicazione fosse prestata qualche attenzione, è escluso che possa essere modificata la politica della società adottata nei confronti dei debitori inadempienti.

L’intimazione di pagamento, nel suo caso, non avrà seguito. Ed allora la finanziaria dovrà scegliere se perseguirla con la richiesta giudiziale di un decreto ingiuntivo con il quale iscrivere, ad esempio, ipoteca sull’immobile di proprietà, oppure mettere a perdita il credito e cederlo ad una società di recupero.

In questo secondo caso, sicuramente, avrà un senso avviare una trattativa a saldo stralcio con il cessionario, ma sempre dopo che ci saranno stati più contatti infruttuosi con gli addetti al contact center. Se il debitore mostra troppo interesse a chiudere la propria posizione, le possibilità di ottenere un forte sconto sull’esposizione debitoria diminuiscono esponenzialmente.

Nello scenario descritto, la società di recupero crediti (che raramente procede a visure catastali per risparmiare sui costi e non avendo interesse a procedere giudizialmente facendosi carico di altre spese per un’ipoteca che potrebbe riscuotere a babbo morto) sarà ben lieta di incamerare 5-6 mila euro per una pratica che avrà acquistato per 280 euro al massimo (l’1% di 28 mila euro).

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22 Luglio 2015 · Annapaola Ferri

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